Gli avvenimenti della storia contribuiscono a creare una sana ed esaltante tensione da sfogare sul campo, con rovesciate all’ultimo minuto da contendere al difensore pestando forsennatamente sul pad

I tiri combinati sono tra quei momenti in cui si vorrebbe solo alzarsi in piedi e urlare preda dell’esaltazione.
E in quel momento ci si rende conto di esserci finiti dentro, di giocare per la gloria, per i sogni di quei personaggi. Il cuore gonfio di orgoglio

Il contrasto in corsa, dopo aver piazzato una bella spallata all’avversario, è il metodo più efficace per ripartire in velocità.
È qui che Tamsoft dimostra di aver colto lo spirito che muove il pallone e le sue stelle, mettendo in piazza le loro motivazioni, gli obiettivi, animati da un senso dello sport assolutamente positivo e ammirevole, in cui la spacconaggine di alcuni è solo una maschera, un tentativo di apparire più forte. Nella loro teatralità sono personaggi di una purezza commovente, così lontani dai professionisti delle frasi fatte, che vediamo in mixed zone ogni weekend. Quell’entusiasmo adolescenziale dal futuro limpido che viene proprio voglia di aiutare a compiere. E personalmente questa era una delle cose che temevo di più mentre scrivevo l’ultima anteprima, che mancasse quella garra, perché non è mai scontato riuscire a dare una motivazione forte alle azioni ludiche, anche se hai a disposizione uno dei soggetti più famosi e apprezzati al mondo da 40 anni a oggi.

Lo spirito dello spogliatoio è fondamentale, fa sentire coccolati, mai soli, sempre pronti a fare affidamento sui compagni.
E occhio, Captain Tsubasa: Rise of New Champions non lo fa tediando e sbrodolando con infinite linee di dialogo in stile visual novel; sceglie quelle giuste e il modo corretto per esprimerle, con un doppiaggio giapponese d’eccezione, aumentando i giri e i toni all’avvicinarsi del campo, con quel profumo d’erba bagnata, gli spalti gremiti, le gambe che non riescono a stare ferme dalla tensione; quando la parola passa al telecronista, che accompagna ogni azione, tiro, parata e colpo di genio con urla ben poco eleganti ma assolutamente efficaci, come un cantante metal nipponico su una colonna sonora tensiva, epica, da grandi occasioni: altro che inno della Champions.
IL RICHIAMO DEL VAR
Il problema è forse il contrario, che quello che viene detto fuori dal campo è sparato talmente alto da non ritrovare sempre, una volta sul manto erboso, la stessa cattiveria agonistica. Vuoi perché la modalità Viaggio adotta un sistema di difficoltà crescente, lasciando per buona parte campo aperto anche al giocatore meno sgamato, vuoi perché l’IA non tende a creare troppe situazioni complesse e strutturate (certo, ogni tanto capita di finire in svantaggio per dovere di trama ed essere costretti a rimontare), forse per paura di rendere le partite fin troppo guidate, scritte.
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