Saper apprezzare un buon vino non è cosa da tutti. Così come in una relazione, il segreto per il successo è il buon equilibrio tra le parti che lo compongono. Gli ingredienti devono essere in grado di esaltarsi l’un l’altro per creare la giusta armonia e dar vita a qualcosa di davvero speciale. Quando si definisce un vino corposo non ci si riferisce esclusivamente alle sue caratteristiche, o alla sua composizione, ma a un’esperienza più profonda grazie a un gusto più ricco e complesso. Non è un caso quindi che dalle parti di Atlus abbiano scelto come sottotitolo per il port su PS4 del loro puzzle game Catherine proprio il termine Full Body. Piuttosto che un semplice remaster, abbiamo tra le mani qualcosa che per certi versi potrebbe essere considerata un’espansione del titolo originale, che vanta non solo una grafica ovviamente un po’ più al passo con i tempi, ma anche una buona quantità di nuove e interessanti aggiunte.
IL QUADRATO NO, NON LO AVEVO CONSIDERATO
La prima grande differenza la si può notare già dall’immagine di copertina: il classico triangolo amoroso si è infatti trasformato in un quadrato. A entrare a far parte del cast è una nuova misteriosa ragazza, Rin, che sarà il terzo interesse amoroso del protagonista. Il sipario si apre con l’introduzione della smemorata fanciulla intenta a fuggire da un misterioso inseguitore prima di finire tra le braccia del nostro Vincent, che la porterà al sicuro all’interno del bar “Stray Sheep”. La nuova pecorella smarrita andrà a sommarsi al cast colorato e vario che già bazzicava all’interno del locale e darà vita a nuove interazioni con tutti i presenti e persino a dei finali tutti nuovi, anche per le altre indiscusse regine dello spettacolo.
A entrare a far parte del cast è una nuova misteriosa ragazza, Rin
QUANDO UN PORT NON BASTA
Così come ci si potrebbe aspettare dagli sviluppatori di Studio Zero, responsabili per il successo della serie Persona, Catherine: Full Body trascende spesso il genere con il quale si può più facilmente definire. Nonostante la sua anima sia quella di un puzzle game, a fare la differenza non è tanto il gameplay durante le concitate sessioni logiche, quanto uno stile davvero particolare. Il nuovo direttore Kenichi Goto, che prende il posto di Katsura Hashino (ora produttore), è riuscito a espandere il lavoro originale senza stravolgerne il significato, utilizzandone le basi per mettere un po’ di pepe in più alla storia senza comunque annacquarne l’essenza.
I semplici modelli si distorcono in maniera perfetta per mostrare le esagerate espressioni dei personaggi
NUOVI AMORI, NUOVI PUZZLE
Catherine: Full Body offre anche altre interessante novità sul lato gameplay. Oltre a nuovi livelli di difficoltà e l’aiuto è possibile anche scegliere tra due distinte modalità: originale, che mantiene quasi invariati gli enigmi, e riarrangiata, che offre meccaniche tutte nuove e potrebbe rivelarsi la scelta giusta per chiunque abbia già finito Catherine o voglia dare un’occhiata ai finali alternativi. Dopo ogni livello ci verrà posta una domanda personale; le nostre risposte avranno un diretto impatto su una misteriosa lancetta, che cambierà sostanzialmente il modo in cui Vincent reagirà agli improbabili eventi che si susseguiranno tra una arrampicata e l’altra.
Oltre a nuovi livelli di difficoltà è possibile anche scegliere tra due distinte modalità
AMORE SENZA MACCHIA
In realtà c’è ben poco di cui lamentarsi quando di parla di Catherine: Full Body. Si tratta di una versione che davvero non ci sta a essere un semplice remastered e che fa di tutto per superare le aspettative dei più comuni port. Il gioco vanta un buon doppiaggio sia in lingua inglese che giapponese e (quasi) nessun difetto nei sottotitoli italiani. Le pecche, come alcune texture di bassa qualità e modelli più semplici rispetto agli standard odierni, non tolgono assolutamente nulla all’esperienza che si può consigliare senza problemi a tutti i maggiorenni che non disdegnano qualche scena osé, dei dialoghi adulti e che non disprezzino l’animazione giapponese. A patto che siano in grado di mantenere la calma quando alcuni puzzle gli faranno mettere in dubbio il loro stesso intelletto.
Catherine: Full Body è un viaggio verso la maturità che non si prende troppo sul serio, ma che allo stesso tempo offre un buon pretesto per un po’ di introspezione. In modo colorato e divertente questa via di mezzo tra versione remaster e remake è riuscito a offrire un’esperienza ancora più ricca e corposa dell’originale.