LE VARIE MAPPE DI CHIVALRY 2 SONO DAVVERO BEN RIUSCITE, RICCHE DI DETTAGLI E DI POSSIBILITÀ CHE SI SPALANCANO DAVANTI A UNA MENTE CREATIVA
PIANGO E POI PIANGO
Gli altri tre livelli disponibili al lancio sono semplici team deathmatch, che fanno il loro dovere come intermezzi tra missioni più strutturate. Anche in questa modalità le mappe si mantengono ad un alto livello qualitativo grazie a una ricchezza di dettagli che rende il mondo di gioco più credibile e, al tempo stesso, crea piccole e grandi opportunità tattiche. Un carro abbandonato in mezzo a una piazza può offrire protezione a un arciere, o magari uno scout ispirato può vederci un trampolino ideale per effettuare un attacco in salto; non parliamo poi dei cancelli dei castelli che, anche dopo essere stati sfondati, permettono ai difensori di creare dei colli di bottiglia difficili da superare.
In ogni caso, ogni scontro è buono per fare esperienza, che si tramuta alla fine di ogni partita sia in XP per la classe con cui si è giocato, sia in monete d’oro utili per la personalizzazione dei propri avatar. Il sistema di progressione di Chivalry 2 mette a disposizione fin da subito le quattro classi presenti, che si differenziano per gittata e danno dell’arma, per gli oggetti speciali in dotazione come bombe ad olio o fasciature, e anche per la quantità di punti ferita. Battaglia dopo battaglia si sbloccano diverse specializzazioni che mettono a disposizione altre armi, equipaggiabili durante la partita al momento del respawn; nel vivo degli scontri potrebbe non essere facile capire subito quali siano le differenze tra i vari strumenti di morte, ma con un po’ di pratica si riesce a individuare quello più in linea con il proprio stile di gioco. Al momento, la scelta della classe d’appartenenza si limita a soldati di fanteria, tra i quali il più anomalo è l’arciere. In un titolo dalla forte componente viscerale come Chivalry 2, starsene in disparte e colpire dalla distanza può sembrare del tutto fuori luogo, e un pochetto diciamo pure che lo sia, ma al tempo stesso è una sorta di sfizio che ogni tanto tenta anche gli uomini più duri. Figuriamoci me.

Nei panni di un arciere, cerco di tenere un profilo il più basso possibile, perché se mi pigliano sono affaracci miei.
NON SOLO GAMEPLAY RAFFINATO: ANCHE LA PERSONALIZZAZIONE DEL PERSONAGGIO È ESTREMAMENTE CURATA
In Breve: Chivalry 2 occupa una nicchia di mercato nella quale non teme rivali, ma non per mancanza di alternative. La verità è che ogni scontro è dannatamente soddisfacente grazie a un sistema di combattimento che fa sentire il peso di ogni colpo, e entrare nel flusso di una battaglia ha qualcosa di magico e prezioso. Le quattro classi rispettano la natura action del titolo, che non è né vuole avvicinarsi al mondo degli RPG. Davvero difficile trovare difetti sostanziali, al massimo si può cercare qualche sbavatura. Anche l’assenza del single player è in parte bilanciata da missioni che si portano dietro un lore di un certo spessore.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7-7700k (4.2 Ghz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM, HDD
Com’è, Come Gira: Ho giocato a 3840×2160 con tutte le opzioni grafiche maxate. Il ray tracing ad oggi non c’è ma gli sviluppatori lo promettono in futuro. Non ho mai sperimentato alcun rallentamento, e il netcode è solido come un rinoceronte.
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