Come riuscire a ottimizzare o rivoluzionare una formula di gioco già vincente da diverso tempo a questa parte? Non cambiandola e, anzi, tacitamente dire al giocatore che NBA 2K20 continua a essere la migliore simulazione di basket su piazza. Quest’anno il titolo rischia di essere il pretendente al trono senza veri e propri competitor, dato che Electronics Arts al momento non ha ancora annunciato una data d’uscita per il suo NBA Live 20 e non è un azzardo pensare che il publisher possa saltare questa annata (alcuni rumor vogliono una release a dicembre 2019) per concentrarsi su altro, magari proprio la nuova generazione.
UNO SGUARDO AL FUTURO
Visual Concepts ha lavorato a NBA 2K20 con il minimo sindacale, riutilizzando gli stessi asset del 2019, ottimizzando e puntellando svariate cose visibili giocando le classiche partite veloci e quindi calcando i gloriosi parquet della NBA, oppure nella solita modalità di punta del titolo, ovvero La Mia Carriera. Visual Concepts lavora e sistema dettagli minori, ottimizza il pubblico, gli effetti di luce sul campo e sui giocatori, ma è evidente che lo sforzo maggiore vuole arrivare con la nuova generazione, con il risultato dell’uscita di un titolo assolutamente valido esteticamente, anche se privo di motivi per cui smascellarsi. Ritorniamo a La Mia Carriera: a questo giro altri volti noti (Idris Elba, Rosario Dawson) entreranno a contatto con Che, il nostro alter ego che, tra storie di college e sogni da grande squadra, restituirà una bella storia di sport, da vivere e respirare a 360°, anche per quel che concerne il basket da dietro la scrivania, fatto di scelte, discipline e regolamentazioni di uno degli sport con maggiori introiti al mondo.
titolo assolutamente valido esteticamente, anche se privo di motivi per cui smascellarsi
Sarà necessario rientrare nelle corde della “lentezza” tipica del titolo
Adesso tutto è stato velocizzato, più punti da distribuire nelle statistiche, più valuta di gioco come ricompensa, insomma, la diretta evoluzione del nostro alter ego perde un po’ di centralità a favore del campo e della progressione della storia o dei tornei, a seconda della modalità di gioco scelta – lo stesso quartiere, per quanto HUB di gioco, diverrà quasi inutile.
SENTA, È PREVISTO CHE SI VEDANO DEI DINOSAURI, NEL SUO PARCO DEI DINOSAURI?
“Too much basketball in this casino game” è stata la frase che più ha rappresentato i giorni che hanno accompagnato l’uscita di NBA 2K20. In poche parole, 2K si lascia sfuggire questo video, che viene oscurato poco dopo. Come ben sappiamo però, qualsiasi cosa esca su internet, anche per pochi secondi, viene subito salvata e condivisa in massa. La questione è sicuramente spinosa: nella modalità La Mia Squadra, dove possiamo costruire il nostro team con tutti i campioni della NBA, si trasforma in un sistema a pacchetti, ottenibili tramite solita valuta di gioco, denaro reale, oppure attraverso dei minigiochi tipici dei casinò. La questione ha alzato un giusto polverone di indignazione che ha mosso tutti i fan nel palese sabotaggio del titolo: la valutazione del gioco da parte degli utenti su Metacritic è, nel momento in cui scrivo, 1.8 e i continui attacchi diretti sono pieni di parole dure sulla sua pagina Steam, anch’essa con un giudicata in maniera estremamente negativa. C’è da dire che eventi del genere mettono in particolare difficoltà chi si trova poi, in sede di valutazione, a dover elaborare il giusto voto e relativa giustificazione. Penso che la stessa Electronic Arts in questo momento si stia mangiando le mani per non aver fatto uscire il suo NBA Live a settembre come sempre, dato che un evento del genere avrebbe catalizzato l’attenzione tutta sul loro titolo, ma al netto di queste piccolezze figlie di idee e considerazioni, escludendo questa terribile caduta di stile riguardo loot box e microtransazioni, NBA 2K20 rimane tuttavia un titolo grandioso, preciso, raffinato e chirurgico nel modo in cui cerca di simulare lo sport a cui fa riferimento. La lode trova terreno fertile anche nell’aver – finalmente – inserito la WNBA, la lega femminile, che nella sua piccola offerta fornirà un livello di sfida ulteriore, dato che ci troveremo davanti una sequela di statistiche agonistiche ben differenti, che richiederanno ulteriore attenzione nello stile di gioco, nei cambi e nelle tattiche di squadra.
giusto polverone di indignazione che ha mosso tutti i fan nel palese sabotaggio
La formula di gioco e del pacchetto di offerta non si discosta molto dal precedente NBA 2K19. Tuttavia una costruzione di una build più accurata per il nostro giocatore, l’introduzione della WNBA e La Mia Carriera come modalità principale (che trasmette sia ottimi fondamenti di gioco, che una bellissima storia di sport) rendono NBA 2K20, in attuale mancanza di competitor, il miglior basket digitale su piazza. Però quel sistema di microtransazioni a pacchetti e slot machine è una caduta di stile imbarazzante.