Let’s Sing 2020 - Recensione

PS4 Switch

Ci sono giochi davvero difficili da classificare come “videogiochi”, almeno nell’accezione tradizionale del termine. L’abitudine a considerare come tali solo quei titoli che richiedono una costante coordinazione tra ciò che viene percepito dall’occhio e il movimento degli arti, è dura a morire. Ma non dobbiamo mai dimenticare che noi esseri umani siamo dotati di mille altre facoltà e di una rosa di muscoli davvero non indifferente e che, alla fin fine, l’unico requisito fondamentale perché un “video”-gioco sia tale, è che il “campo di battaglia” sia visualizzato su uno schermo. Let’s Sing, per esempio, è una serie di videogiochi ripetutamente accusata, ma assolutamente a torto, di non rientrare nella categoria, per il solo fatto di basare la propria sfida sull’abilità canora. Già: per vincere dobbiamo cantare meglio degli altri, sfidando noi stessi o gli amici in un divertente karaoke dove l’unico feedback che otterremo sarà il punteggio assegnato dal computer, sulla base della nostra fedeltà alla linea di canto originale delle canzoni.
Let’s Sing 2020 mette a disposizione un totale di 30 brani, imponendoci di interpretarli alla perfezione per intonazione e tempi d’attacco. Per chi non fosse avvezzo al canto, significa banalmente usare la medesima tonalità dei cantanti originali e rispettare esattamente i loro stessi tempi, facendo collimare ogni vocalizzo in perfetta sincronia. Maggiore sarà la nostra fedeltà, migliore sarà il punteggio.lets sing 2020 recensione

Il canto non è una passeggiata, ma un’attività che richiede una buona dose di talento, di predisposizione, di tecnica e di allenamento

Semplice? Tutt’altro. Il canto infatti non è una passeggiata, ma un’attività che richiede una buona dose di talento, di predisposizione, di tecnica e di allenamento. C’è chi ha ricevuto da madre natura un timbro vocale particolarmente adatto e chi, senza alcun allenamento, può modulare la voce sulle giuste frequenze, ottenendo risultati immediati. Ma non è affatto così per tutti! Grazie al cielo, la tecnica si può imparare e ci si può allenare ovunque, nell’intimità del box doccia come nella noia di una coda autostradale, riuscendo costantemente a migliorare. Il problema, in questi casi, è avere sempre a disposizione qualcuno, o qualcosa, che possa mostrarci dove sbagliamo e Let’s Sing 2020, da questo punto di vista, è fenomenale.

LE NOTE SONO SOLTANTO SETTE

Senza dilungarci troppo in spiegazioni teoriche, le sette note si ripetono ricorsivamente in diverse ottave e, ciascuna di esse, va a colpire una precisa frequenza udibile dall’orecchio umano. La nota ‘LA’, per esempio, si ripresenta più volte nello spettro uditivo con frequenze sempre doppie rispetto alla volta precedente (il LA della terza ottava suona a 220 Hz, quello della quarta ottava a 440 Hz, quello della quinta a 880 e così via). In musica, ogni nota viene rappresentata da un segno nel pentagramma, diverso per forma e posizione in base a durata e intonazione. Nel gioco, tuttavia, questo viene semplificato sotto forma di righe contigue posizionate a una certa altezza: maggiore sarà quest’ultima, più alta sarà la nota da prendere, mentre la durata della medesima è rappresentata graficamente dalla lunghezza della riga.lets sing 2020 recensione

Questo gioco piacerà solo all’intersezione dei sistemi che comprendono chi ama il canto, il karaoke e la musica contemporanea

La nostra voce, invece, sposta verso l’alto e verso il basso un marcatore posizionato in un punto preciso dello schermo: le note scorrono verso sinistra e il gioco misurerà tutta la nostra abilità a far collimare il marcatore con le righe in arrivo, aumentando il nostro punteggio di conseguenza. Dato che l’elaborazione avviene a partire dalla versione commerciale di ogni brano, non abbiamo a disposizione ‘aiutini’ come il transpose verso l’alto o verso il basso della base (un ‘trucco’ spesso usato da chi fa piano bar e “non ci arriva” proprio), ma possiamo ‘beccare’ le note più alte ricorrendo alla tecnica del falsetto, simulando cioè un tono femminile come facevano, negli anni Settanta, artisti della dance come i Bee Gees, Jimmy Sommerville e molti altri ancora: Let’s Sing 2020 è pedante sulla scelta delle note, ma ci lascia scegliere l’ottava che preferiamo.

UNA ROSA MODERNA

Possiamo affrontare il gioco in diverse modalità, a partire dalla classica sessione di canto solitaria, per arrivare a vere e proprie sfide tra performer sparsi in tutto il mondo, passando per una pregevole ricerca delle affinità vocali tra amici e una sfida a squadre in locale. Se non abbiamo mai pensato di collegare un microfono alla PlayStation, non ci dobbiamo preoccupare: abbiamo diverse opzioni per ovviare. Possiamo comprare l’edizione speciale scatolata che include anche il dispositivo, comprare un microfono USB, collegare un headset o un auricolare per telefoni al joypad, o addirittura usare uno smartphone, collegandolo alla stessa rete wi-fi su cui si trova la console e scaricando un’apposita app. Una cosa è certa: questo gioco ci costringerà a vincere ogni timidezza e ad alzare la voce, quindi potrebbe essere inadatto in presenza di un vicinato troppo “sensibile” ai rumori molesti. La maggior parte dei brani a disposizione è di recente pubblicazione, ma non manca qualche classico con cui anche i ‘vegliardi’ possono divertirsi. Di sicuro sono tutti in Inglese, quindi chi ascolta solo musica italiana non apprezzerà gran che. La lista completa è questa:

  • Alice Merton – No Roots
  • Ava Max – Sweet but Psycho
  • Bon Jovi – You Give Love a Bad Name
  • Bruno Mars – That’s What I Like
  • Calvin Harris & Dua Lipa – One Kiss
  • Dean Lewis – Be Alright
  • George Ezra – Shotgun
  • Imagine Dragons – Natural
  • James Arthur – Say You Won’t Let Go
  • Jonas Blue ft. Jack & Jack – Rise
  • Jonas Blue ft. William Singe – Mama
  • Kungs vs Cookin’ on 3 Burners – This Girl
  • Lewis Capaldi – Someone You Loved
  • Linkin Park – Numb
  • Lukas Graham – Love Someone
  • Mabel – Don’t Call Me Up
  • Marshmello & Anne-Marie – FRIENDS
  • Nelly Furtado – Maneater
  • Ofenbach ft. Nick Waterhouse – Katchi
  • OneRepublic – Counting Stars
  • Queen – The Show Must Go On
  • Rita Ora – Let You Love Me
  • Robbie Williams – Angels
  • Robin Schulz ft. Erika Sirola – Speechless
  • Rudimental ft. Jess Glynne, Macklemore & Dan Caplen – These Days
  • Sean Paul ft. Dua Lipa – No Lie
  • Selena Gomez x Marshmello – Wolves
  • Shawn Mendes – Stitches
  • Spice Girls – Wannabe
  • Tom Walker – Leave a Light On

A giovani e giovanissimi piacerà: il pop contemporaneo va per la maggiore e la rosa sembra essere uscita da qualche classifica annuale di Radio Deejay. Più interessanti, almeno per chi ha qualche anno in più sulle spalle, sono i pacchetti di canzoni scaricabili a parte, al costo di 5 euro l’uno. Ognuno di essi contiene cinque successi degli anni 80 o 90 e, chiaramente la loro natura di DLC non passa inosservata. Sembrano quasi dire “Comprami… Comprami!” a chiunque sia nato prima del 1990 (e questo, francamente, ci sembra un colpo un po’ basso…).

Premesso che questo gioco può piacere solo a chi ama il canto, il karaoke e la musica contemporanea, e che la sua ragion d’essere è limitata proprio all’intersezione di questi tre insiemi, Let’s Sing 2020 ha dalla sua una buona scelta di canzoni, una serie di sfide divertenti e, soprattutto, una buona capacità di valutazione, rivelandosi per altro un buon allenatore per chi canta per altri scopi. Ci sono però alcuni dettagli che non vanno: il gioco è andato in crash ripetutamente durante la prova; l’app per Android con cui usare il microfono dello smartphone non si accorge se il wi-fi è disattivato (dice solo di non trovare la console: e grazie al…); i video che accompagnano i brani sembrano usciti da una videocassetta VHS. Ma questo in fondo serve a contenere le dimensioni del download, che ammonta a soli 4 GB. Magari non sarà un gioco indispensabile, ma di sicuro non occuperà mai troppo spazio sul disco fisso!

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Valutazione piuttosto precisa della nota cantata.
  • Compatibile con diversi tipi di microfono.
  • Buona scelta di brani vecchi e (soprattutto) nuovi.

Contro

  • I brani più interessanti per gli over-30 sono in DLC.
  • Qualità visiva dei videoclip insufficiente.
  • I classici sono (troppo) pochi, ma buoni.
7

Buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

Password dimenticata