Più siamo meglio è. Affermazione spesso vera, specie quanto si tratta di prendersi a mazzate. Chivalry 2 ci porta in battaglie online cross-play tra 64 giocatori, degne della Battaglia dei Bastardi de Il Trono di Spade. Preparatevi a morire.
Sviluppatore / Publisher: Torn Banner Studios / Tripwire Interactive Prezzo: 35,99€ Localizzazione: Testi PEGI: 18 Multiplayer: Online Disponibile Su: PC (Epic Games Store), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S
Vi capiterà spesso di morire, magari non tanto quanto in uno shooter, ma comunque spesso. Ciò non vuol però dire che Chivalry 2 non sia divertente, grazie a un mix tra un ritmo davvero tirato e un sistema di combattimento complesso il giusto, a proposito del quale trovate tutto ciò che vi serve sapere nell’anteprima di qualche settimana fa. Ora però buttiamoci nella mischia.
CORRO E POI CORRO
Di contenuto single player, neanche l’ombra. Giusto un tutorial che ci insegna le basi e al tempo stesso ci cala nel mondo medievale di gioco, dove il nostro istruttore si sorprende se riusciamo a colpire un palo di legno e dubita fortemente che riusciremo a superare vivi più di qualche tafferuglio; da lì, Chivalry 2 ci getta nel mezzo della battaglia senza tanti preamboli, e l’unico modo di farsi le ossa sarà battagliare fino a quando riusciremo a entrare nel flusso degli adrenalinici scontri tra fanti.
E quando ci si riesce, che goduria: avete presente quei film di guerra in cui l’attore protagonista (ai miei tempi era quasi sempre Mel Gibson) si fiondava nella mischia, faceva un macello, e poi, in un attimo di lucidità, si guardava attorno per osservare il campo di battaglia un po’ stralunato (qui c’era il momento al rallentatore), per identificare il punto e il momento esatto per ribaltare le sorti dello scontro? Ecco, Chivalry 2, nei suoi momenti migliori, vi offre proprio questo.
Per un breve istante, una calma surreale sembra proteggerci in una bolla di tranquillità al di fuori della quale divampa la fine del mondo
Come in ogni esperienza di squadra, d’altra parte, certe volte qualsiasi nostro sforzo è vano, e l’assenza di una visione strategica e di una chiara comunicazione portano ad un’inesorabile sconfitta. In una delle missioni a step (più dettagli tra poco) mi è successo di vedere la squadra avversaria fallire il primo obiettivo, che di solito è tra i più facili, non tanto per una intrinseca inferiorità dei giocatori, ma proprio perché mancava una direzione comune che permettesse di concentrare forze sufficienti per, nel caso specifico della mappa, liberare in tempo utile dei prigionieri dai carri dove venivano trasportati. In realtà è un peccato per entrambe le squadre coinvolte, ma trovo che sia quasi impossibile evitare del tutto questi inconvenienti in un gioco con così tanti partecipanti.
Continua nella prossima pagina…
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