Crime O' Clock – Recensione

PC Switch

Il seme di Bad Seed è germogliato un’altra volta con Crime O’ Clock: ne è venuto fuori uno strano ibrido tra il tenente Colombo, la serie tv Loki e Where’s Wally. Solo che Colombo ha bisogno di tutti e due gli occhi e Waldo è un criminale incallito.

Sviluppatore / Publisher: Bad Seed / Just for Games Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 7+ Disponibile su: PC (Steam), Switch

Non doveva finire così. Non secondo il database di EVA. I due mercanti dell’Età della Sabbia si sono sfidati come da usanza a Khap’tl’sm, una contesa per sancire quale dei due fosse il venditore migliore. Lo sconfitto in qualche modo ha fatto in modo che venisse distrutta la bancarella del vincitore. È una divergenza da quello che dovrebbe essere il naturale scorrere del tempo, una sorta di Sacra Linea Temporale determinata non si sa bene da chi, non si sa bene perché. Ha senso, passare le notti a risolvere crimini temporali che potrei annullare da qualunque altro punto dello spazio-tempo?

Me lo chiedo mentre ricostruisco le mosse del mercante, cercandolo a ritroso nei tick precedenti al crimine. L’età della Sabbia è piena di artefatti che sembrano futuristici anche per il me stesso del 2023 che opera attraverso l’interfaccia di EVA, figurarsi per l’Antico Egitto che ricordo dalla mia linea temporale. Quei maledetti portali permettono di spostarsi molto più velocemente di quanto farebbe una macchina. Eppure lui deve essere qui. Non è più questione di quando, ma di dove.

CRIME ‘O CLOCK: IL CRIMINE È SEMPRE PUNTUALE

Crime O’Clock è tendenzialmente un punta-e-clicca investigativo. L’idea è quella di giocare coi viaggi nel tempo e prevedere i crimini prima che succedano, e a questo punto sarebbe quasi naturale invocare il cult Minority Report – si tratti del film di Spielberg del 2002 o del racconto di Philip K. Dick. Solo che in realtà i crimini da prevenire sono eventi che nel normale flusso della storia non si sarebbero mai dovuti verificare, variazioni e varianti che richiamano piuttosto il concetto della Sacra Linea Temporale introdotto nel Marvel Cinematic Universe con la serie Loki. Nella finzione in-game chi sta davanti allo schermo interpreta una new entry di questa forza di polizia temporale, detective ancora in erba che caso dopo caso si occupa di scenari sempre più critici e minacce sempre più sistemiche alla timeline. A crescere ad ogni crimine sventato non sono solo le responsabilità, ma anche i sistemi a disposizione di EVE, l’Intelligenza Artificiale che funge da voce narrante e co-protagonista delle vicende.

Il tempo, come sempre, è tiranno. Meglio svoltarlo.

Più su si citavano i portali dell’Età della Sabbia, sorta di omaggio a Stargate che permettono ai personaggi a schermo di spostarsi da un tick all’altro di distanze considerevoli. La logica si inchina davanti a questi portali, e diventa molto difficile dedurre dov’è finita la vittima rispetto ad altri punti della timeline, dove questa tecnologia del mondo antico non è disponibile e, quindi, gli spostamenti sono più convenzionali.

La logica si inchina e diventa molto difficile dedurre dov’è finita la vittima

Nel corso dell’esperienza EVE sbloccherà una funzione che permette, sulla base di alcuni punti fermi, di stabilire a spanne quanto l’oggetto della nostra ricerca è lontano. È solo uno dei diversi escamotage a cui Crime O’Clock ricorre per provare a reinventarsi lungo la porzione di timeline che il giocatore condivide con Bad Seed, innestando su una ricetta tutto sommato molto intuitiva – da qui il paragone con Where’s Wally – sistemi e meccaniche che ne twistano la formula creando qualcosa di nuovo e dal sapore fortemente videoludico.

TICK PER NULLA NERVOSI         

Difficile immaginare qualcosa di così intuitivo fuori dai confini di un monitor, se non per finire su quelli di un tablet dalle dimensioni generose. In formato fungibile Crime O’Clock non potrebbe funzionare così bene perché mancherebbe EVE, mancherebbe tutta la Quality of Life concessa da un’interfaccia che è in grado di disegnare e colorare una mappa altrimenti condannata alla bicromia del bianco e del nero e a rimanere inerte quando si salta in un altro punto temporale.

In Crime O’Clock a spostarsi è soprattutto il tempo, costringendo le mappe a cambiare simulando quella che è la vita dei tanti personaggi rappresentati

In Crime O’Clock a spostarsi è soprattutto il tempo, costringendo le mappe a cambiare simulando quella che è la vita dei tanti personaggi rappresentati, siano questi oggetto di qualche caso o semplici easter egg che richiamano la cultura pop – abbiamo parlato di portali, e infatti nell’Era dell’Informazione la Milano alternativa in-game omaggia Rick e Morty. Si sposta il tempo, perché per il resto potenzialmente la mappa è sempre sotto i nostri vigili occhi da detective, si ingrandisce o si riduce lo zoom con la rotella del mouse ma sempre all’interno della stessa inquadratura.

Una città finemente disegnata a mano.

Ma quante cose possono succedere, all’interno di questa stessa inquadratura: più si gioca e più i casi si sovrappongono, si nota quel dettaglio che stava fuggendo in una Storia Fulcro – delle missioni secondarie in cui si cercano specifici personaggi nei vari tick – e si scoprono nuovi dettagli, citazioni, omaggi. Crime O’Clock non si prende nemmeno troppo sul serio, e non facendolo riesce a regalare perle: dai giochi di parole che riguardano i nomi di personaggio a mini-frecciatine al capitalismo, perché il Khap’tl’sm a cui si sfidano i due mercanti nell’Età della Sabbia del caso descritto sopra è proprio il cosiddetto migliore dei sistemi possibili, descritto da EVE come un gioco che si è evoluto i in qualcosa di molto più pericoloso e predatorio per l’essere umano.

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Per quanto si possa provare a reinventare la ruota alla fine la meccanica alla Where’s Waldo rimane quella, più o meno condita da gadget e trovate creative. È forse per questo che le fasi di indagine vengono intervallate da mini-giochi. Alcuni estremamente semplici, che richiedono semplicemente di cliccare entro un certo tempo le icone sullo schermo. Altri più impegnativi, spaziando da una sorta di memory fino a ai rompicapo che precedono i tentativi di hacking in-game. Tiene bene il tempo, Crime O’Clock: un caso può occupare fino anche a mezz’ora, ma sono minuti spesi bene che difficilmente scadono nel ripetitivo. Questo, almeno, per quanto riguarda i casi: le Storie Fulcro tendono ad appiattire un po’ il giocato, facendo perno solo sulla direzione artistica e sulla meccanica di indagine

.Il tempo è tiranno e non c’è alcun Bianconiglio pronto ad andare al tempo con la vita

Non è casuale il consiglio dato in-game di occuparsene tra un caso e l’altro, quasi a centellinarle, usarle come camera di decompressione per rifiatare rimanendo comunque in-game. Non l’extra più efficace del mondo, ma è appunto un extra, qualcosa di tranquillamente bypassabile se e quando venisse a noia oppure da sfruttare intelligentemente durante i casi prendendo nota dei personaggi che le Storie chiedono di cercare e delle loro coordinate spazio-temporali sulla mappa. La cosa bella di Crime O’Clock in un certo senso è questa coerenza, la moltitudine di vite e storie che affollano ognuna delle epoche a disposizione e il loro essere sempre lì, in quello spazio e in quel tempo, a prescindere dal motivo per cui noi siamo in quello spazio e in quel tempo. Quasi come se fosse davvero una timeline che ha bisogno di EVE e del giocatore per preservare la sua integrità.

In Breve: Crime O’Clock è svizzero. Un punta-e-clicca investigativo ad orologeria, solido nelle meccaniche e capace di occupare senza lasciare rimorso spazio sul disco fisso e tempo nella tua vita di giocatore. Unico neo: lo voglio immediatamente anche per iPad.

Piattaforma di prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i5 6 core 3Ghz, Radeon Pro 570X 4 GB, SSD
Com’è, come gira: Evidentemente non voleva essere un benchmark per le 4080RTX di NVidia. Forte di questo Crime O’Clock non perde un battito, perdendo però l’occasione di farci impersonare IRL il meme di Mazzarri che indica l’orologio spazientito.

 

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Pro

  • Preciso come un orologio. / QoL da manuale. / Se ti piace l’humor stupido si ride tanto.

Contro

  • Le Storie Fulcro sono un po’ piatte. / Dov’è la versione per iPad?
8.5

Più che buono

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