Crusader Kings III mette al primo posto l’eredità della casata, spingendo il giocatore a coltivare la stirpe del suo avatar
ASSOLUTA UNITÀ
Tra le novità non si può evitare di citare anche alcune azioni diplomatiche inedite, tra cui la possibilità di influenzare gli altri personaggi e migliorarne i rapporti con il regnante. Si va dalla classica adulazione alla seduzione, arrivando anche a stringere forti rapporti di amicizia. Quest’ultima è una possibilità che può essere sbloccata investendo i punti esperienza nel ramo diplomatico della schermata di crescita del personaggio.

Torturare i prigionieri è un’azione che ci marchierà a vita (o quasi) come tiranni, ma potrebbe portare alla luce schemi ai nostri danni o informazioni compromettenti.
Avete letto bene: in Crusader Kings III abbiamo la possibilità di scegliere una specializzazione per il nostro personaggio e, col tempo, far sì che acquisisca esperienza in quella determinata categoria (diplomazia, militare, amministrazione, intrigo, cultura), migliorando le sue capacità e sbloccando nuovi bonus e tratti specifici. Attenzione, però, perché la specializzazione può essere sì cambiata durante la vita del nostro avatar, ma devono passare molti anni tra una modifica e l’altra.

Nella mia partita migliore, finora, sono partito dal Ducato di Puglia fino a diventare Re di Sicilia. L’obiettivo è riunire l’Italia sotto un’unica bandiera.
Sul versante dell’intelligenza artificiale, poi, da segnalare gli enormi passi avanti fatti in questo campo dal team di sviluppo. Durante le operazioni militari, gli alleati riescono ad agire coerentemente con un discreto grado di indipendenza, laddove i nemici provano spesso a conquistare gli obiettivi strategicamente più rilevanti, oppure puntano a spingere il giocatore a combattere in condizioni a lui sfavorevoli, per esempio su terreni in cui parte svantaggiato. Anche nelle operazioni diplomatiche o nelle azioni di spionaggio l’IA si comporta in maniera molto competitiva, avanzando pretese sui territori o organizzando pericolosi intrighi ai danni del nostro regnante e della sua corte, costringendoci a rimanere sempre sul chi vive e non abbassare mai la guardia. Purtroppo, a fronte dei tanti contenuti presenti già al lancio, è impossibile non notare alcune feature mancanti che con buona probabilità verranno introdotte successivamente a suon di contenuti aggiuntivi a pagamento (alcuni già annunciati, peraltro), come da tradizione Paradox Interactive.
In breve: Crusader Kings III è con buona probabilità il miglior titolo sfornato da Paradox Development Studio fino a oggi. Profondo, vario, pieno di contenuti, avvincente, questo grand strategy può tenervi incollati allo schermo per decine, se non centinaia di ore, tra giochi di palazzo, guerre più o meno sante, e dinastie in divenire. Certo, ci vuole un bel po’ di pazienza per riuscire a padroneggiare ogni singola meccanica, ma le soddisfazioni sono davvero tante e le possibilità virtualmente infinite. Resta l’interrogativo sul futuro del gioco e sui DLC, sperando che Paradox non segua la stessa strada battuta dal diretto predecessore.
Configurazione utilizzata: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, come gira: Non ho riscontrato problemi tecnici degni di nota durante le decine di ore che ho trascorso in compagnia di Crusader Kings III, che si è rivelato poco esoso in termini di risorse impiegate.
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