Death Noodle Delivery – Recensione

PC

Consegne frenetiche su un overboard in una città futuristica cyberpunk. Cosa mai potrebbe andare storto in Death Noodle Delivery? Un bagno intasato, per esempio.

Sviluppatore / Publisher: Stupidi Pixel / Troglobytes Games Prezzo: ND Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data di lancio: 4 aprile 2024

Post Death Stranding, molti sviluppatori hanno (ri)scoperto il fascino dei giochi dove si possono costruire meccaniche di gioco attorno il concetto di fatica o di condivisione comune. In un mondo che vede sempre di più la figura del rider o delivery al centro di intere giornate produttive, non ci si può certo esimere da un’osservazione ludica del genere.

Mi viene subito da pensare a Craxi Taxi, al rendere le corse in taxi, relativo pagamento e “divertimento” del cliente così estremamente folli e pregne di adrenalina, ma anche il rilassante e narrativo Lake non è certo fuori da questo schema. In tutto ciò arriva Death Noodle Delivery che sembra incentrare tutta la narrazione sul nostro protagonista, il suo lavoro di consegna espressa – o al volo – di Noodle e la necessità di espletare funzioni fisiologiche. Eh.

DEATH NOODLE DELIVERY, CONSEGNA O MUORI

Siamo in un futuro non troppo lontano. Smartphone sempre in tasca, un’assunzione settimanale presso la Death Noodle Delivery e clienti affamanti. Sopra al nostro overboard dobbiamo farci strada tra pedoni e altri automobilisti distratti, la concorrenza letale e – chiaramente – consegnare tutti gli ordini senza mancare nessuna consegna. Pena, la morte.

Gli appartamenti del futuro.

Quanta violenza e che esagerazione per una consegna bucata, eppure nella follia del futuro in mano al cyberspazio, tutto è concesso e una cosa semplice come una consegna deve essere realizzata in modo preciso. Dunque, saliti sul nostro overboard la missione più ardua sin da subito è capire e calibrare i comandi di gioco. Al netto del consiglio di utilizzare un pad, il movimento del protagonista si avviluppa in una manciata di comandi estremamente fastidiosi. Inclinando la levetta in alto aumentiamo la velocità del mezzo, verso il basso la diminuiamo, mentre andando a destra e sinistra logicamente ci inclineremo in quella direzione, peccato però che i comandi siano estremamente sensibili e capiterà spesso di non riuscire a tenerci dritti per più di qualche metro.

Pioggia, città cyberpunk e noodle volanti. Il lavoro da fattorini è sul filo del rasoio

Il problema è che andare incontro al game over è facilissimo: colpire un ostacolo, un pedone o un’automobile ci procurerà sconfitta istantanea, ma di contro anche solo sfiorare un rialzo stradale o colpire una recinzione ci porterà alla morte. Una soluzione estremamente esagerata che nasconde la necessità di richiederci la perfect run (aumentando di poco la già minuscola longevità).

POCHE CONSEGNE, POCO LAVORO

Il problema principale di Death Noodle Delivery è che, per quanto possa considerarsi un progettino indie, è comunque un gioco che si porta a completamento in meno di tre ore, e di queste, almeno più della metà, la si perde a fare sempre le stesse cose. Che siate a fare le consegne, o a rientrare a casa e dunque scappare da qualche losco figuro o fattorini della pizza che vogliono farvi la pelle, vi ritroverete sempre a fare le stesse identiche cose con l’unica differenza di qualche potenziamento che troverete ogni volta che si torna nel nostro appartamento, luogo che per diversi motivi, avrà sempre il bagno intasato e il protagonista non farà altro che ricordarci che deve farla, non ce la fa più, dopo tre giorni di lavoro, il bagno è ancora fuori uso e lui non sa dove farla.

Attenzione ai pedoni, anche loro sono motivo di sconfitta se li urteremo.

Sia chiaro, sono un uomo adulto e sentire o leggere parolacce non è certo chissà quale problema, ma nel nutrito vocabolario di questa sceneggiatura, non si riesce a chiudere una singola frase (e sottolineo, una!) senza inserire un’offesa gratuita o una parolaccia. Un po’ di colore è ben accetto, ma una smitragliata costante di parolacce, senza alcun nesso logico, messe lì così da rendere figo il protagonista perché sì, ecco anche no, grazie.

Il gioco ha una longevità praticamente inesistente, cosa che rende difficile assaporare la consistenza delle meccaniche da gioco

Un po’ di varietà al gioco la donano appunto le fasi ambientate nell’appartamento, che a prima vista ricordano e suggeriscono una gestione simil Fallout Shelter o This War of Mine, ma appena ci muoveremo, ogni speranza diventa vana, con una semplice gestione di dialogo tra i tanti NPC e scoprire alcuni indirizzi specifici da utilizzare poi nel cyberspazio e proseguire fino al giorno dopo, nuova consegna, nuovo lavoro, nuovo rischio di morte.

UN PROGETTO A METÀ

La sensazione generale attorno a Death Noodle Delivery è che, per quanto ci si possa celare nell’etichetta da gioco indie, dietro ci sia un lavoro sicuramente valido, ma estremamente povero allo stato attuale. La stessa longevità terribilmente ridotta all’osso è un po’ il biglietto da visita di questo progetto ed è difficile consigliarlo allo stato attuale.

Consegnare noodle e andare al bagno, ecco gli obiettivi primari del gioco.

Bocciare l’intero progetto sarebbe estremamente ingiusto, giacché è un titolo che propone poche cose, che mediamente funzionano bene, ma è davvero un pacchetto di gioco troppo povero per essere davvero memorabile.

In Breve:  Death Noodle Delivery sembra un progetto a metà, lanciato sul mercato in uno stato completo ma privo di ogni stimolo ludico, di contenuto o meccaniche. Nel giro di un paio di ore lo si porta a termine, saggiando per poco, pochissimo la sua struttura. Generalmente riuscito, ma difficilmente ci tornerete sopra o lo rigiocherete.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Death Noodle Delivery ha girato perfettamente sulla configurazione di prova essendo comunque un titolo che non richiede grandi requisiti.

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Pro

  • Sempre un piacere avere progetti italiani. / Buonissima resa estetica.

Contro

  • Troppo breve. / Colonna sonora invasiva. / Pochissime cose da fare.
6

Sufficiente

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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