Deiland è un titolo capace di catalizzare l’attenzione sin dal menu principale, neanche fosse la ragazza più carina di tutta la comitiva pomeridiana del parco. Il concept, peraltro, è dei più semplici e forse anche abusati, dato che si presenta come un sandbox action rpg con elementi survival e crafting. La domanda su come tutto questo possa concentrarsi in un titolo del genere sorge spontanea, e comunque ha avuto bisogno di una prova approfondita per analizzare l’accumulo delle meccaniche.
Il progetto attorno al titolo è sicuramente interessante, dato che nasce originariamente per smartphone per poi sbarcare anche su PC e PS4, con una chiara e ben mirata operazione di espansione della proposta di gioco.
DISEGNAMI UNA PECORA
Da subito il titolo di CreativeForge appare attingere dall’intramontabile Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, con il protagonista di cui prenderemo i comandi, il giovane Arco, che si risveglia senza memoria sul piccolissimo pianeta Deiland. Da qui inizierà quella che possiamo definire la quest principale del gioco, con la missione di acquisire coscienza di noi stessi, delle potenzialità del pianeta nonché l’importanza di quest’ultimo, se rapportato a tutto l’universo.
Fin da subito Deiland appare attingere dall’intramontabile Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry
È presente una storia che, tuttavia, si rivelerà fine a se stessa, esattamente come le diverse missioni secondarie che si riveleranno semplici quest di consegna o creazione di determinati oggetti. In quest’ultimo caso ci troviamo d’innanzi a un semplicissimo sistema di crafting, che porterà il nostro Arco a girovagare per il pianeta raccogliendo roccia e legna per costruire i primi attrezzi del mestiere, quali picconi o martelli, per poi dedicarsi alla costruzione e potenziamento di strutture quali il nostro rifugio, un falò ristorativo o un pozzo da cui recuperare l’acqua. C’è da sottolineare come tutte queste attività presentino un sistema di progressione al limite del frustrante: capiterà molte volte di rimanere a corto di alberi da abbattere, per cui dovremo prima di tutto piantare il relativo seme, attendere la crescita del nuovo arbusto per poi abbatterlo, recuperare le risorse (sempre poche) e ricominciare l’operazione. Il risultato è che, per arrivare a un quantitativo di almeno un 50 unità di legna, dovremo passare sull’attività appena descritta almeno un’oretta o poco meno, tenendo sempre conto degli alti requisiti di costruzione.
Oltre alle classiche barre della salute e dell’esperienza, sarà necessario tenere in contro anche il fattore energia, dal momento che Arco ne spenderà un quantitativo ben definito per ogni azione eseguita (combattere, raccogliere risorse, lavorare la terra, abbattere alberi); al termine dell’energia sarà necessario tornare nel nostro rifugio e dormire, ricaricando l’energia e alimentando l’eventuale level up del nostro protagonista. La stessa gestione dell’esperienza non si discosta molto dagli accampamenti di Final Fantasy XV, motivo per cui, se vogliamo avanzare di livello, saremo sempre costretti a tornare nel nostro piccolo accampamento.
L’ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI OCCHI
Come già sottolineato, dopo un paio di ore di gioco si palesa l’unico – ma grande – difetto di Deiland, ovvero quello di cercare di sostenere tantissime meccaniche di gioco, mai implementate in modo perfetto.
Il gioco cerca di sostenere troppe meccaniche di gioco, mai implementate in modo perfetto
Ed è su queste caratteristiche che il gioco acquisisce una forte identità forte nel presentarsi al giocatore: con tutti i crismi che comunque ne sanciscono una limitata capacità di sorprendere, a fronte della scarsa raffinatezza delle meccaniche, Deiland riesce a risultare un’esperienza colma di gioia, divertimento e spensieratezza. L’aspetto innocente e fanciullesco non è mai fine a se stesso, e aiuta la progressione narrativa quando, per determinati motivi, ci sposteremo altrove, o anche nel momento in cui atterreranno sul pianeta altri simpatici PNG, pronti a commissionarci quest o avviare attività di mercato.
Senza raccontare nulla di veramente originale, o presentare meccaniche ludiche davvero convincenti, Deiland si dimostra un divertente e spensierato “sipario di gioco” privo di vero impegno, mirando a una fascia di giocatori molto ampia che scontenterà chi cerca un survival nudo e crudo, mentre appassionerà i più piccoli o, al limite, un’utenza che vuole approcciarsi ai generi di riferimento con un livello di difficoltà poco punitivo.