Può una creatura che non ha mai conosciuto la luce sfuggire davvero all’oscurità? È questa la domanda che si pone Ori and the Will of the Wisps, l’ultima fatica di Moon Studios.
Sviluppatore / Publisher: Moon Studios / Xbox Game Studios Prezzo: €29,99
Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile su: PC, Xbox One
Con gli occhi lucidi provo a trattenere a stento le lacrime, ma una di esse riesce a scendere, rigandomi il viso mentre assisto silenziosamente ai titoli di coda della meravigliosa favola composta dalle sapienti mani del collettivo Moon Studios. Era già successo cinque anni fa, quando l’adorabile Ori and the Blind Forest si insinuò nel mio cuore: se quella pubblicata un lustro addietro su PC e Xbox One fu una vera e propria sorpresa, l’opera arrivata ora sulle medesime piattaforme è non soltanto una conferma delle abilità dello studio di sviluppo, ma anche un testamento al fatto che un sequel non deve per forza stravolgere una formula già di per sé vincente per raggiungere lo status di vero e proprio capolavoro.
Sì, avete letto bene: Ori and the Will of the Wisps è – di fatto e senza mezzi termini – un capolavoro. Un diamante capace di brillare di luce propria, tagliato di fino, levigato con sapienza e maestria. Si è fatto attendere, è stato rinviato, ma alla fine ne è valsa la pena: ogni singolo minuto di attesa, di lavoro in più per il team di sviluppo, ha portato alla nascita di un’opera straordinaria che saprà stregarvi, vi ammalierà con il suo stile grafico particolare e pieno zeppo di dettagli, vi rapirà il cuore con una storia struggente per poi restituirvelo a poco a poco, riempiendolo di luce e di speranza. E piangerete. Tanto. Vi sforzerete di trattenere le lacrime, ci ho provato più volte anch’io ma sapete già com’è andata a finire, e sono sicuro che anche a voi accadrà lo stesso. Magari proprio quando le composizioni di Gareth Coker sfrutteranno il più subdolo dei trucchetti: un assolo di archi per sottolineare uno dei tanti momenti drammatici che caratterizzano il videogioco di Moon Studios, colpendo duro, come un pugno nello stomaco incassato all’improvviso.
IL CUSTODE DELLA LUCE
Una breve introduzione ci porta nuovamente nella foresta di Nibel: qui facciamo la conoscenza di Ku, la figlia del gigantesco gufo Kuro, l’antagonista principale del precedente capitolo della serie. Ku viene adottata dall’insolita famiglia composta da Ori, Naru e Gumo. Le viene insegnato a vivere sotto le accoglienti fronde dell’Albero dello Spirito, ora tornato a custodire l’intera foresta e a benedire le creature che vi dimorano con la sua luce. Eppure Ku è purtroppo nata con una malformazione all’ala destra che le impedisce di spiccare il volo. Sempre pronto ad aiutare chi è in difficoltà, Ori chiede a Gumo di utilizzare una delle grandi piume di Kuro per permettere a Ku di librarsi nel cielo ed essere così davvero felice. Risolto rapidamente il problema, Ku riesce finalmente a volare e, portando in groppa Ori, sfreccia beata nel firmamento riunendosi agli altri volatili.
Peccato che il momento felice non sia destinato a durare a lungo giacché i due vengono colti alla sprovvista da una tempesta improvvisa. Il forte vento di burrasca provoca il distacco della soluzione improvvisata dall’ala di Ku, facendo precipitare la coppia al suolo. Durante la caduta i due si separano: Ori si risveglia in una terra sconosciuta, da solo. Temendo il peggio per la sua pennuta amica parte immediatamente alla ricerca di Ku, ed è qui che parte la nostra avventura. Lo scopo del gioco, perlomeno nelle fasi iniziali, è dunque quello di ricongiungersi con Ku, sperduta chissà dove, sola e indifesa nelle lande di Niwen, un continente del tutto ignoto e dimenticato dalla luce.
Vi rapirà il cuore con una storia struggente per poi restituirvelo a poco a poco, riempiendolo di luce e di speranza
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