Standing ovation nel mondo del retrogaming per Briley Witch Chronicles, il Final Fantasy che il Commodore 64 non ebbe mai ai suoi tempi d’oro.
Sviluppatore / Publisher: Sarah Jane Avory / Witchsoft Games Prezzo: $12 (versione digitale) Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile Su: itch.io Sistemi: Commodore 64, TheC64
Uffa, che noia la giornata dell’impiegato! La sveglia che suona tutte le mattine alla stessa ora, il capo ufficio che ti fa un sacco di storie per questioni tutto sommato futili, la mamma che telefona a ogni ora per elargire saggi consigli che nessuno ha chiesto, e ora ci si mette pure il gatto a fare storie con la sua pappa. Eh, no – pensava la Briley Forester – tutto questo è davvero molto difficile da sopportare, per cui una bella oretta di relax in meditazione di fronte a una candela è proprio ciò che ci vuole per stemperare lo stress!
Il problema, per la giovane single in carriera, è che non poteva davvero scegliere un momento peggiore per darsi all’esoterismo: in una dimensione parallela alla nostra, infatti, un gruppo di maghi dilettanti si stava trastullando con le evocazioni e – puf – come per magia, anzi, proprio per magia, la nostra Briley si è ritrovata accanto a loro, svenuta, in compagnia del suo gatto Smokey.
UNA NUOVA CARRIERA
Briley è accolta con grande diffidenza e subito ‘arruolata’ come serva da uno dei presenti. In fondo non le è andata poi così male: si tratta di Leofard, il fornaio del paese, e le sue nuove mansioni prevedono principalmente la consegna del pane ai clienti, più tutta una serie di compiti più o meno consoni all’attività assegnati dalla moglie Clarissa. Ma Briley si rende subito conto che col passaggio alla nuova dimensione, qualcosa in lei è cambiato.
Da giovane impiegata in carriera, Briley Forester si ritrova a fare la strega in un’altra dimensione!
BRILEY WITCH CHRONICLES È UN CAPOLAVORO “GIAPPONESE”
Briley Witch Chronicles è un gioco di ruolo classico, sullo stile dei primi episodi di Legend of Zelda per le console a 8 bit degli anni 80. Ci muoviamo in un ambiente con visuale a tre quarti dall’alto che, con una notevole licenza poetica sulla prospettiva, ci permette di vedere tutti gli elementi e i personaggi come se fossero in piedi di fronte a noi. Ci possiamo spostare lungo la mappa, entrare negli edifici strettamente necessari e parlare coi personaggi che incontriamo, anche se, soprattutto all’inizio, le possibilità di interazione coi villici saranno poche. Di tanto in tanto verremo coinvolti in combattimenti a turni e, come sempre avviene in questo genere di giochi, avremo un sacco di missioni da compiere del tipo “trova questo personaggio e portami quest’oggetto”, con tutta una serie di parametri d’arricchimento qualitativo che ci permetteranno di brandire certe armi, indossare certi monili, esercitare taluni poteri magici.
Briley Witch Chronicles è per molti versi stupefacente: è talmente vasto e complesso che per distribuirlo l’autrice ha optato per il formato su cartuccia ma, per la gioia di noi tutti, dopo il pagamento va scaricato in digitale e utilizzato direttamente sugli emulatori, sui TheC64 e, naturalmente, su C64 originali con cartucce multiservizio apposta, come Kung Fu Flash, Ultimate II+ e similari. Per qualche motivo, infatti, Sarah Jane Avory ha preferito distribuire la ROM piuttosto che affidarsi a un servizio di masterizzazione per realizzare piccole e costose tirature di un’edizione fisica. Scelta davvero molto saggia, visto che dalla prima release al momento di scrivere questa recensione si sono già succeduti almeno sei aggiornamenti, alcuni dei quali finalizzati a correggere bug che potevano compromettere l’esito della partita. Quanto ai nostri progressi, abbiamo a disposizione quattro slot per salvarli: direttamente su cartuccia quando l’hardware lo consente, oppure più tradizionalmente su dischetto.
FACILE DA PADRONEGGIARE, COMPLESSO DA GIOCARE
L’aspetto che lascia maggiormente – e favorevolmente – sorpresi, tuttavia, è l’assoluta naturalezza con cui possiamo muoverci nel gioco, e nei mille menu di gestione dei personaggi, con il solo ausilio di un joystick e di un solo pulsante di fuoco. È tutto straordinariamente pulito, ordinato e agevole: c’è perfino un’opzione “remind” che ci rammenta l’obiettivo da seguire nella missione in corso, qualora ci fosse sfuggito (a volte i personaggi si perdono un po’ nei loro discorsi) o ce lo fossimo dimenticati dopo un’interruzione del gioco.
C’è anche una mini-quest accessoria finalizzata a recuperare tutte le 56 volpi nascoste qua e là per il mondo e la varietà, ve l’assicuriamo, non manca mai. Insomma, ci troviamo certamente al cospetto di uno dei titoli più complessi che abbiano mai solcato i 64K RAM del biscottone e l’autrice non ha davvero tralasciato nessun aspetto del gioco, con una dedizione maniacale durante lo sviluppo e un eccellente supporto ‘post vendita’, costituito da suggerimenti ai giocatori in difficoltà e dalla continua pubblicazione di aggiornamenti.
In Breve: Briley Witch Chronicles è un gioco davvero incredibile: comincia con un’introduzione animata, prosegue con un rapido tutorial, ci spiega per filo e per segno ogni nuovo passaggio (come avviene nei giochi di oggi) e sfrutta in modo encomiabile l’hardware a disposizione, con sprite disegnati magistralmente e volti in alta risoluzione durante i dialoghi. La fantasia non manca, visto che l’autrice ha scritto anche dei romanzi ambientati nello stesso mondo del gioco, ma anche la qualità generale della realizzazione è di altissimo livello! Dovete proprio detestare il genere per non farlo vostro.
Configurazione di prova: TheC64, VICE su Core i5 8200
Com’è, Come Gira: Comandi fluidi e molto precisi, schermo che scorre nelle quattro direzioni senza indugi e audio di buona qualità. La scelta del formato cartuccia permette di accedere istantaneamente a tutte le porzioni del gioco.