Just a To the Moon Series Beach Episode – Recensione

PC

Dopo l’appassionante To the Moon, l’esaltante A Bird Story, il significativo Finding Paradise e il totalizzante Impostor Factory, il memorabile e apprezzato Kan Gao torna con un episodio inedito, una non-conclusione del franchise, che a breve approderà anche su PlayStation e Xbox. È il racconto di Just a To the Moon Series Beach Episode, da qualche giorno disponibile su PC (Steam).

Sviluppatore / Publisher: Freebird Games / Freebird Games  Prezzo: 6.89 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: Già disponibile

C’è un momento unico, commovente e quasi avvolgente all’inizio di Just a To the Moon Series Beach Episode. È quande Neil e Eva si guardano come se i loro occhi s’incrociassero per la prima volta. Poi il silenzio, che anticipa un evento travolgente che si propone come una gita in spiaggia, ma che rappresenta per entrambi, invece, qualcosa di ben diverso: un incontro tra le loro fantasia. Kan Gao (principale producer dei titoli Freebird Games, ndMario), dopo aver dettagliato momenti iconici, trasporta i due personaggi in un contesto ben diverso da quello classico, abbracciando uno stile molto più scanzonato rispetto al passato, eseguendo alla perfezione quella sinfonia per cui è celebre.

È il canto suadente di una sirena, direbbe qualcuno. La spiaggia, di nuovo il silenzio, la voglia di vedere altro nel mondo e, soprattutto, d’interfacciarsi con un futuro che ha tutte le carte in regola per rappresentare la reale essenza del mondo sotto ogni sfumatura. Quella sfumatura comincia nel momento in cui, guardando negli occhi qualcuno, vediamo noi stessi. Lo abbiamo compreso con To the Moon, nel 2011, quando ancora non sapevamo come sarebbe mutata l’oscurità, e cosa si sarebbe stato oltre la morte. Eppure, quel momento è stato intenso. La fine, a seguito della morte, porta a un nuovo inizio, che compone un’altra sinfonia, composta dalla voglia di vivere. La prima lezione da apprendere dalle opere di Kan Gao, d’altronde, è quella che niente è come appare. La seconda c’entra con noi, ed è dedicata ai momenti, gli stessi che accompagnano in un viaggio verso l’ignoto.

TRA L’ARMONIA E L’IGNOTO

La trama di Just a To the Moon Series Beach Episode si svolge in un contesto estivo e spensierato. La banda, composta da Eva e Neil, si ritrova in questo luogo per le vacanze. Non intendo dettagliare eccessivamente per evitare spoiler rischiosi, poiché il racconto dell’opera n’è pieno zeppo. Espressamente ambientato dunque in un contesto ben diverso dagli altri capitoli, il tutto avviene in una cornice piena zeppa di gente. Dalla solitudine e dal silenzio di To the Moon, d’altronde, sono passati parecchi anni. Con Finding Paradise c’era l’obiettivo reale e calzane di trovare le risposte giuste e forse qualcosina in più, mentre Impostor Factory si dedicava semplicemente sulle costanti ricerche delle memorie dall’anziano. È la vita vissuta di un uomo che, insomma, è da assimilare adagio, senza fretta. Quando Freebird Games parlò di Just a To the Moon Series Beach Episode, precisò che si trattava a tutti gli effetti di un To the Moon sulla spiaggia. Letteralmente, da quanto ho giocato per circa quattro ore, spolpando per bene l’offerta.

Come accennavo, ci sono momenti in cui sarà difficile non sentirsi come i personaggi. Talvolta soli.

Ebbene sì, non dura così tanto come qualcuno immaginerebbe. Si tratta, d’altronde, di un’avventura narrativa in cui i dialoghi sono tanti, nonché il punto centrale dell’opera sotto ogni punto di vista. In questo caso, lo è ancora in modo più chiaro e nitido, con Kan Gao che ha lavorato a ogni linea per caratterizzare al meglio l’esperienza e i protagonisti. Non voglio sembrare eccessivamente catastrofista, ma in Just a To the Moon Series Beach Episode le lacrime scendono copiose, quando si tratta di legarsi al citazionismo sfrenato.

La trama di Just a To the Moon Series Beach Episode si svolge in un contesto estivo e spensierato

In tal senso, vedere un pianoforte mi ha ricordato quando lo notai per la prima volta nella villa dell’anziano, quando il caso era ancora all’inizio. Rivederlo ora, a distanza di così tanto tempo dalla prima volta, è stato inaspettato. Ecco, è proprio sull’inaspettato che Just a To the Moon Series Beach Episode forgia ogni sua intenzione, dimostrando quanto la creatività di Kan Gao possa convogliare le sue abilità da compositore. Sarebbe, tuttavia, limitante indicarlo solo come tale: lo sviluppatore canadese, ecco, è abilissimo. In tutto e per tutto, intendo; sotto ogni superficie, dalla più grande alla più piccola cosa. A quella minuscola.

JUST A TO THE MOON SERIES BEACH EPISODE: IL GAMEPLAY CHE NON CAMBIA

Aspettarsi una struttura di gioco da un’avventura che si dichiara espressamente narrativa è un errore enorme. La produzione dello sviluppatore canadese, al contrario di quelle tante opere ora presenti sul mercato, non cambia affatto il suo approccio; anzi, ora lo amplifica, proponendo situazioni che, man mano che si avanza, cambiano e intercedono, apparendo per gran parte dell’esperienza particolarmente grottesche ma, al tempo stesso, meravigliosamente inserite e azzeccate. Muovere il personaggio, che in questo caso è Eva, permette di interagire con quanto si ha attorno, di parlare con personaggi secondari e dedicarsi al completamento degli incarichi della trama principale. Come accennavo, non è particolarmente longeva, ed essa preferisce avanzare anche dal punto di vista del game design, presentando tante opzioni diverse.

La spiaggia è pur sempre la spiaggia, il centro nevralgico dell’esperienza.

Ho avuto modo, infatti, di testare la mia abilità con un metal detector, alla ricerca di foglietti misteriosi con dei messaggi scritti, fondamentali per avanzare nel racconto principale; oppure, ho preso coscienza di me mentre correvo assieme al simpatico quartetto a bordo di una moto d’acqua; e ancora, chissà, quando ero su un paracadute, facendo di tutto per non finire male. Certo, non si tratta di una sfida particolarmente alta, bensì di qualcosa che si concentra maggiormente sul racconto, e dunque non vi è l’intenzione di sorprendere. La proposta è esattamente come in passato, ma con temi migliori e toccanti, come la rivalsa di sé e il desiderio di guardare la luna con maggiore intensità.

La spiaggia, di nuovo il silenzio, la voglia di vedere altro nel mondo e, soprattutto, d’interfacciarsi con un futuro che ha tutte le carte in regola per rappresentare la reale essenza del mondo sotto ogni sfumatura

Interagendo con gli oggetti, potrebbe accadere di raccogliere alcuni per tenerli per sé nell’inventario. Alcuni di essi, oltre a essere utili in un secondo momento, possono aiutare Neil ed Eva nel viaggio, permettendo loro d’interfacciarsi con tante altre situazioni. L’opera, rispetto a quanto mi sarei aspettato, mette subito in chiaro che il gameplay è focalizzato interamente sul dialogo con i personaggi e l’utilizzo di questi strumenti.

ANDARE SULLA SPIAGGIA PER ESSERE FELICI

Sviluppato, curato e migliorato su RPG Maker, anche Just a To the Moon Series Beach Episode è meraviglioso. Non aspettatevi la graficona à la Alan Wake 2, dunque, o qualcosa di più complesso e intricato. L’obiettivo è esaltare la produzione attraverso una chiave ammodernata, certo, eppure vicina al passato. I pixel riempiono lo schermo e sanno colorarlo, mostrando meraviglie di ogni tipo.

Messaggi misteriosi sparsi, appunto, per la spiaggia.

Qua è la semplicità a regnare, con Kan Gao pià concentrato a raccontare una storia, invece che a fare altro. Un obiettivo pressoché raggiunto come in passato. I temi trattati potrebbero ricordare a qualcuno molto, troppo, e qualcuno potrebbe trovarsi facilmente in essi. Anche se breve – ma non va giudicata un’opera della sua lunghezza – Just a To the Moon Series Beach Episode dimostra ancora una volta il fenomenale talento dello sviluppatore canadese. Se qualcuno vi chiederà di andare su una spiaggia a vedere la Luna, non accampate scuse: andateci. Potrebbe essere l’ultima volta, ma non sarà mai la fine.

In Breve: Ottimo e sempre sul pezzo, Kan Gao riesce nel complesso tentativo di proporre un’avventura come al solito speciale e toccante, toccando le corde giuste attraverso una trama semplice ma efficace. L’obiettivo della produzione è far rivivere in parte l’esperienza di To the Moon, scopo che viene raggiunto in modo assolutamente nobile. Il gameplay, non particolarmente mutato rispetto al passato, si focalizza su dettami classici e già conosciuti. Anche su questo versante, ma perché le operazioni dello sviluppatore canadese non mutano, non ci si poteva aspettare granché. Preferisce focalizzarsi sulle emozioni, dando loro sfoggio. Un ottimo atto di bellezza.

Piattaforma di Gioco: PC
Configurazione di Prova: i5-12400F, 16 GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, come gira: Girerebbe pure su un microonde. Non è richiesto assolutamente un PC della NASA per farlo girare.

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Gameplay semplice ed efficace, in linea con le altre produzioni / Piangerete, è inevitabile / La storia è matura, da scoprire e approfondire a dovere

Contro

  • Qualcuno potrebbe storcere il naso per la breve durata / Dovrete fare scorta di fazzoletti
8.5

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

Password dimenticata