Pochi giorni fa, Sony ha annunciato la chiusura del PlayStation Store su PS3 e PS Vita, con anche la rimozione delle ultime funzionalità rimaste sul negozio digitale per PSP. Una mossa che non è arrivata del tutto a sorpresa, d’altronde le prime avvisaglie di questa drastica decisione si erano già avute nelle settimane immediatamente precedenti alla comunicazione ufficiale.
Staccare definitivamente la spina a queste tre piattaforme digitali potrebbe avere senso dal punto di vista commerciale, d’altronde dubito che negli uffici di Sony non abbiano fatto le opportune valutazioni basate su fredde logiche prettamente numeriche, stimando esclusivamente i costi e i benefici materiali derivanti dal mantenimento di tre vetrine virtuali ormai poco utilizzate. Tuttavia questi giudizi basati sul mercato non soltanto lasciano volutamente fuori qualsiasi altro fattore legato alla conservazione di videogiochi che non saranno più acquistabili in alcun modo (argomento trattato in passato qui su TGM da Claudio Magistrelli), penso a tutte quelle opere disponibili solamente in formato digitale, ma anche al futuro dei beni virtuali e dell’eredità del brand PlayStation.
dubito che negli uffici di Sony non abbiano fatto le opportune valutazioni basate su fredde logiche prettamente numeriche
La generazione PlayStation 3, Xbox 360 e Wii ha visto l’esplosione del fenomeno indie grazie proprio alla nascita di nuovi metodi distributivi incentrati sulle piattaforme di vendita digitali. Il Marketplace di Microsoft prima, e il PlayStation Store poi (e in minima parte anche il canale WiiWare) hanno contribuito alla crescita di questo fenomeno, tanto che diversi videogiochi sono rimasti ancora oggi esclusivi delle rispettive piattaforme. Ciò significa che molti titoli indipendenti si sono mantenuti negli anni prerogative di PS3 o Xbox 360. Se però di buona parte dei titoli pubblicati sulla piattaforma di Microsoft si può godere anche sulle piattaforme Xbox più recenti tramite la funzione di retrocompatibilità, quelli usciti unicamente su PS3 saranno perduti per sempre allo scoccare dell’ora fatidica in cui verrà staccata la spina al PS Store. Questione ancora più articolata quella che riguarda PlayStation Vita, sul cui store sono presenti in percentuale molti più titoli disponibili solo tramite digital delivery rispetto a quelli venduti anche nei negozi fisici. In totale, considerando le tre piattaforme colpite da questo provvedimento, scompariranno circa 120 videogiochi esclusivamente digitali non disponibili altrove.
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