Tutti giocano a Elden Ring, tranne te

Cari amici lettori, mi è venuta un’idea per un club esclusivo: uniamoci tutti sotto la bandiera di chi non sta giocando a Elden Ring. Potremmo essere in dieci, massimo venti in tutto il mondo a giudicare dai numeri che sta macinando l’opera di FromSoftware.
Elden Ring editorialeIl successo di Elden Ring, meritatissimo manco a dirlo, è così elevato da aver conquistato finanche chi prima d’ora non si era mai avvicinato a un cosiddetto soulslike. Pensate che persino alcuni miei amici che di solito non sono dei grandi videogiocatori (qualche partita a FIFA e l’occasionale esclusiva PlayStation, per intenderci) stanno giocando all’opera omnia di Hidetaka Miyazaki. Quando ci incontriamo di persona o ci sentiamo su WhatsApp non perdono occasione di parlarmi di questo o quel boss, di come abbiano affrontato quella determinata segreta, e di come siano morti male provando ad abbattere un nemico fuori dalla loro portata.

Elden Ring ha fatto presa su un pubblico di videogiocatori trasversale

Poi c’è anche chi si è già stufato, magari scoraggiato dalla difficoltà punitiva, ma resta comunque un fatto incontrovertibile: Elden Ring ha fatto presa su un pubblico di videogiocatori trasversale, cosa che invece non era successo per gli altri titoli targati FromSoftware. Se ci pensate, Demon’s Souls lo conoscevamo in pochi, e ancora meno persone ci hanno giocato. Mi riferisco ovviamente all’originale per PS3 uscito nel 2009 in Giappone e poi esportato successivamente nel resto del mondo. Persino il remake di un anno e mezzo fa, pur godendo della maggiore popolarità derivante da oltre un decennio di soulslike, non riuscì a generare una spinta mediatica tale da attrarre nuova utenza. Chiaramente stiamo parlando di un titolo uscito in esclusiva al lancio di una console ancora oggi quasi introvabile, ma dubito che le cose sarebbero andate diversamente in condizioni differenti.

La situazione attuale è questa.

Elden Ring è invece un caso particolare perché non solo può contare su un bacino di utenza potenziale sconfinato, d’altronde è uscito su tutte le piattaforme moderne (Switch escluso), ma anche perché la comunicazione di FromSoftware e del publisher Bandai Namco è stata onestamente ineccepibile. Sin da subito è stato messo in chiaro che Miyazaki avrebbe collaborato con George R.R. Martin, autore di una delle saghe fantasy più popolari degli ultimi anni grazie anche alla spinta de Il Trono di Spade targato HBO. Questo incontro tra Oriente e Occidente ha immediatamente attirato l’attenzione di un pubblico eterogeneo. E poi perché le informazioni sono state centellinate: vi è sempre stato un alone di mistero che è stato sollevato gradualmente soltanto negli ultimi mesi, man mano che ci avvicinavamo al fatidico 25 febbraio. Una scarsità di notizie che hanno alimentato l’hype e hanno fatto sì che si parlasse di Elden Ring anche quando – di fatto – non vi era nulla di cui parlare.

Elden Ring è sulla bocca di tutti

Il desiderio di Elden Ring, a tratti addirittura morboso da parte dello zoccolo duro di fan di FromSoftware, ha catalizzato l’attenzione di tutti i videogiocatori. Ha fatto sì che anche chi inizialmente si diceva disinteressato all’ultima fatica di Miyazaki si avvicinasse all’opera dello studio nipponico, anche solo per pura curiosità, per cercare di capire di cosa stesse parlando il resto del mondo. Elden Ring è sulla bocca di tutti: ci deve essere un motivo, no? Sono rari i videogiochi che riescono a canalizzare così tanto e per così tanto tempo l’interesse del pubblico su di sé. Ancora più rari sono quelli il cui hype non si trasforma in un fuoco di paglia (qualche malalingua potrebbe inserire qui un riferimento a Cyberpunk 2077).

elden ring

Ammetto che il desiderio di eplorare l’Interregno è fortissimo.

L’ovvio risultato, a questo punto, è che ora si parla solo di Elden Ring. FromSoftware ha fatto terra bruciata attorno al suo videogioco. L’impatto mediatico era prevedibile? Onestamente sì, anche se forse non di queste dimensioni. Per quanto mi riguarda, mi sarei aspettato esattamente la stessa accoglienza da parte della critica e della stampa specializzata, d’altronde FromSoftware non ne ha sbagliata mezza nell’ultimo decennio, nemmeno il sequel apocrifo di Dark Souls. Ciò che mi ha stupito, invece, è la reazione del pubblico. Che Elden Ring sarebbe stato un successo commerciale era fuor di dubbio; che persino il mio amico Francesco (ciao Ciccio!) che gioca solo a FUT e Warzone ora vaghi nell’Interregno, invece, beh su quello avrei puntato un po’ meno, ecco. E sono sicuro che anche nel vostro giro di amici ci sia almeno una persona come Francesco.

FromSoftware ha fatto terra bruciata attorno al suo videogioco

Dal mio canto, sono uno dei pochissimi che ancora non ha ceduto al fascino di Elden Ring. Da un lato perché sono impegnato a sparacchiare gente e mostruosità varie su Destiny 2 (a proposito, presto leggerete la recensione de La Regina dei Sussurri), dall’altro perché so che un’opera mastodontica come quella di Miyazaki & co. richiede un quantitativo di tempo che al momento scarseggia e sarebbe davvero un delitto non riuscire a dedicargli tutta l’attenzione che merita. E poi c’è Frans Bouma che due giorni fa ha fatto vacillare le mie convinzioni rilasciando la tanto attesa mod che aggiunge i camera tool, e dunque una modalità foto amatoriale.

Tanto lo so che tra poco cedo, tranquilli. Chi mi segue?

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