Farming Simulator 22 – Recensione

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Alzarsi presto la mattina, arare, fertilizzare, raccogliere, seminare… anche su Farming Simulator 22, la vita nei campi può essere davvero dura!

Sviluppatore/ Publisher: Giants Software (Giants Software, Digital Bros (retail) Prezzo: 39,99€ (PC), 49,99€ (console) Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo Online e Locale PEGI: Disponibile Su: PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X/S, Google Stadia Data di Lancio: 22 novembre

“Andiamo a mietere il grano, il grano, il grano” cantava Louiselle nel lontano 1965. E io il grano sono andato a mieterlo davvero, per quanto in maniera solo virtuale, trascorrendo ore e ore nei campi di Farming Simulator 22.

Armato di un trattore, di un aratro, di un joypad e di tanta pazienza, mi sono tuffato nella vita del contadino e dell’allevatore consapevole delle difficoltà che mi aspettavano, pronto a fare sacrifici e a spezzarmi la schiena nella speranza di vedere qualche piccolo germoglio spuntare dal terreno. Ci sono riuscito e, soprattutto, ne è valsa la pena? Scopriamolo insieme…

IL RAGAZZO DI CAMPAGNA

“Hey there mister, can you tell me what happened to the seeds I’ve sown, can you give me a reason sir as to why they’ve never grown”. Alzo notevolmente la qualità delle citazioni musicali con una delle più belle canzoni di Bruce Springsteen, che pone un paio di interrogativi interessanti. Cosa è successo ai semi che ho piantato? Perché non sono mai cresciuti? Domande che mi sono posto più volte all’inizio della mia avventura tra i campi, e che hanno trovato risposta solamente dopo aver sprecato ingenti quantità di denaro, di risorse e di tempo.

Farming Simulator 22 e il concetto di “user friendly” sono due entità che procedono su linee parallele

Come mai? Semplice, perché Farming Simulator 22 e il concetto di “user friendly” sono due entità che procedono su linee parallele, destinate a non incontrarsi mai. All’inizio del gioco si viene catapultati direttamente nel vivo dell’azione, senza che sia lasciato alcuno spazio a lunghi tutorial o a guide dettagliate. La pagina “Aiuto” all’interno del menù di pausa suona quasi come una presa in giro, con le sue indicazioni generiche che sarebbero perfette per un gestionale all’acqua di rose, ma non lo sono per un titolo così complesso e articolato. Insomma, i neofiti dovranno buttarsi a capofitto alla ricerca di contenuti online (tra l’altro, alcuni forniti dagli stessi sviluppatori), oppure seguire la tecnica del “trial & error” fino a quando non avranno preso dimestichezza con le numerosissime meccaniche di gioco e capito l’unicità del titolo di Giants Software.

Farming Simulator 22 Recensione

Una volta appresi i rudimenti di gioco, trascorrere qualche minuto su una mietitrebbia diventa un’attività quasi rilassante.

Unicità che, lo dico per chi non è mai entrato in contatto con la serie di Farming Simulator, può essere riassunta in due semplici parole: programmazione e fatica. Programmazione, perché è necessario organizzare minuziosamente ogni giornata, a partire da azioni banali quali l’acquisto di risorse (sementi, mangimi…) fino a operazioni più complesse quali la semina, la potatura, la raccolta o la cura del bestiame. Fatica perché tutte le azioni appena elencate devono essere eseguite di persona. Sì, proprio così, di persona. Avete comprato quattro balle di fieno e pensate che vi vengano recapitate in fattoria? Sbagliate di grosso. Dovete prendere il furgone, recarvi al negozio, caricarle e portarle a destinazione. Stessa cosa per la coltivazione. Dovete pensare voi a disossare il terreno, ararlo, concimarlo e curarlo in ogni fase della coltivazione. Certo, è sempre possibile assumere degli aiutanti che svolgeranno il lavoro manuale, ma tenendo in considerazione che il budget a disposizione non è infinito, è necessario rimboccarsi le maniche e prepararsi a trascorrere lunghi periodi su mezzi che toccano a malapena i 15 Km/h.

CON FARMING SIMULATOR 22 SCAPPO DALLA CITTÀ

Il fascino di Farming Simulator 22 è proprio quello di essere un simulatore di coltivazione/allevamento duro e puro. Per questo motivo non è un titolo adatto a tutti, ma richiede una certa predisposizione ai ritmi compassati e una consapevolezza della tipologia di gioco a cui si sta andando incontro. Insomma, per continuare con le citazioni musicali, semaforo verde per chi si sveglia canticchiando “voglio andare a vivere in campagna” di Toto Cutugno, semaforo rosso per tutti gli altri. Un’esperienza che, è importante sottolinearlo, una volta preso il via è in grado di tenere impegnati per mesi e mesi (se non per anni).

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Se la coltivazione non fa per voi, potete sempre dedicarvi all’allevamento di bestiame.

La quantità di variabili a disposizione è infatti davvero elevata, con un parco mezzi a dir poco sterminato e un quantitativo considerevole di differenti colture. Inoltre anche partendo dal livello di difficoltà più basso, che fornisce un budget iniziale sufficientemente generoso (ma non eccessivo), guadagnare abbastanza per ampliare e diversificare la propria produzione non è un’impresa agevole. Accumulare il denaro per comprare una nuova mietitrebbia per foraggio, un raccoglipatate o un trattore di grandi dimensioni, oppure per decidere di lanciarsi nel mondo della viticolture (una delle novità di quest’anno) richiede tempo, e ogni mossa deve essere valutata con estrema cautela.

Nell’inevitabile confronto con il suo passato, Farming Simulator 22 esce vincitore senza troppe discussioni

Nell’inevitabile confronto con il suo passato, Farming Simulator 22 esce vincitore senza troppe discussioni. Per quanto il balzo in avanti non sia clamoroso come sarebbe stato lecito attendersi, anche in considerazione del fatto che sono trascorsi tre anni dall’ultima edizione, è chiaro che sono stati fatti dei progressi sia in termini di quantità che di varietà. Bene l’aggiunta di nuove colture e di un numero spropositato di mezzi, assolutamente da promuovere l’inserimento dello scorrere delle stagioni, apprezzabile il nuovo sistema di costruzione e posizionamento degli edifici ed eccellente l’implementazione del multigiocatore cross-platform che permette di collaborare anche con fattori che “abitano” in un sistema differente.

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Per riuscire ad acquistare i macchinari più costosi sono necessarie decine di ore di gioco e una notevole abilità gestionale.

Note meno liete provengono invece dalla realizzazione tecnica, che colpisce per la sua mancanza di “equilibrio qualitativo”. Da un lato infatti abbiamo i macchinari, un vero piacere per gli occhi, curati e rifiniti in ogni dettaglio. Dall’altro abbiamo le ambientazioni che appaiono spoglie, con pezzi di fondali che compaiono dal nulla e con glitch grafici vari che, pur non inficiando l’esperienza di gioco, non sono certo un piacere da guardare. Perché è vero che vedere una persona che gira senza metà testa non ha un impatto sulla crescita del cotone che ho piantato, ma dotarla di cranio e capelli sarebbe comunque una cosa piacevole…

In Definitiva: Ricco e complesso. Poco intuitivo e lento. Curato nei mezzi, scialbo nelle ambientazioni. Farming Simulator 22 è tutto questo. È un titolo che mette in scena la vita di un fattore senza compromessi, e che ha in questo il suo più grande punto di forza e il suo più grande limite. Per chi vuole perdersi tra coltivazioni e allevamenti, magari in compagnia di amici, è un sogno a occhi aperti, che può però tramutarsi in un incubo nel momento in cui si perde la voglia di trascorrere svariati minuti (che diventano ben presto ore) tra i campi a seminare, arare, raccogliere e trasportare sementi, concimi e verdure.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, come gira: Ho provato Farming Simulator 22 per PlayStation 5, lavorando nelle diverse ambientazioni per sperimentare le varie tipologie di colture/allevamenti. Non ho avuto problemi di sorta, pur riscontrando alcuni bug grafici che comunque non inficiano l’esperienza di gioco.

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Pro

  • Mole di contenuti davvero notevole / Struttura di gioco unica, che funziona se presa con lo spirito giusto.

Contro

  • Interfaccia di gioco poco (per nulla) intuitiva / Comparto grafico da migliorare.
7.6

Buono

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