Sì ma come Avvocá?
Lo insegna anche Limes, con tutti i suoi limiti su tale teoria
l identità ad una nazione o ad uno stato o una confederazione, come in questo caso, è prima di tutto un fattore "sentimentale" o affettivo
Esempio pratico, tipo Ucraina: invadono la Germania, tu ci andresti a crepare per difendere i tuoi fratelli crucchi?
IO NO
Però se vuoi partire moschetto in resta accomodati pure
Magari con le nuove generazioni sarà diverso però una società è una struttura stratificata, non è che le masse cambiano idea dall' oggi al domani. È na roba di cui se ne può parlare tra 50 anni FORSE
Confederazione? L unica via praticabile a mio modesto parere
Ma Come le riunioni di condominio
Litigiosi, interessi divergenti, non si combina quasi mai una fava, e chi c ha meno millesimi se la piglia quasi sempre nel culo
Ecco, questa è una delle cagate di Limes: guardare alla nazione come semplice fattore sentimental-popolare sfanculando completamente il lato giuridico.
Che guarda caso è l'unico modo utilizzato per tenere in piedi l'attuale baraccone UE ed è lo stesso motivo per il quale non si realizzerà MAI una vera Unione Europea.
Dipende messi male su cosa? Gas passata la crisi momentanea non siamo certo messi male anzi, il mondo ne è pieno...pure l'Europa ne ha in quantità immense, solo che per varie ragioni non lo si vuole estrarre in Europa, poi ci si mettono le politiche energetiche degli ultimi anni e l'offerta Russa a basso costo hanno portato se non ad uno stop alla ricerca e sviluppo di infrastrutture legate al gas, ha comunque portato ad un sensibile rallentamento.
Il problema sono le così dette "terre rare", con chi bisogna contendersi vari stati, e li la cina parte con un discreto vantaggio, ma fortunatamente sempre più l'Europa ha capito che bisogna muoversi in certe aree del mondo, meglio se in collaborazione con gli USA...
Poi la Cina si fa meno problemi con chi stringe accordi e con quali modalità, come la Russia, noi "occidentali", anche solo di facciata ci facciamo qualche problema in più.
Poi comunque pare che i fessi siamo solo noi, ma anche gli altri stati hanno i loro bei problemi in casa e in giro per il mondo, prendiamo i cinesi, sono convinti che se non rompono le scatole, vanno da X piuttosto con Y stringono i loro accordi, fanno le infrastrutture che gli servono e tutti felici.
Ma se la zona non è stabilizzata, c'è un governo forte e possibilmente realmente se non amico almeno affidabile non è che vai tanto lontano.
Fuggiti gli USA dall'Afganistan pensavano di arrivare loro, fare i loro accordi con i talebani e poi liberi di far quel che volevano, ma non va proprio così...
Pure loro si stanno impantanando in una situazione in cui i talebani non sono in grado di garantire la sicurezza, fazioni contrarie ai talebani o lasciate fuori dalla loro fetta di soldi che fanno attentati, sabotaggi ecc...
Ecco perchè le mire dei vari stati sul circolo polare artico sarà un terreno di scontro non da poco, perchè un conto sarà se certi giacimenti finiranno in orbita "occidentale" (canada/USA/danimarca/scandinavi vari) un'altra se come già sta dicendo la russia li è tutto suo.
Non ho capito
Ma l ho scritto che è una teoria che ha i suoi limiti
Ma un fondo di verità c'è, si tende ad empatizzare e ad unirti con chi ti è affine rispetto a chi ti è alieno
E per affinità si intende lingua, cultura, religione, scala di valori, cucina, ecc ecc ecc
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Ovviamente parlavo del secondo, il punto del discorso è tutto incentrato su quello
Micro? è confinata all'Italia , non siamo tanti ma neanche pochi
A voler semplificare il tuo confine di identità finisce dove finisce la tua disponibilità al sacrificio per il bene e la difesa di quell insieme
Se aggredissero la tua famiglia sei disposto a sacrificarti?
Se attaccassero la tua città?
Se invadessero la calabria?
Se invadessero la renania?
Se ci fosse un colpo di stato in che ne so, Laos?
Non esiste risposta giusta o sbagliata, è appunto un discorso personale e "sentimentale". Il limite varia da individuo ad individuo
Una discriminante grossolana può essere appunto l'affinità culturale, e neanche sempre, si veda il caso di Russia Ucraina
Affinità linguistiche e religiose, ma identità ben separate
Ultima modifica di battlerossi; 07-02-23 alle 09:41
Si sa che in guerra conviene combattere uno alla volta aspettando che arrivi il proprio turno, soprattutto quando la nazione avversa è molto più forte delle altre prese singolarmente.
Ma no, scherzi a parte il motivo è molto più semplice: c'è chi si sente culturalmente e ideologicamente più vicino alle tradizioni e ai valori russi rispetto a quelli europei e occidentali in generale, e trova quindi difficile se non incomprensibile doversi battere contro di loro. E la colpa di questo è solo dell'UE, che negli anni ha fatto di tutto per annientare le radici comuni dell'Europa, e della monocultura globale che gli americani hanno imposto sull'occidente nel disperato tentativo di cancellare ogni peculiarità individuale di paesi già indeboliti da una crisi di valori.
Ci hanno insegnato che il capitale è l'unico Dio e che esistiamo solo per produrre ricchezza e adesso ci stupiamo se nessuno vuole più morire per un'idea?
Certamente, c'è una bella differenza fra i Paesi del blocco centro-nord europeo e quello mediterraneo...
Ma anche nell'empatia fra protestanti ad un certo punto si arriva al momento "momentomomentomomento" perché va bene tutto, va bene le simpatie, ma la Germania non paga le pensioni agli olandesi
Il fatto è che trovo infantile questo discorso per cui si dovrebbe fare il bene di qualcun altro. Lo scopo ultimo è sempre proteggere il proprio benessere, e a volte questo significa che è meglio combattere l'invasore quando attacca la Germania piuttosto che combatterlo quando - dopo averla conquistata - invade te.
Occhio che se la metti sul discorso benessere, qualcuno potrebbe obiettare che il suo benessere è calato anche con l'ingresso nell'Euro, sul quale non ha avuto voce in capitolo ma non ha certo imbracciato le armi per opporsi. Oppure si potrebbe parlare della Grecia, dove le politiche di austerity imposte dall'UE hanno provocato un aumento della mortalità infantile del 40% (centinaia di bambini morti – dov'era l'affinità sentimentale all'epoca?) o delle città sempre meno sicure a causa dell'immigrazione ecc.
Questo qualcuno potrebbe anche chiedersi come cambierebbe il suo benessere se l'Italia passasse da colonia americana a colonia russa. E la risposta potrebbe non essere così scontata.