Gears Tactics – Recensione

PC Xbox One

Nessuna tipologia di azione fa terminare immediatamente il turno di un determinato personaggio

Questa meccanica spiana la strada a un livello tattico aggiuntivo basato sul concetto di rischio e ricompensa: magari l’esecuzione di una locusta atterrata potrebbe da un lato lasciare scoperto il soldato designato, ma dall’altro il punto azione extra per tutti gli altri Gear potrebbe permettere la messa in atto di una strategia molto più articolata giacché si hanno a disposizione molte più mosse.

WAR SENDS OUT FOR YOU

La parola d’ordine è dunque flessibilità. Il sistema ludico di Gears Tattics è estremamente duttile e si piega con facilità allo stile di gioco di ogni tipologia di utente, senza però mai dimenticare le radici del franchise. Ecco perché il feeling di ogni battaglia è esattamente lo stesso di uno scontro a fuoco di uno qualsiasi dei cinque (Judgment, checché se ne dica, non esiste) Gears of War. Se è vero che in ogni buon tattico a turni che si rispetti le coperture sono fondamentali, nell’opera targata Splash Damage e The Coalition ciò assume una valenza aggiuntiva, d’altronde stiamo pur sempre parlando dello spin-off di una saga che ha fatto delle dinamiche da cover shooter il suo tratto distintivo. È per questo che quando si muove un soldato è possibile fargli fare un piccolissimo sprint gratuito verso il riparo più vicino, rosicchiando un mezzo metro che potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte.

Gears Tactics Recensione PC 11

Prima di sparare si possono consultare delle statistiche dettagliate, tra cui percentuale di critico e danno inflitto.

Le radici della serie si notano anche nelle classi dei vari Gear e, di conseguenza, nella progressione dei personaggi. Ognuna delle cinque categorie di soldati può contare su diverse caratteristiche univoche. Un’avanguardia, per esempio, è il tipico personaggio d’assalto che si lancia a capofitto nella mischia: non è un caso che la sua arma prediletta sia il primo modello di lancer con baionetta, con il quale può partire alla carica percorrendo lunghi tratti in linea retta e infilzando il primo nemico che incontra sulla strada, uccidendolo immediatamente sul colpo. È poi dotato di abilità in grado sia di infliggere malus alle unità nemiche, sia di disorientarle e farle uscire allo scoperto. Per questo è sempre bene portare almeno un’avanguardia con sé, magari coadiuvata da uno scout. Quest’ultimo porta con se uno gnasher, l’equivalente di un fucile a pompa, davvero micidiale a corto raggio e in grado di eliminare con un solo colpo ben piazzato gran parte delle unità lontane dalle coperture. Non possono poi mancare il cecchino, efficace sulla lunga distanza ed esperto nell’infliggere colpi critici, il mitragliere, vero e proprio tank del gruppo, e il più tradizionale Gear di supporto, in grado di curare i soldati feriti e rianimare quelli abbattuti con le sue granate stim.

Gears Tactics si presenta come un tattico a turni particolarmente profondo ma non per questo privo di difetti

Per quanto riguarda il sistema di progressione, questo lascia moltissime libertà al giocatore dal momento che ciascuna delle cinque classi è poi dotata di uno skill tree suddiviso in quattro rami ben distinti, ognuno specializzato in determinati ambiti del combattimento. Un esempio su tutti: il protagonista Gabe appartiene alla categoria dei soldati di supporto, ma sta a noi decidere come investire i punti acquisiti dopo ogni passaggio di livello. Magari vogliamo acquisire abilità del ramo “medico combattente” per aumentarne la padronanza del suo iconico lancer, il nuovo modello con la motosega; oppure possiamo optare per la specializzazione “chirurgo”, che ne migliora le capacità curative; o ancora potrebbe diventare uno “stratega” o un “esemplare” per supportare al meglio i compagni attraverso diverse tipologie di abilità che vanno a potenziare l’efficacia in combattimento degli alleati. Naturalmente nulla ci vieta di trasformarlo in un tuttofare, acquisendo capacità in ognuno di questi quattro rami, ben sapendo però che le abilità migliori di ogni classe richiedono l’investimento di più punti in un determinato ramo dello skill tree.

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Pro

  • L’essenza di Gears of War è immutata.
  • Un paio di meccaniche inedite molto intriganti.
  • Un vero e proprio tattico a turni “tripla A”.

Contro

  • Le secondarie sono del tutto inutili.
  • Fattore di rigiocabilità molto scarso.
  • L’ultima missione.
8

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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