La loro avversione all’aspetto corporativo del mercato li portò a unire le forze con il mai troppo entusiasta Martin
È anche presente una sezione manageriale che funge da vera e propria modalità storia, in cui bisogna portare alla vittoria i Brutal Deluxe, una squadra di brocchi all’ultimo posto nel campionato. Partita dopo partita i giocatori vengono potenziati, mentre superstar possono essere annesse alla squadra, denaro permettendo. Il divertimento e l’immediatezza del gioco fece il resto, accoppiati a una realizzazione tecnica esemplare: pestate a sangue un giocatore avversario e vedrete i droidi medici portarlo via, mentre dagli spalti si solleva la voce del venditore di gelati, una citazione praticamente obbligatoria per ogni cristiano che debba scrivere qualcosa su Brutal Deluxe. Un successo enorme, e non solo su Amiga, tanto che le conversioni vennero realizzate per una schiera quasi illimitata di console e computer, fino al giorno d’oggi; immaginate una qualsiasi macchina da gioco degli anni Novanta e probabilmente vanterà nel suo catalogo una conversione di Speedball 2.Insomma, i timori espressi da Steve Kelly durante l’intervista concessa a St Format di cui parlavamo il mese scorso erano finalmente svaniti: i Bitmap Brothers erano diventati giganteschi anche nel sonoro, e non avevano punti deboli. Anzi, ancora meglio, questa incursione nel mondo dell’audio a braccetto con Rhythm King portò ad una proficua collaborazione tra le due etichette. Sebbene inizialmente i Bitmap Brothers avessero pubblicato i loro titoli attraverso Mirrorsoft, la loro avversione all’aspetto corporativo del mercato li portò a unire le forze con il mai troppo entusiasta Martin, creando l’etichetta Renegade per vendere autonomamente i loro prossimi giochi, nonché dare spazio e volto a nuovi, meritevoli programmatori. Sulla solita ST Format, Martin partì in quarta, con i publisher di allora descritti come uomini d’affari incravattati, interessati unicamente al profitto e tanto spocchiosi da trattare i programmatori come idioti.

L’intelligenza artificiale di The Chaos Engine era il fiore all’occhiello del gioco.
Il primo titolo uscito da questa alleanza fu l’ellenico Gods (1991), mix tra platform game, sparatutto e avventura dinamica, con enigmi da risolvere, interruttori da scovare e una vasta schiera di belve mitologiche assetate di sangue, dotate di un’intelligenza artificiale particolarmente bastarda. Un ottimo gioco, forse un attimo legnoso al giorno d’oggi a causa di una certa lentezza dello sprite principale. Menzione d’onore per la colonna sonora iniziale (Into The Wonderful) ad opera dell’artista John Foxx e, sopratutto, per la splendida illustrazione sulla confezione ad opera dell’inglese Simon Bisley, artista che avrebbe continuato a mettere al servizio dei videogiochi il suo estro nel disegnare personaggi ipertrofici in altri titoli, come il complessissimo picchiaduro Weapon Lord (Namco, 1995) per Super Famicom e Mega Drive. Ma Renegade non si occupò solo di puntare i riflettori sulle opere dei Bitmap Brothers, pubblicando titoli celebri come il leggendario Sensible Soccer di Jon Hare o il platform Fire and Ice di Andrew Braybrook.
L’etichetta Renegade non si occupò solo di puntare i riflettori sulle opere dei Brothers, pubblicando titoli celebri come il leggendario Sensible Soccer o il platform Fire and Ice

Z spostava l’ago della bilancia, dalla raccolta compulsiva di risorse alla ponderata gestione di unità e mezzi.
Eclettici nella loro produzione, i Bitmap Brothers provarono anche la strada del platform cute, sull’onda del successo che il genere riscuoteva su console, grazie a Magic Pockets (1990). Divertente, con un sistema d’attacco originale (tasche magiche da cui il protagonista tira fuori uragani e assurdità varie), tuttavia famigerato per la presenza della stucchevole “Doin’ the Do” di Betty Boo, tanto per mettere in chiaro che dall’alleanza con Rhythm King non dovevano uscire solo cose belle. O ancora lo strategico in tempo reale Z, auto ironico e dotato di buone idee in grado di portare una boccata d’aria fresca in un genere che oramai vedeva il tank rush come il mezzo di vittoria standard. Tanti classici, ovviamente destinati a venire riproposti negli anni: Mike Montgomery è responsabile ad esempio del ritorno di Speedball 2 su PC o della sua conversione per X-Box Live, tante sono le riedizioni agganciate agli appositi link in questo articolo, e chissà cosa ci riserverà il futuro con le IP dei Fratelli sotto la gestione di Rebellion. Chi vivrà vedrà, come si sul dire.
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