Cosa l’America non ha imparato da Death Stranding – L’Opinione

Death Stranding

PC PS4 PS5

Cosa l’America non ha imparato da Death Stranding – L’Opinione

Cinque anni fa, Hideo Kojima pubblicava Death Stranding, il magnifico viaggio di Sam Porter Bridges ambientato in uno scenario devastato e apocalittico che mandò in pappa il mondo intero. “Scusa, non posso uscire; sta piovendo” era diventata una scusa piuttosto plausibile quando non si trattava di portare merci e affini in ciò che restava degli Stati Uniti, con l’obiettivo di riconnettere l’America e di dare un po’ di sollievo ai sopravvissuti. Il game designer nipponico è uno dei talenti più autentici del panorama videoludico internazionale, al pari di Fumito Ueda e di tante altre personalità.

Un pezzo del genere, a seguito di due grandi avvenimenti nel corso della settimana, è un po’ quello che qualcuno considererebbe un articolo clickbait. Non lo è per due ragioni: la prima è che parlare di politica nei videogiochi è possibile; la seconda, un pochino meno seriosa, è perché tanto vale affrontare le situazioni anche con una bella faccia tosta. In questo caso, desidero farlo partendo da un presupposto che mi sembra rilevante. Non sarebbe un quinto anniversario coerente se non si parlasse delle elezioni americane.Death Stranding mac

Ora, sia chiaro: non sono uno statunitense. Ho comunque seguito da mesi tutto quanto, scoprendo un pochino le carte attraverso Il Post e altri canali d’informazione nostrani, facendo talvolta tappa sulle agenzie estere. È andata a finire che ci ho perso la testa: la società americana è suddivisa per ceti più di quanto qualcuno voglia ammettere. Non credete alle vite agiate di certi influencer a New York o altrove: il reale degrado arriva dai sobborghi di Detroit, di San Francisco e di Chicago, e l’America rurale, quella che si è appresa attraverso testi e si vanta della perdita del diritto all’aborto, ritrovandosi a non riuscire più a controllare la costante vendita di armi. Questa è l’America.

Non credete alle vite agiate di certi influencer a New York o altrove

Death Stranding parla di connessioni, di umanità e del tessuto che non s’intravede che separa la vita dalla morte, ma soprattutto parla di un’identità nazionale che si è persa. Da una parte, ci siamo abituati a vedere due compagini schierarsi per la presidenza negli Stati Uniti. La terza, la quarta e la quinta sono nascoste. Mai sentito parlare di Bernie Sanders, candidato alla presidenza nel 2016? È stato il primo, forse l’unico socialista a non essersi effettivamente mai piegato ai dettami per cui gli Stati Uniti devono essere o rossi, o blu. È stato soprattutto colui che, sin da giovane, si è espresso a favore del matrimonio tra omosessuali. In ogni caso, se non ne avete mai sentito parlare, eccovi qualche informazione al riguardo.

COSA VUOL DIRE ESSERE POVERI

Fatta questa premessa, credo che agli Stati Uniti manchi da tempo una coesione con i ceti più bassi, che è la connessione che ha portato Sam Porter Bridges a prendere lo zaino in spalla, nel bel mezzo di pericoli di ogni tipo, e di partire verso l’ignoto. Mi riferisco a scarpate talvolta complesse da superare, a qualcosa di ben più orripilante, come le C.A., le Creature Arenate, entità divise tra la vita e la morte, in una bolgia costante che non permette loro di andarsene in pace. È come se fossero state interrotte, come se non potessero, insomma, lasciarsi la vita alle spalle. È come se quel dannatissimo stallo li esaurisca, facendo loro del male. Ed è una situazione che, anche a causa di questa società, è deleteria.Death Stranding Cyberpunk 2077 pcNon scherzo quando dico che, spesso, non siamo capaci di comprendere la povertà, il degrado e l’isolamento altrui. Donald Trump ha al collo trentaquattro capi d’accusa, ha una causa aperta con una donna, ha evaso fior di quattrini e ha, tanto per la cronaca, tentato una specie di goffo golpe in maschera. È assurdo pensare, come farebbe chiunque, che un individuo del genere possa anche solo arrivare nuovamente a candidarsi come presidente del più grande Paese occidentale. Invece, è accaduto… e, per quanto gli statunitensi non vogliano ammetterlo, sono piuttosto simili agli italiani. Quando Die-Hardman consigliò a Sam come procedere per riconnettere l’America, gli disse che era importante cominciare dai simboli reali per cui il Paese era stato fondato nel 1776, quando a Boston i coloni gettarono il tè per informare re Giorgio che no, non c’era alcuna intenzione a essere ancora sudditi di Sua Maestà. E sappiamo come andò a finire.

È assurdo pensare, come farebbe chiunque, che un individuo del genere possa anche solo arrivare nuovamente a candidarsi come presidente del più grande Paese occidentale

Sam parte con l’intenzione iniziale di ritrovare Amelie e di riportarla indietro. È convinto di poterlo fare, e nel frattempo instaura un rapporto con BB e con la squadra, preparandosi ad affrontare l’ignoto. Portando le pizze, gli utensili a una fattoria e molto altro, risolve quei problemi che nessuno, neanche un Capo di Stato, è capace di risolvere. Dubito che Sam Porter Bridges sia il presidente che vorremmo avere, ma si appresenta come l’amico di cui c’è bisogno. Una postilla importante, considerando che stiamo parlando di politica estera: nessun presidente ha mai effettivamente denunciato i coloni israeliani in Palestina, in Cisgiordania o in altri luoghi. Trump si reputa il più grande filo-israeliano al mondo, e Kamala Harris non sarebbe stata la risposta all’attuale crisi, né avrebbe trovato un modo efficace per porre fine al massacro. Con Trump, e voglio metterlo in chiaro, ciò si acuirà ancora di più. “Netanyahu deve fare tutto il necessario per finire il lavoro”.

QUANDO SAM, IN DEATH STRANDING SA DIALOGARE MEGLIO DI UN PARLAMENTARE NELLA VITA VERA

Il titolo del paragrafo, in effetti, suona un po’ populista. È chiaro, comunque, che la visione di Hideo Kojima andasse ben oltre l’eroe senza macchia e paura che parte per l’ignoto con la missione di riconnettere l’America e risolvere i problemi senza colpo ferire. È per la prima volta da quando esistono gli Stati Uniti, infatti, che non viene bombardato un altro Paese per risolvere i problemi americani – avrei voluto scrivere occidentali, ma a sembra, invece, che esista solo un Paese al momento che sta effettivamente avendo dei benefit; chissà quale.Death Stranding Director's Cut Recensione

Ma comunque, Sam s’interfaccia attraverso le missioni con dei disperati. Molti di loro sono ormai abituati alla Cronopioggia e alle intemperie che stanno travolgendo l’equilibro climatico di cosa resta del Paese, devastando i raccolti e cosa ne resta (messaggio grosso come una casa al surriscaldamento globale, robetta di cui Elon Musk, sostenitore di Trump, non intende credere). Divenendo difatti molto più simile all’Islanda e ai paesi nordici, del paesaggio rurale per cui erano famosi gli States è rimasto ben poco.

È rimasta la popolazione, o cosa ne resta, troppo vecchia sia per creare nuove opportunità quanto per capire come andare avanti

No, niente Take me home, Country Roads, se qualcuno se lo sta chiedendo. La musica country ha dato il cambio a qualcun altro. È rimasta la popolazione, o cosa ne resta, troppo vecchia sia per creare nuove opportunità quanto per capire come andare avanti. Eppure, un tempo si sapeva: i raccolti erano abbondanti, i dollari sembravano non avere fine e c’era voglia di fare tanto, troppo. Bene, quei bei propositi sono stati soppiantati dalla fine e dall’oblio, mentre il peso sulla schiena si fa tanto, troppo, è doloroso e senza fine. Immaginate, comunque, che il Death Stranding scoppi proprio in un momento del genere, in cui non si è trovato una soluzione per risolvere la povertà, quel disequilibrio che gli Stati Uniti stanno pagando ancora oggi. Quel senso di disparità si avverte nelle metropoli principali e, soprattutto, dall’alto tasso di senzatetto che imperversano nel Paese. Sam ha trovato, in Death Stranding, il modo con cui interfacciarsi con loro. Lo ha fatto appellandosi alla sua umanità, reale fondamento su cui si basa l’intera produzione di Hideo Kojima. Attraverso la connessione, infatti, la produzione fonda il suo spessore. Attraverso di esso, si apprende cosa lega davvero la solidarietà, su cui si fondava parte del sogno americano.death stranding kojimaQuando riflettiamo su Death Stranding, e parliamo di punto A e punto B, dimentichiamo sempre cosa c’è nel mezzo. Prima pensavamo fosse solamente un percorso da evitare, da seguire e da affrontare; ora, al contrario, è qualcosa di nettamente diverso. E lo scopriamo quando si tratta di confrontarci con gli altri e con le loro necessità. Trump ha parlato a un’America arrabbiata, e lo ha fatto affossando e offendendo i suoi avversari, spesso rompendo il silenzio elettorale, altre volte emulando gesti poco consoni. Dall’altra, invece, c’è una forza politica che non ha intercettato le necessità dei più poveri come fece Barack Obama, che è ricordato come il miglior Presidente degli Stati Uniti d’America.

Quando riflettiamo su Death Stranding, e parliamo di punto A e punto B, dimentichiamo sempre cosa c’è nel mezzo

Cosa non ha imparato l’America politica da Death Stranding? La solidarietà, l’intervento per i più poveri e gli isolati. Hideo Kojima, attraverso il suo videogioco, parla dell’isolamento sociale. Adopera un linguaggio aulico e cerca di trasmetterlo attraverso il suo game design. Con l’approdo di Death Stranding su Xbox, console che negli Stati Uniti è venduta meglio rispetto alla concorrente, ora gli americani potranno giocare in maggior numero il videogioco di Hideo Kojima, pur tenendo presente l’uscita PC. I luoghi disagiati delle principali metropoli degli States sono come isolati isolati dal mondo che Sam può raggiungere in qualsiasi momento, a piedi o attraverso un mezzo di trasporto. Gli Stati Uniti, quelli reali, hanno Donald Trump; che, per quanto discutibile, è stata una scelta democratica.

Articolo precedente

SULFUR – Anteprima Hands-on

Articolo successivo

Logitech G515 Lightspeed TKL e G309 Lightspeed – Recensione

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata