Hotshot Racing più che un tributo è l’ennesimo traguardo volante tagliato a cronometro spento, un bypass al cuore di un genere

Deliziosa la visuale in soggettiva, uno sfizio che aggiunge ulteriore carattere al prodotto, benché non sia la scelta più comoda.
32 auto che spesso e volentieri scimmiottano deliziosamente modelli reali, appartenenti a otto personaggi fuori di testa, ognuno con una propria storiella da raccontare in quattro slide a fine campionato, essenziali ma adorabili e pittoresche. Auto con caratteristiche peculiari, tra velocità, accelerazione e, ovviamente, drift, cambiando parecchio l’approccio ai tracciati in base a come sono stati equilibrati questi tre fondamentali.
CIASCUNA AUTO HA LE SUE PECULIARITà: FONDAMENTALE BUTTARSI IN CURVA AL MOMENTO GIUSTO, COME FOSSE UN RHYTHM GAME SU TRACCE ROCK

Puntare la curva e buttare dentro l’auto in derapata è un’emozione che non smetterò mai di voler raccontare. E qui lo si fa con gusto supremo.
Differenze che aggiungono pepe e voglia di provare tutte le auto, trovando poi la preferita e modificandone colori e pezzi, sbloccabili col montepremi delle gare o completando certi obiettivi unici dei singoli bolidi, una nota di longevità, una scusa per correre a oltranza anche dopo aver finito i quattro campionati alle tre difficoltà disponibili e aver battuto i fantasmi degli sviluppatori nel time trial. C’è poi l’online, certo, il multiplayer da salotto in split-screen, naturale, e due simpatiche modalità alternative, un “guardia e ladri” che ricorda quelli di Need for Speed e Burnout, e un “guida o esplodi” che esaspera il concetto di gara a eliminazione, obbligando a stare sopra un certo limite di velocità per non surriscaldare il motore (assurdo ma vero!) e rischiare di deflagrare sul rettilineo d’arrivo, tra le urla esaltate degli spettatori. Che fine gloriosa però!
In Breve: Hotshot Racing è un’opera rara e preziosa, capace di ammiccare con gusto agli anni ’90 per poi dare in mano ai giocatori di tutte le età e background un racing tutto in controsterzo, moderno, fresco, con un sistema di guida che è gioia, sfida, godimento. C’è tutto il necessario, con nuovi tracciati e modalità già annunciate in arrivo nelle prossime settimane. Esilarante, sfarzoso ed estremamente concreto, naturalmente portato al multigiocatore (peccato che online si trovi ancora poca gente) come a un continuo perfezionamento personale contro il cronometro. C’è solo da scrivere “amore” in burnout sull’asfalto rovente.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Sulla portatile Nintendo Hotshot Racing gira liscio come l’olio, nonostante si noti una leggera scalata di risoluzione nelle situazioni più confuse. Un trucchetto che però permette di non perdere neanche un fotogramma per strada.
- 1 2