Hotshot Racing – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Hotshot Racing più che un tributo è l’ennesimo traguardo volante tagliato a cronometro spento, un bypass al cuore di un genere

Ed è in questo contesto che coccola e mette a proprio agio l’appassionato che ci si sente liberi di sperimentare la velocità, il drifting, l’IA tutta matta di avversari che non risparmiano sportellate e colpi bassi, mai domi, sempre dietro a succhiare la scia e pugnalarci alle spalle con un turbo-nitro-power-boost (ecc. ecc.) da ricaricare facendo, appunto, i tamarri in curva, come insegnano ai Ridge Racer professionisti che escono dalla scuola Namco, bacio accademico e treno di gomme in omaggio. Chi mette la derapata al centro del gameplay andrebbe premiato a prescindere, ma chi riesce a farlo così bene si conta sulle dita di una mano, e non le si utilizza neanche tutte e cinque.

hotshot racing recensione

Deliziosa la visuale in soggettiva, uno sfizio che aggiunge ulteriore carattere al prodotto, benché non sia la scelta più comoda.

32 auto che spesso e volentieri scimmiottano deliziosamente modelli reali, appartenenti a otto personaggi fuori di testa, ognuno con una propria storiella da raccontare in quattro slide a fine campionato, essenziali ma adorabili e pittoresche. Auto con caratteristiche peculiari, tra velocità, accelerazione e, ovviamente, drift, cambiando parecchio l’approccio ai tracciati in base a come sono stati equilibrati questi tre fondamentali.

CIASCUNA AUTO HA LE SUE PECULIARITà: FONDAMENTALE BUTTARSI IN CURVA AL MOMENTO GIUSTO, COME FOSSE UN RHYTHM GAME SU TRACCE ROCK

Avere più drift significa poter tirare il traverso per centinaia di metri, modificando con grazia ed eleganza l’angolazione anche in piena curva, senza perdere oltretutto l’effetto pendolo in caso di chicane; al contrario un’auto più rigida costringe a pensare la manovra con molta più attenzione e precisione, buttandosi in curva al momento giusto, come fosse un rhythm game su tracce rock che sembrano tritate attraverso un chip audio da cabinato, sintetiche come una tuta in acetato, uscendo poi secchi e velocissimi. Questione di gusti, di stile.

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Puntare la curva e buttare dentro l’auto in derapata è un’emozione che non smetterò mai di voler raccontare. E qui lo si fa con gusto supremo.

Differenze che aggiungono pepe e voglia di provare tutte le auto, trovando poi la preferita e modificandone colori e pezzi, sbloccabili col montepremi delle gare o completando certi obiettivi unici dei singoli bolidi, una nota di longevità, una scusa per correre a oltranza anche dopo aver finito i quattro campionati alle tre difficoltà disponibili e aver battuto i fantasmi degli sviluppatori nel time trial. C’è poi l’online, certo, il multiplayer da salotto in split-screen, naturale, e due simpatiche modalità alternative, un “guardia e ladri” che ricorda quelli di Need for Speed e Burnout, e un “guida o esplodi” che esaspera il concetto di gara a eliminazione, obbligando a stare sopra un certo limite di velocità per non surriscaldare il motore (assurdo ma vero!) e rischiare di deflagrare sul rettilineo d’arrivo, tra le urla esaltate degli spettatori. Che fine gloriosa però!

In Breve: Hotshot Racing è un’opera rara e preziosa, capace di ammiccare con gusto agli anni ’90 per poi dare in mano ai giocatori di tutte le età e background un racing tutto in controsterzo, moderno, fresco, con un sistema di guida che è gioia, sfida, godimento. C’è tutto il necessario, con nuovi tracciati e modalità già annunciate in arrivo nelle prossime settimane. Esilarante, sfarzoso ed estremamente concreto, naturalmente portato al multigiocatore (peccato che online si trovi ancora poca gente) come a un continuo perfezionamento personale contro il cronometro. C’è solo da scrivere “amore” in burnout sull’asfalto rovente.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Sulla portatile Nintendo Hotshot Racing gira liscio come l’olio, nonostante si noti una leggera scalata di risoluzione nelle situazioni più confuse. Un trucchetto che però permette di non perdere neanche un fotogramma per strada.

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Pro

  • Modello di guida che prende OutRun 2 come punto di riferimento, adattandolo alle gare su circuito / Direzione artistica pazzesca unita ad una fluidità granitica / Ottima caratterizzazione generale, dai piloti al track design fino alle auto

Contro

  • Colonna sonora simpatica ma poco incisiva / Qualche tracciato troppo poco tecnico
8.5

Più che buono

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