Kingdom Hearts: Melody of Memory – Recensione

PS4 Switch Xbox One

Con oltre 140 brani, Kingdom Hearts Melody of Memory presenta un catalogo di tutto rispetto per i fan della saga

Qui la dinamica cambia leggermente, con gli eroi che combattono contro il cattivo di turno sullo sfondo, lasciando in primo piano la melodia mentre nuove note abbinate alle direzioni degli analogici si uniranno alla festa complicando la situazione; per aggiungere un po’ di tensione extra ci saranno fasi in cui il nemico passerà al contrattacco e sarà necessario azzeccare perfettamente gli input per minimizzare il danno inferto dai suoi attacchi più iconici. Non semplicissimo, ma va detto che ogni canzone offre inizialmente una demo, dove un giocatore molto più bravo di me (e in questa tipologia di giochi non ci vuole poi tanto) mostra come i veri assi del pentagramma affrontano le avversità con una partita perfetta.

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I filmati offrono un benvenuto riassunto degli eventi passati.

Gli altri (tra cui sempre io, ricordiamolo) potranno tirare un filo di sollievo equipaggiando degli oggetti che verranno automaticamente usati al momento opportuno, rimpinguando i punti ferita del gruppo e concedendo altri vantaggi durante il brano a discapito del punteggio finale. Kingdom Hearts: Melody of Memory si presenta come un’offerta ricca per quel che riguarda le modalità secondarie: per cominciare è ovviamente possibile divertirsi liberamente con i brani sbloccati, affrontandoli scegliendo liberamente il livello di difficoltà e la modalità di gioco.

MELODIES OF LIFE

Ce ne sono tre: la prima è quella classica, mentre quella semplificata permette di giocare usando un solo pulsante e automatizzando le situazioni più ingarbugliate, l’ideale per chi vuole solo godersi la musica. La terza, Artista, è un po’ strana: si pone come la più complessa e aggiunge bersagli facoltativi a quelli base, modificando parzialmente il sistema di controllo. L’idea sarebbe quella di far improvvisare i giocatori più abili per raggiungere punteggi altissimi, ma onestamente l’ho trovata eccessivamente confusionaria, con il programma che sembra voler scagliare contro il giocatore vagonate di note senza curarsi particolarmente del ritmo.

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C’è parecchia tensione nell’aria durante le boss battle, specialmente quando tocca al nemico contrattaccare.

La modalità Sfida è un po’ come una moderna variante di Super Puzzle Fighter in salsa musicale

È poi presente un’interessante modalità competitiva ove scalare posizioni affrontando un manipolo di avversari digitali o agguerriti musicisti in carne e ossa pescati dalla rete; in quest’ultimo caso torna molto utile un giretto nelle opzioni, dove sarò possibile configurare la latenza per rendere la sfida online più equilibrata. È un duello molto intrigante, nel quale i due contendenti cercano di suonare al meglio per ostacolare l’avversario, inviare nell’area di gioco altrui malus di vario tipo come note più piccole o addirittura invisibili, un po’ come in una moderna variante di Super Puzzle Fighter in salsa musicale. Dulcis in fundo, l’antica arte del gioco cooperativo in locale è salva: collegando un secondo controller due giocatori potranno affrontare una serie di brani dedicati impersonando Sora e Riku, occupandosi ognuno della sua metà del percorso condividendo divano e riserva di snack. Veramente niente male.

In Breve: Ce n’è davvero per tutti i gusti all’interno di Kingdom Hearts: Melody of Memory, un rhythm game confezionato in maniera eccellente e traboccante di opzioni e buona musica. Se il genere vi aggrada e la colonna sonora di Kingdom Hearts conserva un posto d’onore tra i vostri ricordi non potete assolutamente sbagliare.

Piattaforma di Prova: PlayStation 4 Pro
Com’è, Come Gira: Abbiamo suonato e ballato per ore, ma la PlayStation 4 Pro usata in sede di recensione non ha accusato segni di cedimento.

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Pro

  • Selezione musicale sontuosa / Ricco di modalità per ogni palato / Tantissime opzioni per adattare l'esperienza a ogni livello di abilità.

Contro

  • Non sempre di facile lettura, al contrario dei Theatrhythm / Il Tour Mondiale si finisce agilmente in sette ore circa.
8.5

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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