Let’s Sing Queen raccoglie trenta tra le più famose canzoni dei Queen, una delle rock band più amate di sempre
DUE APPROCCI AL MICROFONO
Ormai ho una certa esperienza con questa serie di giochi, per cui posso confermare che anche in questo caso esistono due modi per affrontarlo. Prendendo in prestito i personaggi della nota serie di anime Doraemon, c’è il metodo Gian e il metodo Nobita. Il primo consiste, banalmente, nell’avvicinare il microfono alla bocca, inspirare più aria possibile e poi lanciare certi acuti che, nel caso specifico dei Queen, richiederanno qualità canori non indifferenti per essere portati a termine; il secondo, invece, è una cosa più ragionata: si fa affidamento sulla sensibilità del microfono per intonare le note – mediamente – alte delle canzoni stando sotto di un’ottava, per poi mimare gli acuti di Freddie con il falsetto.
Il metodo Nobita, pavido e zero-sbatta come nelle abitudini del personaggio, funziona egregiamente perché Let’s Sing analizza le note senza troppi riguardi per le ottave. Il che torna utile a chi non ha una grande estensione vocale, ma permette anche di barare. Il metodo Nobita ha anche un considerevole vantaggio: permette di prendere confidenza con le canzoni e di passare, solo in un secondo momento, al metodo Gian. Io l’ho fatto. Il risultato più eclatante è che alle note più alte di The Show Must Go On, la mia cagnolina è corsa in camera preoccupata a leccarmi le mani: dovevo essermi fatto davvero un gran male, per ululare in quel modo…
UNA FORMULA CHE NON STANCA MAI
Parlare di feature, innovazione, gameplay e via dicendo a proposito di Let’s Sing sarebbe fiato sprecato. Possiamo tranquillamente spogliare il gioco di tutte le sue caratteristiche avanzate, come le partite on line o i mix tape, che tanto il grosso del gioco resterebbe la possibilità di misurarsi con le canzoni dei Queen, godendosi i videoclip originali (in bassa definizione, purtroppo) e tutte le altre immagini usate per l’accompagnamento. A chi ama cantare non serve davvero molto altro.
Eppure, ci sono alcune caratteristiche che vale sicuramente la pena menzionare, tra cui la possibilità di duettare con un secondo giocatore virtuale e la modalità Mix Tape. Nella medesima abbiamo la possibilità di scegliere cinque canzoni dalla rosa a disposizione e lasciare che il gioco ne riproduca una piccola parte di ciascuna (un passaggio famoso, il ritornello, ecc), a cui noi dobbiamo aggiungere la voce.
La modalità Mix Tape, nonostante qualche recuperabile difetto, è geniale e permette di misurarsi in porzioni casuali dei brani
In Breve: Let’s Sing Queen è un gioco che si vende da sé, grazie al fatto che ne è protagonista una band che ha fatto la storia e ha milioni di fan in tutto il mondo. Quindi una cosa è certa: se vi piace cantare e vi attirano le sfide non certo banali, correrete sullo store della vostra console preferita a comprarlo (non è uscito solo per PC, peccato). Io posso solo aggiungere che si tratta di una delle iterazioni della serie che ho gradito maggiormente, al punto da soprassedere sui soliti limiti tecnici come i videoclip a bassa definizione. La modalità Mix Tape, nonostante i difetti, è una genialata e poi, vabbè, parliamo dei Queen. Cos’altro possiamo aggiungere?
Piattaforma di Prova: PlayStation 4 Pro
Com’è, Come Gira: Come potete immaginare, Let’s Sing Queen non è un titolo esigente e non ha problemi di performance. Un po’ fastidiosi i caricamenti della modalità Mix Tape, però.
- 1 2