Monster Energy Supercross 3 – Recensione

Flow aid sempre attivo per avere una traccia della giusta postura da tenere in aria (migliorato il controllo in queste fasi rispetto allo scorso anno), Monster Energy Supercross 3 comincia a farsi leggere come uno spartito, diventando un assolo di Kirk Hammett, qualcosa di estremamente rock (nonostante una selezione musicale piuttosto variegata in sottofondo), aggressivo, sporco. Uno dei giochi di guida più divertenti sul mercato, con nuove modalità che intensificano il piacere di guida: carriera, a partire dalla 250 fino alla classe regina 450, time attack, il compound liberamente esplorabile che è un classico del motocross Milestone da qualche anno e, novità, una modalità sfida studiata ad hoc per glorificare le singole manovre. Scrub, holeshot, gare contro il tempo con cancelli da attraversare per guadagnare punti, contest di sorpasso e di salto. Tanti contenuti, tanti chilometri, tanto fango.

SCOCCA SCINTILLANTE

Tecnicamente poi il titolo splende di luce propria, con Milestone che ha finalmente trovato un livello di pulizia (al netto dell’accumulo dinamico di fango e polvere su moto e pilota, una goduria) e dettaglio dell’immagine di alto profilo.

Dagli stadi all’illuminazione, dalle pozzanghere alle animazioni, passando per tutti gli elementi di contorno, come commissari di gara, pubblico e giochi pirotecnici vari. L’atmosfera che si respira è quella della festa, prima ancora che della competizione. La fluidità è poi sempre sull’attenti anche nella ressa delle partenze e nelle fasi più concitate della gara. Ottimi come sempre i modelli dei bolidi, sia nella resa dei materiali sia nel movimento dei vari componenti, così come le animazioni del pilota, belle teatrali e morbide. È in generale un bel titolo da vedere in movimento, forse il migliore di Milestone in assoluto, intenso, cinetico e spassoso come lo spirito della competizione che vuole simulare.

In breve: Monster Energy Supercross 3 è un racing divertentissimo con un gran senso del ritmo, soprattutto se giocato in modo meno simulativo. Tante modalità, competizione intensa, e una quantità esagerata di fango.

Piattaforma di prova: PS4
Com’è, come gira: in termini di prestazioni non c’è poi molto da dire, se non che su una normale Playstation 4 il gioco tiene i 30 frame al secondo granitici, a fronte di una rappresentazione estetica ormai di prim’ordine. Il profilo tecnico fa parte della netta promozione, insomma.