La storia del Saiyan cresciuto sulla terra è una che trascende età e confini, ma non è alla portata di tutte le piattaforme, ameno finora. Chissà se Switch sarà in grado di fare onore a Dragon Ball Z: Kakarot…
Sviluppatore / Publisher: CyberConnect2 / Bandai Namco Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC, PS4, Xbox One, Nintendo Switch Data di Lancio: 24 settembre (Switch); già disponibile su altre piattaforme
Nuovo giro, nuovo gioco che fa capolino sull’inaffondabile corazzata di Nintendo; Dragon Ball Z: Kakarot è stato un grande successo lo scorso anno pur rivelandosi un’esperienza principalmente dedicata a una fascia d’utenza composta da giovanissimi. Colpa di un open world scarsamente popolato e della risibile varietà della carne da cannone, un deterrente che non ha comunque impedito al titolo di affermarsi come un appuntamento quasi obbligatorio per i fan duri e puri del Bird Studio. Merito della sua natura enciclopedica che ha saputo accompagnare con competenza il giocatore attraverso l’epopea di Goku senza lasciare nulla al caso, impreziosendo anche le fetch quest più banali (la quasi totalità delle missioni secondarie, a onor del vero…) con tanto fan service.
Il combattimento vive di alti e bassi, altalenando gli scialbi incontri con i nemici erranti agli esaltanti duelli contro i cattivi principali del manga. In quest’ultimo caso il gioco mostra però le zanne di un vero Oozaru dando vita a momenti pregni di epicità, dove la formula a base di gimmick, cambi d’inquadratura durante le tecniche più perniciose e l’innegabile carisma di iconici avversari è stata sufficiente per chiudere un occhio di fronte a buona parte dei passi falsi. L’elemento ruolistico e una massiccia dose di collezionabili con cui far crescere i Guerrieri Z completano un pacchetto golosissimo per chi venera le gesta di Goku, finalmente pronto a sbarcare sull’ammiraglia Nintendo. Se desiderate approfondire quanto detto finora vi lascio qui la mia recensione dell’originale Dragon Ball Z: Kakarot, così potete farvi un’idea di quello che vi aspetta in questa riedizione.
TECNICAMENTE MEDIOCRE MA TASCABILE, DUNQUE, QUESTO NUOVO DRAGON BALL Z KAKAROT?
In realtà no, perché il gioco – che ci crediate o no – non ha perso molto nella conversione, specie paragonato ad adattamenti assai meno ambiziosi come il recente Ni no Kuni II. Sicuro, il tutto gira a “soli” 30fps, ma la stabilità è comunque solidissima e difficilmente fa rimpiangere le performance ottenute su sistemi nettamente più muscolari, specie se si mette in conto la solita, benedetta portabilità.
SORPRENDENTEMENTE, DRAGON BALL Z: KAKAROT NON HA PERSO MOLTO NELLA CONVERSIONE
Ah già, il titolo del gioco, con quel “A New Power Awakens Set” messo lì in coda: assieme alla pantagruelica storia principale, l’offerta su Switch comprende due dei tre DLC disponibili, da affrontare possibilmente dopo aver assistito ai titoli di coda. Finire il gioco è peraltro una delle condizioni per attivare il secondo pacchetto che vede Goku e compagni opporsi alla furia di Golden Freezer in un’avventura ispirata al film La resurrezione di ‘F’, ma anche il primo non scherza, sebbene possa essere avviato in qualunque momento per fare i bagagli e partire alla volta del pianeta di Bills. Whis ci attende per forgiare la potenza di Vegeta e Goku in vista del combattimento con l’annoiato padrone di casa, un’impresa sicuramente destinata ai più coraggiosi visto che il Dio della Distruzione si rivelerà un colosso di livello 250!
In Breve: CyberConnect2 sa come programmare giochi, questo è poco ma sicuro. Non viaggerà a sessanta fotogrammi al secondo, ma questa versione tascabile di Dragon Ball Z: Kakarot porta comunque a casa il risultato. Mi spiace per la mancata inclusione dell’ultimo DLC, una scelta che avrebbe reso ancora più appetibile il gioco.
Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: 30fps costanti in un adattamento davvero ben fatto. Non sono il massimo, ma se volete giocare Dragon Ball Z: Kakarot ovunque vi pare si tratta di un compromesso accettabilissimo.