Al netto di quanto si potrebbe affermare per diversi giochi di successo, Capcom con il suo Monster Hunter World (qui la recensione console e qui quella PC) è riuscita davvero a superarsi. Il motivo è presto detto: sebbene questo quinto capitolo della serie sia riuscito ad accattivarsi una folta schiera di utenti/cacciatori, pronti a mettere alla prova le proprie capacità nelle terre poco fuori da Astera, grazie alla sua fedeltà al franchise, gli sviluppatori sono anche stati capaci di offrire un’esperienza impegnativa e appagante avvicinandosi ai neofiti senza sacrificare nulla della propria natura hardcore.
Iceborne introduce tantissime novità. Sembra quasi un gioco nuovo!
SFIDA TRA I GHIACCI
Per chi non sapesse ancora nulla sull’espansione in oggetto, Iceborne introduce subito una serie di dettagli per spingerci a raggiungere una terra ghiacciata aldilà del mare, un’isola che nasconde diversi segreti spiegati durante la narrazione della campagna, accompagnati come di consueto da creature incredibilmente forti.
Ci sarebbe piaciuto vedere più mostri totalmente nuovi, ma varianti degli scontri e dettagli certosini delle mutazioni fanno dimenticare il piccolo appunto
Le Distese Brinose non fanno sconti a nessuno, primi fra tutti proprio noi cacciatori, che oltre ai diversi wyvern ci troveremo costretti a combattere il freddo pungente armati solo di qualche bevanda calda ricavata dai peperoncini locali. Ciò ovviamente non basterà a farci sopravvivere, ma attenuerà il dispendio di preziose energie da utilizzare durante il combattimento. A correre in nostro soccorso ci sono aggiunte di maggior peso per l’equipaggiamento, tra cui emergono tantissime armi, armature e monili accompagnati da altrettante gemme di livello quattro, pronte a essere incastonate al loro posto col fine di ottenere bonus per più abilità contemporaneamente, dando modo di creare, così, nuove potenti build per fronteggiare ogni avversità. Contenutisticamente parlando ci troviamo di fronte a un capitolo eccezionale, in grado di rivaleggiare tranquillamente con i generosi contenuti presenti al day one, complici non solo le novità legate al gameplay, ma anche tutto il parco giochi immersivo che si estende al di fuori del nuovo campo base Seliana.
Il Grado Maestro complica le cose e mischia le carte in tavola aumentando la difficoltà
CACCIATORI E PREDE DI ICEBORNE
Abbiamo parlato di armi e creature pronte ad arricchire il compendio di scelte da effettuare, ma l’insieme di elementi aggiuntivi immaginati da Capcom per Iceborne non si limita a questo e cerca di offrire un ulteriore livello di varietà e completezza a un sistema già rodato, apparentemente perfetto così com’era. Sarà possibile godere di nuove tecniche da imparare nell’area di addestramento per ogni arma disponibile, ma non mancano nemmeno novità circa l’utilizzo del rampino, con un’opzione che offre ai cacciatori la possibilità di saltare direttamente sulle spalle del proprio avversario, così da mettere in successione una serie di potenti colpi ben assestati. Tale opportunità viene principalmente premiata nel gioco di squadra più affiatato; in tal modo, infatti, si lascia il tempo ai compagni di poter infliggere la maggior quantità di danni a seguito di un atterramento, o anche propiziare la rottura di una parte di armatura del mostro. In questo senso, i tecnicismi alla base del combattimento sono rimasti praticamente invariati, solo che il nuovo bioma richiede di porre attenzione ad alcuni particolari inediti legati alla gestione del freddo: insomma, come direbbe un navigato Sun Tzu, la pianificazione dello scontro si rivela ancora più importante dello stesso combattimento, non solo per la difficoltà del mostro al Grado Maestro, ma anche e soprattutto per gli status alterati che quest’ultimo può infierirvi durante lo scontro.
Al netto della nostra esperienza, decisamente buona, problemi tecnici sembrano colpire a macchia di leopardo
PC MOSTRUOSI
Tecnicamente parlando la versione PC riesce a confermare la bontà del lavoro svolto dagli sviluppatori, riportando all’attenzione visiva una mole di particolari eccezionali che però, sulle configurazioni di livello medio, fanno lievemente incespicare l’esperienza a livello di stabilità di framerate. Sicuramente la difficoltà nel restituire le varie texture e gli effetti dinamici presenti in ogni bioma, soprattutto durante i combattimenti, può essere mitigata dalla disattivazione del pacchetto in alta definizione (32GB), che sinceramente abbiamo trovato un po’ superfluo per un comparto hardware fermo, per risoluzione, al normale Full HD. Per dovere di cronaca vanno segnalati problemi di stabilità sul client di Steam , che sembrano intaccare l’esperienza a livello di performance (basti vedere l’uso intensivo della CPU), insieme alla potenziale corruzione dei dati di salvataggi che ha colpito diversi utenti; fortunatamente non abbiamo riscontrato nulla di tutto questo, tranne forse uno strano comportamento legato all’eseguibile del gioco, che appare rimanere attivo anche quando usciamo definitivamente dal gioco e da Steam. Certamente Capcom è già al lavoro per risolvere i problemi del caso, ma come lancio sulla nuova piattaforma sembra che le cose non siano andate proprio come dovevano. Un peccato, questo è certo, anche se sappiamo che i motivi possono nascondersi tra le pieghe di un ecosistema complesso come quello PC. Guardando alla nostra relativamente modesta configurazione di prova – AMD Ryzen 5, 16GB RAM DDR4, RADEON RX 480, SSD – possiamo probabilmente ritenerci più che fortunati della nostra esperienza tecnica, sulla quale è giusto basare il giudizio complessivo di TGM.
Monster Hunter World è stato in grado di farsi amare grazie alla riuscita commistione tra gameplay abbordabile, anche per chi non è un amante della serie, ed elementi che riportano alla natura hardcore del franchise. Iceborne continua a sorprendere grazie ai suoi contenuti e, sebbene il lancio su PC non sia stato tecnicamente immacolato, a nostra esperienza è risultata ben più che positiva. Le novità riescono a fornire un motivo in più per tornare nelle terre di Astera, o meglio nelle Distese Brinose, e ci sentiamo quindi di consigliare senza troppe remore l’esperienza, avvisandovi però che potreste dovervi confrontare – e sottolineiamo il condizionale – con alcuni problemi tecnici.