Project L, il picchiaduro di Riot Games, torna a farsi vedere

Con la fine delle celebrazioni per il lancio della serie animata Arcane e la chiusura dell’evento RiotX Arcane, Riot Games ha deciso di mostrare uno sguardo a un paio di suoi progetti ancora lontani nel tempo. Uno di questi è Project L, il picchiaduro rivelato per la prima volta in un breve teaser nel 2019 e del quale abbiamo potuto ricevere uno sguardo ben più approfondito, sia per quanto riguarda il gameplay che i piani del team di sviluppo.

Come spiegato da Tom Cannon in un lungo e dettagliato post, Project L sarà un picchiaduro 2D assist-based; questo significa che per ogni scontro dovremo scegliere un team di due campioni, che potranno sia scambiarsi di posto che richiedere l’aiuto del compagno in panchina (i cosiddetti “assist”), in modo simile a quanto avviene in giochi come Dragon Ball FighterZ, Marvel vs. Capcom: Infinite e BlazBlue: Cross Tag Battle. Il team di sviluppo hai poi chiarito l’enfasi su input a cui sia semplice accedere, ma non per questo svalutando l’abilità dei giocatori più esperti: nelle sezioni di gameplay mostrate non sono mancate lunghe combo che sicuramente susciteranno l’interesse di chi non manca di una robusta dose di esperienza nel genere.

Il video ha mostrato anche Ekko, il ribelle viaggiatore nel tempo di Zaun, e le potenzialità del suo stile di combattimento. Il moveset di ciascun personaggio cercherà di integrare quelle che sono le abilità più caratteristiche dei campioni con quelle che sono le esigenze dei fighting game, e in Project L Ekko potrà lasciare un residuo temporale a cui potrà tornare in qualunque momento, sfruttandolo per confondere il suo avversario o prolungare una combo. Infine, il team di sviluppo non ha mancato di parlare del netcode. Il team di sviluppo vuole assicurare un’esperienza online che sia più pulita possibile, e adotterà dunque il rollback netcode, a cui andrà ad aggiungersi l’implementazione della tecnologia Riot Direct, già utilizzata in League of Legends e Valorant per ridurre al minimo la latenza. Inoltre, e siamo sicuri che questo farà la gioia di molti giocatori, in caso di disconnessione forzata dell’avversario (quello che tecnicamente è noto come “ragequit“), il gioco sarà in grado di rilevare chi dei due è il malandrino e assegnare correttamente sia la vittoria che la penalità per l’abbandono.

Chiudiamo con una notizia sia buona che cattiva. Il team di sviluppo di Project L è più che interessato ad assicurarsi che il suo titolo brilli nel variegato panorama dei picchiaduro, e che venga giocato per anni a venire. Per questo motivo, hanno premesso che il lavoro da compiere è ancora tanto e che il gioco non uscirà né nel 2021 né nel 2022. Anche per il prossimo aggiornamento sullo stato del gioco ci sarà da aspettare: Tom Cannon ci ha rimandato alla seconda metà del 2022.

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