No More Heroes 3 – Recensione

Switch

Un delirio supereroistico tra personaggi riuscitissimi e dialoghi taglienti, inquadrati in quell’estetica pulp quasi tarantiniana che è un po’ il marchio di fabbrica per Goichi Suda

Al netto dei cattivi principali, gli alieni “normali” sono vari e dotati quasi tutti di personali attacchi e debolezze: Travis come sempre ha a disposizione la sua katana laser con cui affettare chiunque gli si pari davanti, combinando attacchi deboli e forti con potentissime mosse di wrestling per far fronte al mutevole assedio dei nemici. Gli scontri avvengono tutti in arene ristrette, popolate comunque da ostacoli vari da sfruttare per guadagnare attimi di tregua, utili per schivare proiettili o ricaricare la katana laser; in questi micro ambienti la fluidità rimane sempre e comunque eccelsa, e la reattività di Travis è tale da giustificare appaganti danze di morte, supportate dai rallentamenti generati in seguito a schivate perfette o dalle nuove mosse offerte dal Death Glove, ovvero un bizzarro guanto simile a una coppia di Joy-Con.

No More Heroes 3 Recensione

Le battaglie esplodono tra piogge di pixel vermigli, effetti di luce e tanto dinamismo.

Come in passato, i coreografici colpi finali attivano una vistosa slot machine che, in caso di vincita, omaggerà Travis con potenziamenti assortiti; nel caso in cui la fortuna stravedesse particolarmente per voi, potreste addirittura essere premiati con una trasformazione da attivare a piacere, destinata a mutare il cafonissimo antieroe in un robot armato di tutto punto, pronto a scatenare una severa punizione a base di missili a ricerca sulla pellaccia di innocenti alieni assassini. Un po’ come in Moonwalker tanti anni prima insomma, ma sensibilmente più tamarro.

LA GIOIA DEL MASSACRO

Principalmente, il combattimento è impegnativo ma mai frustrante, tra imperdibili boss dotati di particolari gimmick da scoprire (e in alcuni casi completamente fuori dagli schemi, ma proprio tanto!) e alcune facilitazioni che renderanno abbordabile la missione anche ai meno virtuosi. Tra questi figurano bocconi di sushi da ingerire per recuperare prontamente energia e guadagnare altri vantaggi, assieme a una sorta di ruota della fortuna foriera di bonus vari da girare qualora Travis tirasse le cuoia.

No More Heroes 3 Recensione

Tra un capitolo e l’altro c’è questa fantastica sigla in stile Tatsunoko anni Settanta!

Un evento evitabile preparandosi adeguatamente nel laboratorio che giace nei sotterranei del lercio motel No More Heroes, il sancta sanctorum dove il nostro potrà migliorare i propri parametri, imparare nuove mosse e sviluppare appositi chip (protip: procuratevi il prima possibile quello che incrementa il rallentamento in seguito a una schivata) per avere una marcia in più durante gli scontri più tosti. Qui sarà addirittura possibile entrare in una macchina del tempo per affrontare nuovamente i vecchi avversari e fare incetta di paccottiglia varia. Un punto debole in un sistema apparentemente privo di difetti? La mancanza di un indicatore che segnali i colpi in arrivo, un elemento che avrebbe fatto davvero comodo, vista la vicinanza con cui la telecamera riprende l’azione.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Scrittura, personaggi e atmosfera in puro stile Goichi Suda / Sistema di combattimento spettacolare e divertentissimo / Carisma, umorismo e personalità a palate!

Contro

  • L'esplorazione di Santa Destroy è deludente / Tutto quello che gravita al di fuori del combattimento poteva essere progettato assai meglio.
8.2

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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