PGA Tour 2K21 – Recensione

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PGA Tour 2K21 ha il pregio di essere accessibile ad ogni categoria di giocatore, neofiti inclusi

Esemplificativa di questo discorso è la Carriera, che si rivela essere una semplice sequenza di tornei che si susseguono uno dopo l’altro senza particolare filo logico. In teoria ci sono le rivalità, le classifiche e un sistema di punti esperienza, ma in pratica è tutto troppo lineare, al limite del banale.

Se la struttura di gioco e il gameplay sono solidi, quasi tutto ciò che fa da contorno è invece deludente

Manca un sistema di evoluzione del giocatore, ancorato per tutta la durata della partita alle sue caratteristiche iniziali, e mancano gli elementi di contorno necessari a immergere nell’atmosfera del PGA Tour. Non c’è quindi senso di progressione, e gli extra da sbloccare (abbigliamento e mazze) non rappresentano uno stimolo a proseguire. Poca varietà anche per quanto riguarda il comparto online, con un numero limitato di opzioni che non sembrano attirare l’attenzione dei giocatori. O almeno, questa è la mia impressione, considerando la difficoltà che ho riscontrato dall’uscita di PGA Tour 2K21 (ormai è trascorsa una settimana) nel trovare qualche avversario da affrontare. Bene invece, sia come idea che come realizzazione, l’editor dei percorsi. Creare diciotto buche richiede tempo, ma il Course Designer propone tutto quello che serve per riuscire a compiere questa impresa senza impazzire.

L’idea di inserire le rivalità con altri golfisti è potenzialmente interessante, ma è strutturata con eccessiva semplicità.

Se, parlando in termini golfistici, la struttura di gioco può essere considerato un birdie e le modalità un bogey, si mantiene a livello del par la realizzazione tecnica. Da promuovere nel complesso le ambientazioni, che vantano una discreta varietà e una apprezzabile cura per i dettagli. Meno benevolo invece il giudizio sui golfisti e sul pubblico. Si poteva fare sicuramente di più per quanto riguarda sia le animazioni che per la qualità dei modelli delle star del PGA Tour presenti, troppo simili tra loro nelle movenze e nella struttura fisica. Robotici gli spettatori, piazzati a bordo campo come fossero complementi d’arredo. Vederli immobili mentre una pallina fuori traiettoria li sfiora desta più di qualche perplessità. Senza infamia e senza lode il sonoro, con effetti ridotti ai minimi termini e una telecronaca (in inglese) che accompagna ogni colpo senza risultare né particolarmente brillante né particolarmente dannosa.

In Breve: Visto come primo capitolo della collaborazione 2K/HB Studios, PGA Tour 2K21 rappresenta sicuramente un discreto punto di partenza. Le basi strutturali sono solide e, grazie alla presenza di diversi livelli di difficoltà, l’esperienza di gioco si adatta alla perfezione a diverse tipologie di golfisti, dai novizi del green fino agli emuli di Tiger Woods. Dove invece c’è (tanto) da lavorare è nel comparto opzioni, con modalità che mancano il bersaglio a causa dell’eccessiva semplicità e linearità. Chi sogna di vivere una carriera di successi nel PGA Tour (o di dedicarsi a intensi tornei online) rischia di rimanere deluso e si troverà a giocare torneo dopo torneo senza particolari stimoli.

Piattaforma di Prova: PlayStation 4
Com’è, Come Gira: Ho provato PGA TOUR 2K21 su PlayStation 4. Nulla di particolare da segnalare a livello grafico, con alcune opzioni (profondità di campo, bagliore, SSAO, Antialiasing) che su console non ha comunque particolare impatto sulle prestazioni.

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Pro

  • Sistema di controllo ben congegnato / Buon quantitativo di percorsi.

Contro

  • Modalità di gioco non all’altezza / Realizzazione tecnica migliorabile.
7

Buono

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