Ratchet & Clank: Rift Apart – Recensione

PS5

I RATCHET & CLANK SI SONO SEMPRE DISTINTI PER UN ARSENALE TANTO AMPIO QUANTO ESAGERATO, E RIFT APART NON FA ECCEZIONE

Pur mantenendo uno spirito cartoonesco, la sensazione di fare del male ai nemici è maggiore che in molti altri titoli dall’approccio più serio e realistico. In caso rimanessimo senza munizioni, potremo fare affidamento sul nostro martello, con cui dispensare mazzate o eseguire il classico attacco stomp, vibrando una colpo devastante mentre siamo in aria. Un sistema di Punti Esperienza ci permette di incrementare il livello delle armi, aumentando gli slot di potenziamento attivabili con gemme del prezioso Raritanium, un materiale che come suggerisce il nome non è così facile da reperire. Anche i Lombax possono livellare, e condividono abilità e inventario, per cui se compriamo un fucile ghiaccianemici con Ratchet, lo potremo utilizzare anche quando controlliamo Rivet, e vice versa.

MI SONO SCORDATO DI IMPRECARE!

Nonostante le battaglie ci vedano sempre in grave inferiorità numerica, e gli sgherri di Nefarious siano ben felici di vomitarci addosso una montagna di proiettili, bombe e missili non disdegnando nemmeno le armi bianche, non c’è mai la sensazione che il gioco abbia voluto ingiustamente punirci o che la difficoltà si sia bruscamente alzata solo per inchiodarci qualche minuto in più in questo o quel passaggio. I nostri errori spesso portano alla morte, ma quando il Lombax schiatta non si sente montare dallo stomaco la voglia di ragequittare: si perde sempre con onore al termine di una battaglia campale, non si vede l’ora di ricominciare, e un generoso sistema di checkpoint ci permette di ripartire relativamente vicini al punto del nostro ultimo fallimento.

Boss giganteschi. Boss giganteschi in ogni situazione.

Sono arrivato, in un trionfo di masochismo, a desiderare che i boss avessero qualche pattern di attacco in più, per aggiungere ulteriore pepe a una battaglia che già mi stava divertendo molto. Poche volte nella mia carriera di videogiocatore ho portato a termine un titolo d’azione senza dover poi far benedire la casa, “sì, lo so Padre, ho perso la fede e pronunciato parole terribili.”

NON CHIAMATELI “MINIGAME”

Quando non siamo impegnati in sparatorie o corse rocambolesche, dobbiamo cimentarci in sezioni dal gameplay alternativo, solitamente chiamati “minigame” ma che potrebbero fare una discreta figura anche come titoli stand-alone. In presenza di un’anomalia dimensionale, Clank può porvi rimedio entrando in un limbo in cui infinite copie della nostra lattina preferita corrono verso morte certa proprio come le creature di Lemmings.

ratchet & clank rift apart recensione

Aiutiamo i Lemmings, cioè i robottini, ad attraversare il livello.

Sparse per il livello, ci sono sfere in grado di alterare la realtà nel loro raggio d’azione, condizionando non solo i robottini che possono diventare più leggeri, più pesanti o più veloci, ma anche alcuni elementi del livello quali piattaforme mobili e trappole. Solo il corretto posizionamento delle sfere e la giusta configurazione di alcune pedane a pressione porterà le copie di Clank incolumi a destinazione. Bisogna spremere un po’ le meningi per risolvere i puzzle, ed è piacevole ritagliarsi qualche minuto per pianificare le proprie mosse tra una tempesta di fuoco e l’altra.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Sembra un lungometraggio di animazione / Storia sempre appassionante con personaggi carismatici / Divertente, molto divertente / Curva della sfida ben calibrata.

Contro

  • Il minigame con “Glitch” non è all’altezza del resto del gioco / Alcuni boss non hanno molti pattern di attacco.
9.3

Ottimo

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