Oculus Quest 2 – Recensione

Ero più sudato dopo un quarto d’ora con Beat Saber o Pistol Whip che dopo un allenamento intero con Peloton

Ad esempio, tutti gli utenti avranno presto a disposizione la funzionalità Oculus Move, una sorta di software integrato che va a misurare i principali parametri di attività fitness mentre utlizziamo le altre app, anche quelle non deliberatamente pensate per fare esercizio. Non so voi, ma io posso assicurarvi che negli utimi mesi ho sudato di più con Beat Saber che facendo flessioni, o anche che sono rimasto senza fiato più dopo quattro livelli di Pistol Whip che alla fine di una mezz’ora di allenamento online di Peloton.

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Ormai è come il prezzemolo: il Tetro Millennio di Warhammer arriverà presto anche in VR.

La home di Quest 2 fa poi un buon lavoro nel proporci attività alternative o diversi tipi di intrattenimento, come i classici video 360° di sport estremo da far vedere agli amici che non hanno mai messo in testa un casco di realtà virtuale. La vera forza di questa nuova piattaforma è comunque la compatibilità con tutti i giochi già sviluppati e disponibili per il predecessore, che riducono i problemi legati all’assenza di una forte line-up di titoli dedicati. Di fatto, l’unico nuovo gioco già disponibile è Population: One, un battle royale dallo scopo ridotto (si combattono 18 persone divise in squadre da tre) con la peculiarità di poter arrampicarsi su qualsiasi edificio delle sue mappe per poi lanciarsi in volo alla ricerca dei propri nemici. Ci si diverte, questo è assodato, e le differenze sono comunque poco drastiche tra la versione Quest e PC VR, considerata l’offerta grafica leggera in entrambi i casi. Tra gli aggiornamenti dei giochi per la funzione all-in-one, invece, al momento spiccano per colpo d’occhio The Walking Dead: Saints & Sinners, complice lo stile grafico cartoonoso, e l’avventura fantascientifica Red Matter, a sorpresa il miglior porting visivo prodotto fino a oggi sulle piattaforme wireless di Oculus.

Rez Infinite. Senza fili. Wow.

Nonostante l’iniziale limitatezza della lin-up, sono poi previsti titoli ambientati nei mondi di Assassin’s Creed, Splinter Cell e Medal of Honor (solo PC VR in quest’ultimo caso), accanto ad altri importanti marchi come Jurassic Park e Warhammer 40,000 (!) che stanno per sbarcare gaming in realtà virtuale. Arriveranno poi anche seguiti di titoli di successo (The Climb 2), e conversioni di giochi clamorosi che ci permetteranno di giocare in maniera totalmente wireless a cosucce come Rez Infinite e, addirittura, Myst.

CONCLUSIONI

La seconda generazione di Quest è dunque un netto passo avanti tecnologico che si presenta come un prodotto modulare, adatto ad attirare chi non conosce ancora la realtà virtuale con un rapporto qualità-prezzo davvero attraente; al tempo stesso permette ai fan della VR di aggiungere una serie di upgrade che in effetti vanno a mettere una pezza ai difettucci della versione base.

GRANDI ASSENTI (PER ORA) GLI AAA, MA LA SCELTA DI GIOCHI è COMUNQUE PARECCHIO AMPIA

L’offerta software non ha visto un’esplosione impressionante di titoli AAA, ma nell’attesa che arrivino quelli già annunciati ci si può abbuffare con l’ampia scelta di giochi già disponibili per il primo Quest, oltre che con una serie di attività che esulano dal gaming vero e proprio, rendendo questo visore una piattaforma di intrattenimento a tutto tondo. Un vantaggio di essere parte della famiglia Facebook sta nell’ampiezza della visione che la casa produttrice può immaginare e mettere in pratica; in un mondo civile, tra l’altro, ciò non dovrebbe andare a scapito della nostra privacy. Ah, un’ultima cosa: da giovedì Epic Games Store regala Elite Dangerous. Ciao ciao mondo.

VOTO: 9.2

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