PIù CHE QUESTIONI LEGATE ALLA LATENZA, è LA DURATA SUPERIORE A RENDERE INTERESSANTI GLI SWITCH OPTOMECCANICI
I pulsanti sono ben spaziati tra loro e hanno una forma molto particolare: possiamo considerarli una soluzione a metà strada tra i quelli tradizionali e i tasti a isola, con il busto semitrasparente in bella vista, destinato a dare alla tastiera un’illuminazione forte e brillante. Hanno, in pratica, la forma di un fungo, con la parte superiore incavata apposta per essere più piacevole al tatto. Sul lato destro della periferica, nell’angolo superiore, troviamo una rotella per il volume del tutto identica a quelle usate normalmente nei mixer: ruotarla per impostare l’audio è un piacere ma, con la pressione di un tasto in gomma lì accanto, può cambiare funzione e diventare un regolatore per l’intensità della retroilluminazione. Un’idea davvero intelligente che, a oggi, non abbiamo visto implementata in nessun’altra tastiera dotata di roller o altri “potenziometri” simili.
ILLUMINAZIONE E SOFTWARE
A gestire le impostazioni della periferica ci pensa il programma Swarm e, anche in questo caso, il software si rivela all’altezza della situazione. Fra le opzioni più interessanti ci sono la possibilità di riprogrammare virtualmente ogni tasto con una funzione diversa e la modalità EasyShift, che di fatto raddoppia la quantità di funzioni assegnabili a ciascun pulsante. Ma, chiaramente, l’aspetto più scenografico di tutti è quello dell’illuminazione Aimo. Il concetto è sostanzialmente simile a quello di Aura, o di iCue per ASUS e Corsair, con cui è possibile unificare i colori e gli effetti luce tra più periferiche compatibili.
Ma Aimo promette di fare di più, modificando il colore dei led “in base all’uso” che l’utente sta facendo del computer “senza difficili configurazioni”. La mia personalissima sensazione, da utente pro abituato alle difficili configurazioni, è che Aimo faccia un po’ quello che vuole lui, anche se è sempre possibile intervenire sui colori dei tasti come si preferisce. Indipendentemente da questo, la peculiare struttura dei pulsanti offre uno spettacolo ipnotico: è la tastiera più luminosa ed elegante che sia capitata sulla mia scrivania negli ultimi tempi.
ANCHE LE ROSE PIÙ BELLE HANNO LE SPINE
Come dice un vecchio adagio, “non è tutt’oro quel che luccica” e, considerati i suoi effetti RGB, non si può dare torto alla saggezza popolare. La Vulcan Pro ha infatti due “difetti” piuttosto consistenti che, presi di per sé, non sarebbero neanche malvagi ma, sommati e messi in relazione tra loro, non possono fare altro che incidere sul voto finale: il layout inglese e il prezzo. La meravigliosa tastiera di Roccat, purtroppo, non è disponibile con layout italiano e costa 200 euro di listino.
AL NETTO DELLE INNEGABILI QUALITà DELLA ROCCAT VULCAN PRO, L’ASSENZA DI LAYOUT ITALIANO COMBINATA ALL’ELEVATO PREZZO NON PUò CHE FAR STORCERE IL NASO