SETUP SEMPLICE
L’installazione di un NAS richiede un minimo di competenze informatiche di alto livello, e questo a prescindere dal modello che sceglieremo. L’utente che ne fosse a digiuno, tuttavia, non avrà grossi problemi a usare questo dispositivo o a trovare su Internet le informazioni necessarie. Popolare il LockerStor 2 AS6602T è piuttosto facile: gli hard drive vanno montati in appositi cassettini che poi si infilano nei due grossi bay frontali. Un lavoro da cinque minuti che non richiede particolari competenze. Gli SSD, al contrario, richiedono che apriate il case dell’apparecchio e li installiate su un’apposita scheda di espansione. Anche questo non dovrebbe costituire un grosso problema, ma se non ve la sentite potete sempre farvi aiutare da un tecnico. Una volta popolato il NAS, prima di accenderlo occorre fare ancora due cose: collegarlo alla rete locale tramite uno o due cavi Ethernet e scaricare dal PlayStore (o analogo negozio Apple) il software AiMaster per smartphone, con cui è possibile individuare il dispositivo sulla rete locale e procedere alla sua inizializzazione. Volendo, naturalmente, è possibile fare tutto questo anche col computer, ma AiMaster ci può comunque suggerire l’indirizzo IP dell’apparato, un’informazione fondamentale che non appare da nessun’altra parte, visto che il LockerStor 2 AS6602T non ha un display che ce lo possa indicare.
Ovviamente, il requisito perché tutto questo funzioni è che rete cablata e wi-fi abbiano in comune lo stesso router o che le due reti siano in perfetta comunicazione tra loro, possibilmente, con la stessa classe di indirizzi IP.
PER LAN VELOCI E NON SOLO
Sul retro del LockerStor 2 AS6602T ci sono due porte di rete Ethernet da 2,5 Gbps, due porte USB 3.2 Gen1 e un’uscita HDMI. Le due porte Ethernet si possono combinare tra di loro per portare a 5 Gbps la velocità complessiva di comunicazione, ma per sostenerla è indispensabile che anche tutti gli altri apparati di rete supportino il pairing e abbiano anch’essi porte da almeno 2,5 Gbps a disposizione. Nella maggior parte delle case non sarà così, visto che molti di noi usano come router principale quello fornito in comodato dalle società di telecomunicazioni con cui siamo allacciati a Internet, tramite ADSL o fibra, e difficilmente questi dispongono di porte di velocità superiori a 1 Gbps, men che meno con possibilità di pairing. Ne consegue che la velocità tipica con cui dialogheremo con il NAS sarà proprio questa, vuoi perché manca la porta Ethernet veloce sul router o sullo switch, vuoi perché a non averla sarà invece il PC. Insomma, per sfruttare questo apparecchio al massimo delle possibilità può essere utile avere una scheda madre recentissima (o una scheda di rete adatta) e investire qualche soldino anche in uno switch di rete appropriato. Si tenga comunque presente che, con una rete tradizionale da 1 Gbps, le prestazioni di lettura e scrittura sono queste:
Perché due? Perché il volume X è stato creato sugli hard drive, mentre il volume U sugli SSD e… beh, dovreste aver capito che non c’è praticamente differenza tra i due, se si usa una rete da 1 Gbps. Le cose cambiano, sensibilmente, se si passa a una singola connessione da 2,5 Gbps senza pairing, per diversificarsi al massimo a 5 Gbps: in linea teorica, infatti, i volumi su SSD dovrebbero produrre un transfer rate di circa 600 MB/s, paragonabili a quelle degli SSD SATA direttamente connessi al computer. Purtroppo, però, la mancanza di dispositivi di rete in grado di viaggiare a questa velocità mi impedisce di fare test specifici, peccato.
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