Finalmente Corsair ha realizzato le versioni “regionali” della sua ammiraglia tra le tastiere, la K100 RGB. Un’ottima occasione per parlarne, visto che non lo avevamo fatto prima.
All’incirca un anno e mezzo fa, nell’ottobre del 2020, Corsair presentò per la prima volta la sua K100, un vero lusso per giocatori esigenti e facoltosi. Dotata di tasti meccanici Cherry MX con percorso d’attivazione di 1,2 mm e dell’esclusivo SoC proprietario Axon, quella tastiera riusciva a comunicare con il computer ben 4.000 volte al secondo, offrendo un polling rate da 0,25 ms e per tanto una precisione e una rapidità di risposta imbattibili. Un lusso, dicevamo, che però aveva due peculiarità meno simpatiche: costava da sola 250 euro e soprattutto mancava il layout in Italiano, riducendo di conseguenza il suo appeal ai soli hard core gamer che desideravano il massimo per giocare e poco altro. Oggi, però, la musica cambia. Con una mossa per certi versi sorprendente, Corsair ha presentato la sua evoluzione, con due miglioramenti significativi che, forse, avrebbero giustificato anche un incremento del numero del modello: la sostituzione del tasti Cherry MX con la propria tecnologia optomeccanica OPX e soprattutto l’introduzione di diversi layout europei, tra cui l’Italiano. È visivamente identica (eccetto per la presenza delle lettere accentate), condivide quasi tutte le caratteristiche del vecchio modello e soprattutto porta lo stesso nome, il che può facilmente fuorviare al momento dell’acquisto. Le nuove caratteristiche del prodotto sono riportate fedelmente sulla confezione, ma se doveste decidere di comprarla on line, assicuratevi di effettuare l’acquisto giusto: il codice specifico è CH-912A01A-IT.
K100 RGB: UNA VERA FUORISERIE
Il prezzo della nuova K100 RGB con layout italiano è rimasto lo stesso, 250 euro. Una cifra importante, se pensiamo di investirla nella sola tastiera. In cambio, però, otteniamo un prodotto “premium” sotto tutti gli aspetti. Basta aprire la solida confezione in cartone rigido per rendersene conto. La tastiera pesa poco meno di 1,3 Kg e ha l’anima in alluminio. Sulla sinistra del blocco alfanumerico troviamo sei tasti programmabili per le macro che, in presenza di un prodotto Elgato e del software Stream Deck, possono essere usati anche per facilitare le nostre sessioni di streaming on line. Altrimenti, possiamo usarli per svolgere qualsiasi altra funzione tramite il “solito” software iCue, che va ovviamente aggiornato all’ultima versione disponibile.
In alto a sinistra, in prossimità del tasto Esc, troviamo una corona multifunzione con due tasti ai suoi lati, quello per fare scorrere i profili e quello per bloccare l’azione del tasto Windows. Questa rotella, dal canto suo, può fare un mucchio di cose: al centro ha un pulsante di selezione che può essere premuto più volte; a ogni nuova pressione, la corona cambia colore e svolge una funzione differente. Ci sono quattro set predefiniti che funzionano anche senza il software iCue: il cambio della luminosità dell’illuminazione RGB (azzurro), la funzione rewind/fast forward durante la riproduzione multimediale (verde), il cambio traccia quando si ascolta musica (bianco) e la registrazione delle macro (rosso), utilissima quest’ultima perché permette di accedere a questa comoda funzione anche se il computer non è dotato del software di controllo. Tramite iCue – e quindi in quella che viene detta “modalità software” – è possibile estendere ulteriormente le funzioni della corona aggiungendo anche il passaggio da un’applicazione all’altra (analogo ad Alt+Tab), lo zoom e lo scorrimento verticale/laterale delle pagine, oltre naturalmente a poter personalizzare i comandi impostando un evento quando la si gira in senso orario e antiorario. Le funzioni “software” cambiano in base al sistema operativo e all’applicazione con cui vengono usate, per esempio lo zoom funziona piuttosto bene, risultando efficace per ingrandire e ridurre l’output non solo di Edge, ma anche di software popolare di terze parti come il visualizzatore d’immagini IrfanView.
CONTINUIAMO L’EXCURSUS…
Esattamente al centro, in prossimità del lato superiore, troviamo un quadrante con gli indicatori di stato dei modificatori classici (Num, Caps e Scroll Lock) e di quelli specifici della tastiera (registrazione macro, mute e Win lock). Nell’angolo superiore destro, invece, c’è una rotella con cui è possibile cambiare istintivamente il volume dell’audio del PC e un pulsante per metterlo in mute. Da notare che tutti questi tasti sono dotati di microswitch e restituiscono un immediato feedback tattile, una caratteristica che non possiamo certo dare per scontata, ma che dimostra ancora una volta l’attenzione di Corsair per i dettagli.
Il cavo di collegamento, spesso e opportunamente calzato, termina con due spinotti USB di tipo A diversi, da collegare “preferibilmente a porte 3.0 o superiori” per trarre vantaggio dalla maggiore velocità di comunicazione. In realtà, la tastiera ha dimostrato di funzionare benissimo anche collegata alle porte di uno switch KVM dotato di USB 2.0, permettendo anche l’uso del polling a 4000 Hz, inoltre il secondo cavo serve a portare la connessione USB a una presa di tipo A collocata accanto al cavo di collegamento, anch’essa 2.0. Collegare il secondo cavo a una porta 3.0 significa soltanto rinunciare a una porta USB veloce in cambio di una più lenta e questo, secondo noi, è l’unico difetto del prodotto: ormai i tempi sono maturi per un passthrough USB 3.0. Last but not least, la tastiera è dotata di una raffinata striscia di led (in realtà sono 44 aree distinte) che ne illumina il profilo ai lati (eccetto quello frontale) e chiaramente anch’essa dispone di diversi effetti luce selezionabili con iCue.
COMODA E PRATICA
Largo al comfort: la K100 RGB dispone di un poggiapolsi magnetico dotato di due linguette, che si vanno a infilare in apposite scanalature scavate sul fondo della tastiera. Un’idea semplice ma efficace, per impedire al medesimo di staccarsi o di spostarsi fastidiosamente durante l’uso (una vera piaga, che spesso e volentieri mi ha indotto a rinunciare al comodo giaciglio). Quanto al layout, non ho mai amato particolarmente le tastiere con file di pulsanti ‘extra’ rispetto ai normali blocchi numerico e alfanumerico: in un modo o nell’altro finisco sempre per schiacciare il tasto sbagliato (in questo caso, il pulsante per le macro G6 al posto del Control sinistro). Ma non ci vuole molto, per fortuna, per farci l’abitudine. I profili luminosi ci possono venire in aiuto, escludendo la fila di tasti G1-G6 all’estrema sinistra della tastiera e lasciando attivi solo quelli standard.
LA K100 RGB È INCREDIBILMENTE COMODA NON SOLO PER IL GAMING MA ANCHE PER NORMALI APPLICAZIONI DI SCRITTURA
OPTOMECCANICA
La tecnologia optomeccanica sfrutta una microscopica fotocellula al posto del normale contatto elettrico che viene ‘chiuso’ con i microswitch: questo permette un invio dell’informazione più rapido, che il SoC Axon è in grado di intercettare e inviare al computer nel giro di pochi microsecondi. La sostituzione dei collaudati tasti Cherry con la soluzione proprietaria OPX non deve comunque indurre a perplessità o a timori per la loro durata: il produttore ne garantisce il funzionamento per almeno 150 milioni (!) di battute, il che tutto sommato ha un senso visto sotto di essi non c’è un interruttore meccanico – e quindi dovrebbero essere fisicamente meno soggetti a rotture.
I keycaps in policarbonato sono realizzati con la massima precisione e l’illuminazione li rende leggibili chiaramente e senza difficoltà. Di contro, non sono riportate su di essi le funzioni ‘secondarie’ ottenibili con la pressione del tasto Fn: per conoscere queste combinazioni occorre avere il manuale d’uso sotto mano. Se i keycaps in dotazione non ci dovessero soddisfare, possiamo usare qualsiasi set alternativo in standard Cherry: l’alloggiamento a forma di croce è lo stesso. Nella scatola, in ogni caso, troviamo una versione ‘alternativa’ dei tasti WASD e di quelli circostanti con una superficie zigrinata, pensata per offrire maggiore aderenza durante il gioco.
LA “MODALITÀ HARDWARE”
Sebbene la rosa di funzionalità della tastiera sia estremamente ampia (e completa) solo durante l’esecuzione del software iCue – che normalmente si avvia automaticamente alla partenza di Windows, restando “nascosto” ma accessibile dal systray – la K100 RGB è in grado di svolgere alcuni compiti anche in assenza della sua componente software. In questo caso, si dice che la tastiera stia funzionando in “modalità hardware” e sono davvero diverse le cose che può fare anche così: cambiare effetto di illuminazione, dare accesso alle funzioni multimediali e, soprattutto, registrare macro.
ANCHE SENZA SOFTWARE APPOSITI, POSSIAMO IMPOSTARE ALCUNE FUNZIONI SPECIALI COME AD ESEMPIO LE MACRO
VARIE ED EVENTUALI
La tastiera K100 RGB non include gadget inusuali come un supporto per il telefono cellulare o un’uscita per le cuffie (cose che abbiamo visto in altri modelli di fascia alta), ma è compatibile con l’iCue Nexus e si integra perfettamente con l’ecosistema iCue di Corsair. Sul nostro testbed è installato un dissipatore a liquido iCue H150i Elite e il software ci ha permesso non solo di sincronizzare gli effetti luce tra i due dispositivi, ma di dare loro anche una certa utilità con effetti “coordinati” ad hoc. Per esempio, è possibile illuminare la tastiera in base alla temperatura raggiunta dal waterblock, ottenendo un feedback in tempo reale – e di sicuro visibilissimo – su uno dei parametri più delicati del nostro PC.
Certo, sono piccolezze che qualcuno giudicherà superflue, ma che ancora una volta dimostrano la bontà delle idee e l’attenzione al dettaglio della casa produttrice. Misterioso, invece, è il comportamento dell’indicatore “mute” nell’area sinistra del quadrante centrale: durante le nostre prove non si è mai acceso, indipendentemente dalla presenza o meno del software iCue. Anzi, con firmware e software più aggiornati, si spegne anche l’illuminazione del tasto Mute e, sebbene quest’ultimo funzioni benissimo e faccia il suo dovere, solo il sistema operativo ci restituisce un feedback visivo sullo schermo. Ma ci sembra il classico problema risolvibile con un aggiornamento del firmware.
IN DEFINITIVA
Duecentocinquanta euro per una tastiera saranno oggettivamente tanti, ma dire che siano soldi spesi male sarebbe proprio un delitto: le normali tastiere meccaniche con tasti Cherry e Kailh possono soddisfare chiunque a metà di quella cifra o anche meno, ma l’ottimo lavoro svolto da Corsair con i pulsanti OPX e l’efficace logica Axon inclusa in questo prodotto sono benefit che giustamente si pagano al negoziante, ma poi ci ripagano durante l’uso. Questo senza neanche contare la solidità del prodotto e la versatilità del software che lo accompagna.