RIDE 4 – Recensione

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TECNICAMENTE RIDE 4 è UN DECISO PASSI IN AVANTI RISPETTO AL SUO PREDECESSORE, E LA MODALITà FOTO è PERFETTA PER ESALTARNE LA QUALITà VISIVA

Sfumature, come quelle di un modello di guida profondo, che tiene conto come mai prima nella serie di avvallamenti e irregolarità del fondo stradale, riuscendo poi a dare un carattere unico ad ognuna delle decine di bolidi riprodotti con cura maniacale, dall’ingegneria ai dettagli. Differenze tangibili al tatto quanto all’udito, dove ogni sollecitazione meccanica produrrà una reazione nelle corde vocali dei motori, che si esibiranno in acuti capaci di raccontare le nostre performance, come fosse un musical per centauri. Meditazione che si fa più profonda giro dopo giro, sempre più consapevoli del peso della propria moto, delle movenze del proprio corpo, dell’attrito tra ruote e asfalto. Tutto quello che l’eMotociclista desidera, a portata di pad.

GAREGGIARE, PER FORZA

È però quando si lascia l’intimità della pista per competere con un’IA poco professionale (nonostante l’implementazione di ANNA, dopo i buoni risultati in MotoGP 19/20) che RIDE 4 mostra un lato della sua personalità più sgarbato, fin troppo old school nella progressione di una carriera ancorata ai classici concetti di medaglie, level up e montepremi, tra time attack, gare singole e campionati.

fin troppo old school nella progressione di una carriera ancorata ai classici concetti di medaglie, level up e montepremi

In un’opera che per sua natura vuole metterci alla guida di tutto il parco moto (meraviglioso, tra storia classica e contemporanea, da Ducati ad Harley-Davidson), facendoci assaporare emozioni motoristiche travolgenti, diventa limitante essere obbligati a guadagnare crediti in gare abbastanza insipide, quando non sono frustranti, per arrivare ad acquistare quella determinata moto (perché non basta proprio la selezione “a noleggio”).

999, il numero di una hotline in cui sentire in loop il bicilindrico a V di casa Ducati. Sexy.

Tra prove a tempo dove uscire di un centimetro di pista porta al fallimento dell’evento con conseguente schermata di riavvio e avversari che, puntualmente, speronano il giocatore in curva, incuranti della sua traiettoria, obbligando a tenere sempre attivo il rewind, aspettando che il machine learning tiri fuori comportamenti più consoni, quello che ci si trova davanti è un processo stressante, poco interessante, un purgatorio con vista paradiso. Per carità, è una carriera che si lascia giocare, diverte, ma è palese che se uno cerca la competizione Milestone ha di meglio da offrire. Per il futuro della serie ci vorrà coraggio. Anche perché la tecnica qui non manca, lo dimostra il rapido confronto tra questo e lo scorso capitolo, il finora ottimo RIDE 3 che, oggi, sembra un titolo di una generazione passata, nonostante il distacco sia di appena due anni. Dal punto di vista puramente tecno-ludico Ride 4 dimostra tutta la maturità di Milestone, un’opera che non si finisce mai di guidare, ammaliante, sorprendente, pulitissima.

In Breve: Con RIDE 4 il centauro virtuale va in paradiso. L’ultima opera Milestone è semplicemente quello di cui ogni appassionato di due ruote e videogiochi ha bisogno, il top per guidabilità, parco moto e selezione di tracciati. Il piacere di guida al centro di un progetto che anche tecnicamente si mostra in forma smagliante, diventando presto un rifugio per chi ama le due ruote. È quindi un peccato che l’acquisto di nuovi bolidi dipenda dai progressi in una carriera ancorata a concetti di game design classici, per non dire vecchi, sì divertente ma penalizzata da ingenuità quali un’IA troppo meccanica e penalità fin troppo severe per errori banali. Nonostante queste criticità siamo davanti a uno dei migliori corsistici della generazione, curatissimo nella presentazione e nel gameplay. Una consacrazione.

Piattaforma di Prova: PlayStation 4 & PC (secondaria)
Com’è, Come Gira: Tecnicamente solidissimo, con piste che vivono sulle 24 ore mettendo in mostra un’illuminazione e dei colori veramente degni di nota.

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Pro

  • L’eccellenza nel piacere di guida / Tecnicamente solidissimo / Tante moto, tracciati e variabili ambientali.

Contro

  • Carriera da rinnovare / Ingenuità nell’IA e penalità poco sensate.
8.2

Più che buono

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