Skelattack – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Il regno di Skullyè minacciato, ma lui è un osso duro.

Sviluppatore / Publisher: Uzuka / Konami Digital Entertainment Prezzo: 19,99 € Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 7 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch

Da quando ha coscienza, l’uomo è tormentato da una domanda: c’è vita dopo la morte? Nessuno lo sa, ma Skelattack, frenetico e difficile platformer hack and slash, ci propone la sua teoria: non solo esiste l’aldilà, ma una volta trapassati dovremo anche cercare di ricostruire chi eravamo nella vita terrena. Cominciano così le avventure dello scheletro Skully, da poco sceso dal barcone di Caronte, e del suo fedele compagno, il pipistrello Imber.




Riposare in pace non è contemplato, e a complicare le cose ci si mettono pure gli umani che, evidentemente stanchi di vedere il loro mondo messo a ferro e fuoco dai defunti in centinaia di occasioni videoludiche e cinematografiche, questa volta rendono pan per focaccia invadendo il regno dei morti. Ci troviamo così nella duplice missione di raccogliere informazioni sul nostro passato e debellare i nemici, che hanno già combinato guai in quattro zone molto familiari agli amanti di questo genere di giochi, come le fogne o la caverna di lava.

FACCIAMOCI LE OSSA

L’azione di Skelattack è frenetica, e Skully nonostante sia un mucchietto di ossa è in grado di compiere tutte le azioni che siamo abituati ad aspettarci in un platform game: salto, doppio salto e rimbalzo da una parete all’altra vanno padroneggiati alla perfezione per muoversi attraverso i vari livelli.

Skelattack Recensione

Lame rotanti e spuntoni mortali. Dove vuoi morire oggi?

Imber non è certo da meno, e nonostante la sua presenza sia meramente estetica per buona parte del gioco, nelle occasioni in cui dovremo prenderne il controllo potrà trasportare oggetti, Skully compreso, volando in zone altrimenti inarrivabili. Ovviamente il nostro eroe non va certo in giro per l’aldilà a ossa nude: si munirà presto di una spada, potenziabile attraverso la raccolta di appositi materiali, con la quale imparerà a attaccare in più modi, e apprenderà anche l’arte della magia per curarsi o lanciare attacchi a distanza scagliando costole ai nemici.

I controlli di gioco risultano molto precisi, persino con la tastiera

Il controllo di entrambi i personaggi è molto preciso anche con la tastiera, e una volta entrati in confidenza con la fisica del gioco non vi saranno scuse da imputare a comandi approssimativi.

IO NON FACCIO LA MORTE. IO MUOIO. FORTE

In Skelattack si muore spesso. Spessissimo. Continuamente. Nel tempo impiegato a leggete questa frase, il giocatore medio è già al terzo respawn. Trafitti da una freccia, mangiati da una pianta carnivora, bruciati nella lava, infilzati su pietre aguzze, ogni occasione è buona per incrementare il contatore dei decessi, che campeggia impietoso nella piazza della città.

Skelattack Recensione

Un boss di fine livello tiene prigioniero un nostro amico, ancora per poco.

Chi volesse provare a esplorare a fondo le mappe dei quattro mondi e scoprirne le molte zone segrete, si aspetti numeri a tre cifre. Sia chiaro, non è una critica. Questo genere di giochi deve essere difficile, e Skelattack lo è. Precisione nei salti e tempismo negli spostamenti sono l’unico modo di evitare una brutta fine, e sono molto apprezzati i checkpoint dai quali ripartire nel caso qualcosa andasse storto. La loro massiccia diffusione impedisce alla frustrazione di prendere il sopravvento, dato che a volte bastano meno di venti secondi per raggiungere l’ancora di salvezza successiva.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Azione frenetica.
  • Impegnativo ma mai frustrante.
  • Piacevole agli occhi e alle orecchie.

Contro

  • Livello di sfida dei vari nemici da rivedere.
  • Sezioni in cui si usa Imber troppo brevi.
7.5

Buono

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