Mechabellum – Recensione

PC

A me l’idea di giocare gli RTS online piace, ma devo essere onesto: non ho la manualità. Troppe cose da tenere d’occhio tutte assieme, troppo stress e insomma non c’ho più l’età. Per fortuna è arrivato Mechabellum a salvare la mia autostima.

Sviluppatore / Publisher: Game River / Paradox Arc Prezzo: 15,00€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Online Competitivo e Cooperativo PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: 26 settembre

Quello degli autobattler è un genere che ormai ha quasi sei anni sulle spalle. Nasce infatti nel gennaio 2019, quando un gruppo di sviluppatori cinesi crea per Dota 2 la modalità Dota Auto Chess, che rivoluziona radicalmente il gameplay del moba di Valve: il nostro compito è infatti schierare sul campo di battaglia una serie di unità che andranno poi ad affrontare, in completa autonomia, quelle schierate dai nostri avversari.

Dato il fulminante successo della modalità, non ci vuole molto tempo prima che team di sviluppo più blasonati cerchino di cogliere la palla al balzo: nel giro di pochi mesi, appariranno infatti anche gli autobattler di Riot Games (Teamfight Tactics), di Blizzard (Battlegrounds, come parte di Hearthstone) e di Valve (Dota Underlords). Mechabellum, invece, prende vita qualche anno più tardi, ed è proprio oggi uscito dall’Accesso Anticipato. Come se la cava rispetto agli illustri colleghi?

SI VIS PACEM, PARA MECHABELLUM

Degli autobattler “importanti” ho provato Teamfight Tactics e Battlegrounds, ma nessuno dei due è riuscito a prendermi. Una cosa che ho trovato insopportabile in entrambi è l’elemento di casualità: le unità che possiamo disporre sul campo di battaglia ci vengono infatti proposte in maniera casuale e dunque, per quanto la strategia sia indubbiamente un elemento presente, quando si perde la sensazione da “sì però se mi dava le carte giuste…” è sempre lì che aleggia nell’aria. In Mechabellum, invece, il caso è molto più ridotto. A ben pensarci, si limita solo alla selezione iniziale di specialisti: a inizio partita, ci verrà chiesto di scegliere uno fra quattro di loro; a ciascuno è assegnata una pool di punti vita, due unità (casuali) con cui partiranno sul campo di battaglia, e naturalmente hanno tutti una loro capacità passiva: uno ci permetterà di ottenere più risorse ogni turno, un altro di reclutare unità più forti ma a un costo sensibilmente più elevato, eccetera.

Mechabellum Recensione

La scelta del comandante non va fatta con leggerezza. Occhio anche alle unità di partenza!

TUTTI I GIOCATORI POSSONO SCHIERARE LE STESSE UNITÀ

Per il resto, tutti i giocatori possono schierare esattamente le stesse unità. La selezione è identica per tutti, anche se chiaramente non tutto può essere schierato subito: la maggior parte delle unità deve essere sbloccata pagando un costo in Supply, con un ulteriore costo ogni volta che vorremo metterne sul campo di battaglia una copia. Finita qui? Beh, no: ogni unità (con l’eccezione della War Factory, che ne ha sei) ha anche a disposizione quattro Tech, cioè potenziamenti passivi permanenti che una volta acquistati verranno applicati a tutte le unità di quel tipo. Qui in realtà un po’ di varietà fra le unità di due diversi giocatori c’è, dato che questo loadout di quattro Tech è personalizzabile. All’inizio di ogni turno, poi, ci viene chiesto di scegliere una fra quattro carte, che possono essere bombardamenti da chiamare sul campo di battaglia, potenziamenti passivi, oggetti da equipaggiare a una delle nostre unità, o anche unità aggiuntive. Ecco, anche qui non c’è nessuna casualità: la selezione di carte è esattamente la stessa per tutti i giocatori.

STRATEGIA, ANCHE SE NON IN TEMPO REALE

La quasi totale assenza dell’elemento randomico è secondo me proprio uno dei punti di forza di Mechabellum: perché se so cosa il mio avversario può schierare sul campo di battaglia, posso cercare di ragionare in modo da prevenire le sue azioni. Per esempio, se vedo che le mie capacità antiaeree sono limitate, posso decidere di schierare un paio di squadre di Mustang; se fra le carte è apparso un bombardamento che sicuramente mi rovinerebbe la giornata, posso decidere di abbondare con gli scudi ad energia; se vedo che il mio avversario sta preparando difese antimissile per contrastare i miei Stormcaller, posso venderli e decidere di usare quelle risorse per acquistare altre unità.

C’È PARECCHIO DA PENSARE E A CUI PRESTARE ATTENZIONE

Mi rendo conto che per chi non ci ha giocato il termine autobattler non è esattamente sinonimo di strategia, ma vi posso assicurare che in Mechabellum c’è tanto da pensare, anche per una cosa apparentemente scontata come “dove metto le mie unità”: dopo il turno in cui vengono schierate, infatti, la maggior parte delle unità non possono più essere spostate, ed è quindi importante rifletterci con un minimo di criterio per evitare che un’unità importante sia troppo esposta alle risposte nemiche. E anche durante la fase di “autobattle” non è che potete permettervi di andare a preparare un caffè e tornare una volta finito tutto: è fondamentale prestare attenzione a cosa ha funzionato per il nostro avversario e cosa non ha funzionato per noi, e trarre da questo le lezioni necessarie per cercare di fare meglio il prossimo round.

Mechabellum Recensione

Se vedete due segni rossi come questi sulla vostra parte del campo… non è un buon segno!

Spiegato così sono sicuro che il tutto suona un bel po’ didascalico, ma nel complesso vi posso assicurare che Mechabellum è un gioco che funziona proprio alla grande. Merito anche, se devo essere onesto, della sua presentazione: certo, l’estetica non è tutto, ma non si può negare la soddisfazione quando si vedono i robottoni nemici esplodere in enormi palle di fuoco, e più in generale il design delle unità è davvero molto ben riuscito.

MECHABELLUM OFFRE BUONI STRUMENTI PER IMPARARE SENZA LO STRESS DEL GIOCO ONLINE

E sebbene sia complesso – mettere unità senza un criterio contro avversari ben preparati è il modo più veloce di gustarsi una bella sconfitta – il gioco offre sicuramente buoni strumenti per imparare: sulla front page viene offerta la possibilità di assistere a match di alto livello, varie modalità PvE permettono di prendere familiarità con le meccaniche del gioco, il training permette di sbizzarrirsi nel provare cosa vince contro cosa, quando guardiamo i replay c’è perfino la possibilità di sostituirsi a uno dei giocatori e vedere cosa sarebbe cambiato facendo le cose diversamente. Pochi dubbi, dunque: se volete qualcosa che stuzzichi la vostra voglia di RTS ma con infinitamente meno stress, Mechabellum è il gioco per voi.

In Breve: Mechabellum è la dimostrazione come a una premessa semplice e facile da afferrare non corrisponda necessariamente un gioco semplice. Per essere vinte, le “autobattle” di questo titolo richiedono preparazione teorica, pianificazione e attenzione a cosa avviene sul campo; la limitatezza dell’elemento casuale forse renderà meno vari gli scontri rispetto ad altri esponenti del genere, ma secondo me il gioco ne guadagna molto in valore strategico. Uno strategico per niente scontato, che vale assolutamente il prezzo del biglietto.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: GTX 1070, Ryzen 3600, 16 GB RAM, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Nonostante la scheda video “principale” sia in assistenza, sulla 1070 il gioco se la cava bene in virtù dei suoi requisiti molto bassi. Però anche su schede più prestanti non è il caso di aspettarsi sempre 60 frame al secondo, specie nelle 2v2.

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Pro

  • Facile da prendere in mano… / ...ma tutt’altro che scontato! / Ottima presentazione.

Contro

  • Meno varietà rispetto ai concorrenti più blasonati.
9

Ottimo

Dai monti del Trentino scende Marco Bortoluzzi – figurativamente, s'intende, perché per smuoverlo dal suo paese servono le cannonate. Non chiedetegli mai perché ha giocato così tanto a Dota 2.

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