SnowRunner – Recensione

PC PS4 Xbox One

Il gameplay punta tutto sull’abilità manuale del giocatore, chiamato a costruire un vero e proprio rapporto di fiducia col proprio mezzo

Si gioca tutto sulle potenzialità delle “bestie” e soprattutto sull’abilità manuale del giocatore nel gestire gas e sterzo, imparando a costruire un rapporto col proprio camion basato sulla fiducia, mentre l’occhio cerca le zolle di terreno che paiono più sicure, su cui fare presa, capendone la consistenza “al tatto”.

SnowRunner Recensione

L’esplorazione è fondamentale e divertentissima, libera e senza vincoli contrattuali, solo il nostro pick up e la natura.

Il risultato sensoriale è eccezionale. Così come una resa grafica che descrive gli ambienti più per densità di elementi che per qualità delle singole texture, dimostrando però tutto il suo romanticismo nella gestione delle luci, nel moto delle acque e nei riflessi del fango. Perché Snowrunner, nonostante i fumi neri che sfuggono dagli scarichi dei suoi 40 mezzi, ama la natura in ogni sua manifestazione, esaltandone colori e soprattutto brutalità, tra tormente di neve e acquazzoni torrenziali, divertendosi a mettere l’umanità che la popola sempre in difficoltà ma lasciandola godere di panorami che tolgono il respiro, su note di chitarra country, malinconiche e intense.

LO ZEN E L’ARTE DELLA MANUTENZIONE DEL CAMION

Che sia chiaro, l’opera Saber Interactive è a suo modo divertentissima, solida, strutturata sia nell’esplorazione libera che negli incarichi veri e propri, trasporti sempre più complessi che si lasciano andare anche a sfide più frivole e ludiche (come le prove a tempo), solleticando poi con segreti e collezionabili. Bisogna però fare i conti con una gestione dei tempi, per sua natura, dilatatissima.

SnowRunner Recensione

Certi tramonti riescono ad alleggerire il peso del lavoro, poco ma sicuro.

Un singolo incarico, diciamo quelli nella media, può portare via tranquillamente una o due d’ore, per guadagnare qualche migliaio di dollari (se va bene) e punti esperienza. Una fatica fisica e mentale talmente forte e reale da voler solo staccare tutto e andare a mangiare un paiolo di polenta e brasato dopo aver parcheggiato il camion.

Una fatica fisica e mentale talmente forte e reale da voler solo staccare tutto e andare a mangiare un paiolo di polenta e brasato

Niente viaggi rapidi (se non, come già detto, per tornare al garage, cara grazia), niente checkpoint o salvataggi manuali (solo automatici a distanza ravvicinatissima). C’è dietro una filosofia ben precisa, quella di ricreare un mondo in cui lo stress ti si aggrappa al collo per cercare di asfissiarti e dove la paga non è mai quella che vorremmo ricevere.

SnowRunner Recensione

Pur non avendo avuto modo di testarla, la modalità cooperativa è un ottimo modo per dividere il peso del lavoro.

È però forse nella gestione dei punti esperienza che SnowRunner pecca di perfidia, elargendoli col contagocce e rendendoli fondamentali anche solo per sbloccare degli pneumatici da sterrato o incatenati, bene di prima necessità in un mondo che non si fida dell’asfalto. Vita dura, forse ingiusta, eppur genuina, intensa, priva di rimpianti. Una vita che valeva la pena vivere.

In Breve: Un’opera dall’intensità travolgente SnowRunner, vita virtuale da autotrasportatore, capace di simulare tanto la meccanica di veri e propri mostri su ruote, nonché il loro rapporto conflittuale col terreno, quanto lo stress e la fatica dell’uomo. Giocare a lavorare o lavorare per gioco, un’esperienza assolutamente unica, un motore fisico eccezionale e panorami selvaggi, sporchi, pericolosi ma miracolosamente affascinanti. Si fa fatica, si bestemmia, si vuole mollare tutto eppure si va avanti, una consegna alla volta, un centimetro dopo l’altro con le ruote che affondano, cercato un motivo di trazione per andare avanti. Divertimento sadomasochistico capace di regalare grandissime soddisfazioni a chi avrà la pazienza di affrontarlo come una seduta di yoga, calma olimpica, attratto magneticamente da un gameplay unico e di grande classe. Praticamente uno di quei programmi-verità di Dmax, ma (estremamente) interattivo.

Piattaforma di Prova: PlayStation 4
Com’è, Come Gira: Certe texture in bassa risoluzione mimetizzate tra le altre e i 30 fotogrammi al secondo non intaccano minimamente un colpo d’occhio ricco di dettagli, in una natura ribelle puntellata qua e là da strutture che cercano di conviverci. Terreni, anche visivamente, magnifici, per deterioramento e qualità generale.

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Pro

  • Fisica dei terreni artistica.
  • Paesaggi selvaggi e suggestivi dove l’uomo è intruso, tutti da esplorare.
  • Gameplay muscolare, faticoso, realistico.

Contro

  • Lentissimo nella progressione.
  • Menu tendenzialmente macchinosi e poco chiari.
8.3

Più che buono

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