SnowRunner – Recensione

PC PS4 Xbox One

Saber Interactive torna sulle strade più estreme del mondo, raccontandoci di camionisti pronti a tutto, anche a sfidare Madre Natura, pur di consegnare il prossimo, preziosissimo, carico.

Sviluppatore / Publisher: Saber Interactive / Focus Home Interactive Prezzo: € 39,99 Localizzazione: Interfaccia Multiplayer: Cooperativo PEGI: 6 Disponibile su: PC (Epic Store), PlayStation 4, Xbox One

Un senso di pericolo e d’urgenza così forte non lo provavo dalle epiche pubblicità dell’Amaro Montenegro. Solo, i fari del poderoso Fleetstar che bucano la notte e fanno scintillare le gocce di una pioggia torrenziale come fossero sciami di lucciole in estate. Lo sterrato è ormai una poltiglia indistinta di fango e acqua, gli pneumatici da strada girano a vuoto, confusi e fuori dal proprio habitat naturale. Marcia ridotta, differenziale bloccato, rimorchio pericolosamente inclinato. Le ruote anteriori fanno presa, si aggrappano all’idea che la consegna non è solo un lavoro, ma un fondamentale atto sociale che tiene in piedi comunità che con la Natura vogliono convivere, a costo di rischiare l’osso del collo.

La fatica del camion, il sudore freddo del guidatore, momenti thriller di un viaggio che non si misura per chilometri ma per centimetri, quelli che le ruote motrici masticano, assaporano e digeriscono. Metabolismo lentissimo di creature meccaniche che, a vederle in movimento, paiono leggendarie. E perfino leggiadre.

GAMEPLAY DI FATICA

Dopo MudRunner Saber Interactive torna ad esaltare la cultura del trasporto su gomma, dividendo il suo open world in tre territori distinti (Michigan, penisola del Tajmyr in Siberia e Alaska, dalle cui candide terre nasce il prefisso di SnowRunner) e facendoci maledire ogni centimetro percorso su terreni che vivono, pulsano e mutano in tempo reale, grazie a un cuore fisico impressionante, da non crederci.

SnowRunner Recensione

Le catene diventeranno presto il Sacro Graal con cui affrontare i terreni dell’Alaska. Quanta epicità.

Quella che a un primo impatto sembra una simulazione di guida a marce basse e velocità ridotte, bradicardica, si trasforma in un’esperienza videoludica conturbante, faticosissima e adrenalinica, appena dopo aver disinserito il limitatore del tutorial. Più la lancetta del tachimetro scende più la tensione sale, come un racing game rivoltato, speculare, contromano. Si esulta per essere usciti da un pantano come dopo aver vinto un GP virtuale, mentre aprire un nuovo sentiero nella neve fresca fa sentire pionieri dell’esplorazione.

Più la lancetta del tachimetro scende più la tensione sale, come un racing game rivoltato, speculare, contromano

Perché arrivare alle torri di osservazione sul nostro solidissimo e fidato pick-up (arrivando poi a possedere un Hummer H2 quando le finanze cominceranno a girare dalla parte giusta) permette di scoprire una nuova porzione di territorio, atto fondamentale e giudizioso per poi pianificare lo svolgimento di incarichi complessi, che non è consigliabile svolgere alla cieca.

SnowRunner Recensione

La luce in fondo al tunnel? No, ad attenderci solo un altro imprevisto oltre l’ennesima china.

Il lavoro va preparato, studiando la mappa, luoghi di carico e scarico, trappole naturali e passaggi sicuri, andando poi in garage a scegliere il mezzo più adatto, equipaggiando le gomme giuste, lavorando sull’altezza delle sospensioni e pensando bene se convenga portarsi dietro un rimorchio o una cisterna di combustibile extra, se il viaggio è particolarmente lungo. Una volta partiti e fatto il segno della croce, solo un mesto ritorno al garage in viaggio rapido aspetterà il camionista incosciente.

Snowrunner costringe il giocatore a una vera e propria via crucis, con l’ausilio del solo fidato verricello

Paludi, fango da alluvione, sterrato, neve, ghiaccio, fiumi e strade strettissime di montagna, nemici di un open world dal level design spietato e provocante, che fa dell’imprevisto il primo comandamento costringendo il giocatore alla via crucis, con l’aiuto extra del solo, fondamentale, verricello.

SnowRunner Recensione

Il Michigan è un continuo contrasto di modernità e scorci bucolici. Impossibile, per gli appassionati, non sentirsi un po’ a Twin Peaks e dintorni.

Le reazioni del terreno hanno dell’incredibile, per come il motore riesce a processare la mole di informazioni: peso del mezzo (aggravato da eventuali rimorchi o altri veicoli che stiamo trainando), pendenze, velocità di rotazione delle ruote e conseguente profondità dei solchi scavati, reagendo in maniera realistica, muscolare, in base al tipo di trazione e differenziale.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Fisica dei terreni artistica.
  • Paesaggi selvaggi e suggestivi dove l’uomo è intruso, tutti da esplorare.
  • Gameplay muscolare, faticoso, realistico.

Contro

  • Lentissimo nella progressione.
  • Menu tendenzialmente macchinosi e poco chiari.
8.3

Più che buono

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