Da molti anni ormai manca uno strategico a turni sulla scia di Heroes of Might and Magic. Per fortuna l’attesa per un videogioco simile è terminata: è arrivato Songs of Conquest.
Sviluppatore / Publisher: Lavapotion / Coffee Stain Publishing Prezzo: € 33,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo e competitivo online PEGI: N.D. Disponibile Su: PC (Steam, GOG, Epic Games Store) Data di Lancio: 20 maggio 2024
Due anni di Accesso Anticipato hanno fatto bene a Songs of Conquest. Intendiamoci, già ventiquattro mesi fa, quando misi per la prima volta le mani sullo strategico di Lavapotion, sapevo di trovarmi al cospetto di un videogioco dalle grandi potenzialità. Ora quel potenziale è stato espresso appieno, facendo sì che questo emulo di Heroes of Might and Magic riuscisse a riempire il vuoto lasciato proprio da questa serie, ormai assente dai nostri PC da quasi dieci anni. Basti pensare che l’ultimo capitolo, il settimo, risale addirittura al 2015. Il team di Lavapotion ha quindi fiutato l’opportunità, ma questo – lo sappiamo bene – non basta: oltre a cercare di puntare a una nicchia ben precisa, è necessario anche offrire un ottimo prodotto.
E Songs of Conquest è proprio questo: un ottimo prodotto videoludico, probabilmente uno dei migliori del suo genere, capace di rivaleggiare anche con la serie da cui trae ispirazione. Certo, Heroes of Might and Magic III è ancora inarrivabile, ma chi cerca uno strategico a turni profondo, vario e soprattutto ben bilanciato non deve far altro che volgere lo sguardo verso l’opera di Lavapotion.
SONGS OF CONQUEST CANTA VITTORIA
Va detto sin da subito che Songs of Conquest non punta a reinventare la ruota: le meccaniche di gioco sono quelle classiche a cui siamo abituati da decenni, ormai. Si controllano uno o più eroi, qui chiamati “branditori” in quanto gli unici in grado di brandire le forze della magia, ognuno dei quali a capo di un esercito formato da unità di vario tipo da arruolare in appositi edifici che vanno costruiti nei propri insediamenti. L’eroe accumula esperienza sia esplorando la mappa, dunque interagendo con specifici elementi dello scenario, sia vincendo le battaglie tattiche a turni contro altri eserciti.
Mantenere un’economia in salute è il primo passo verso la vittoria
Un equilibrio che richiede un bilanciamento chirurgico di ogni singolo particolare, ma devo dire che in questo caso i due anni di Accesso Anticipato hanno senz’altro giovato sia a Lavapotion che all’opera stessa. Il solido rapporto di scambio di feedback tra la community e gli sviluppatori ha fatto sì che venisse fuori un videogioco molto equilibrato in quasi tutti i suoi aspetti. Perché quasi tutti? Perché qualche inevitabile sbavatura c’è, come quelle presenti in un paio di missioni della campagna single player.
UNA CANZONE IMMORTALE
La campagna è composta da quattro atti, uno per ogni fazione giocabile, ognuno a sua volta suddiviso in altrettante missioni. In almeno un paio di occasioni ho riscontrato una sfida tarata artificialmente verso l’alto, dove i nemici controllati dall’intelligenza artificiale sembrano barare per tenere il passo e mettere costantemente sotto pressione il giocatore. Non è una novità nel campo degli strategici, ma qui la forzatura appare molto più innaturale e fastidiosa del solito, costringendo il giocatore a una corsa contro il tempo per cercare di acquisire quante più risorse possibile per adunare uno o più eserciti in grado di far fronte ai nemici controllati dall’IA.
Ogni fazione è caratterizzata alla perfezione
Ma allora perché ho parlato di molti contenuti se le fazioni sono solo quattro? Perché Songs of Conquest presenta già di suo moltissimi scenari fatti a mano per la modalità schermaglia online o locale (contro l’IA), a cui viene affiancato un sistema di generazione procedurale delle mappe decisamente valido che garantisce una varietà potenzialmente infinita di partite. Non è tutto, però, giacché è presente anche una modalità che ci mette al cospetto di situazioni apparentemente insormontabili in missioni sfida create per mettere alla prova le capacità dei giocatori. Per finire, Lavapotion ha predisposto un comodo editor che permette non soltanto di creare mappe personalizzate, ma anche di dar vita a vere e proprie campagne aggiuntive realizzate dalla community, così da aumentare a dismisura la longevità di un videogioco già di per sé ricco di contenuti.
In Breve: Songs of Conquest è uno strategico a turni che si inserisce nel solco di Heroes of Might and Magic, cercando di riempire il vuoto lasciato da quest’ultima serie, ormai assente dai nostri schermi da quasi un decennio. Nonostante qualche sbavatura nella campagna single player, il videogioco di Lavapotion presenta un bilanciamento quasi perfetto delle quattro fazioni giocabili, tutte ben caratterizzate, nonché un’enorme mole di contenuti, compreso il pieno supporto a quelli realizzati dalla community.
Piattaforma di Prova: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, RTX 4060Ti, SSD Nvme / Steam Deck
Com’è, Come Gira: Giocato a 2560×1440. Songs of Conquest è uno dei videogiochi meglio ottimizzati che mi sia trovato per le mani nell’ultimo periodo: gira alla perfezione sia sul PC usato per la recensione che su Steam Deck.