VR Machine Remix #7

Half Life VR? Beh, per il primo capitolo è già possibile. Proprio per questo, dopo avervi offerto le recensioni per le migliori uscite VR del periodo pre-natalizio, con le esclusive Oculus Asgard’s Wrath e Stormland (la review di Pistol Whip, invece, la troverete solo su TGM 370), facciamo proseguire il nostro viaggio nelle mod in realtà virtuale con l’eterno capolavoro di Valve, in attesa che sia pronta l’attesa total conversion di Half Life 2 VR e, ovviamente, di avere tra le mani la prossima primavera Half Life: Alyx, probabilmente la più efficace killer application mai apparsa per i visori PC (e, forse, anche in generale). Peraltro, la portentosa modifica Lambda1VR consente di godere del gioco del 1998 con un adattamente quasi perfetto, compreso il supporto ai controller cinetici che, goduria delle godurie, accanto a tutte le altre armi ci fa brandire fisicamente il mitologico piede di porco… Infine, facciamo seguire un’altra eccellente modification per una gloria del passato: un (bel) po’ meno gloriosa, a dire il vero, ma l’esperienza VR con il contorverso DOOM 3 è arricchita da una tale quantità di opzioni di personalizzazione da far quasi sembrare Fully Possessed – sottotitolo non casuale della mod – un titolo nativo per la realtà virtuale. Buona lettura!

HALF LIFE – LAMBDA1VR

Piattaforme: Oculus Quest (Oculus Rift, Rift S, HTC Vive devono ricorrere a un’altra mod)half life vrHalf Life non ha bisogno di presentazioni, ma a me piace ricordarlo non solo come legittimo genitore dei moderni action adventure, non per forza in prima persona, ma anche come un insieme di idee giocabili e narrative raramente imitate nella loro interezza. Gordon Freeman è uno dei tanti eroi “muti” della storia degli FPS, che tuttavia veniva presentato nella scatola, precisamente sul retro nella prima edizione, con le sembianze di una specie di nerd occhialuto, ben lontano dagli eroi d’azione; in fondo, si trattava di uno scienziato esperto in fisica quantistica, ed era facile immaginarlo alle prese con qualche videogioco tra una fila di calcoli e l’altra. Nelle feature erano inclusi un rudimentale uso della fisica (casse e bidoni galleggianti nelle fognature, oppure da spostare alla bisogna) e la possibilità di farsi aiutare dagli NPC in combattimento (il famoso agente Barney) o per sbloccare porte col controllo della retina (gli scienziati).half life vr

Oggi avete vari modi per rivivere l’incanto in modo “diversamente moderno”, con Black Mesa ma anche con Lambda1VR

Il primo gioco di Valve Software è anche un esempio di FPS narrativo che non ricorre a script/cutscene in prima persona per “impossessarsi” del PG durante i passaggi del racconto, una perfetta macchina da divertimento e pura sfida per la quale è facile rilevare, ancora oggi, il superbo bilanciamento tra storia e presentazione dei vari elementi, dalla leggendaria vestizione della tuta protettiva a tutte le armi e nemici incontrati dentro e fuori il laboratorio segreto, compresi i soldati mandati dall’esercito per “ripulire” la base con le loro insidiosissime (e stupefacenti, per l’epoca) routine di combattimento. Oggi avete vari modi per rivivere l’incanto in modo “diversamente moderno”: potete far vostro il rifacimento semi-amatoriale Black Mesa, disponibile su Steam, oppure lanciarvi nell’avventura con una valente modifica VR. Personalmente ho usato Lambda1VR, recente nonché pazzesca mod per Oculus Quest – a cui potete aggiungere un notevole pacchetto HD – ritrovandomi nel giro di una decina di minuti di installazione (bisogna passare attraverso l’app Sidequest, collegando brevemente il visore al PC) all’interno della navetta diretta a Black Mesa, per poi rilevare con gran gusto il perfetto supporto ai controller cinetici per le armi, compreso il leggendario piede di porco, con movimento libero via levetta e un buon adattamento dell’HUD. Possedere il gioco originale è comunque necessario, oltre che eticamente giusto, tenendo presente che Lambda1VR supporta anche Half Life: Blue Shft e tante altre modifiche opzionali. Per dovere di completezza, vi ricordo che esiste una modifica VR di HL per HTC Vive e Oculus, utilizzata in parte nella nuova mod ma meno prestante per grafica, controlli e pulizia tecnica.

Giudizio: Eccellente

DOOM 3 BFG – FULLY POSSESSED

Piattaforme: Oculus Rift, Rift S, HTC ViveAll’epoca della pubblicazione, nonostante l’evidente lontananza dallo stile originale della serie, mi divertii parecchio sulla campagna di DOOM 3. Il quadro era grossomodo questo: considerata la media hardware PC del 2004 (per console il gioco è uscito successivamente), il prestante engine creato ancora una volta da John Karmak fu sfruttato con particolare parsimonia di nemici a schermo, per quanto l’effetto di luci e ombre dinamiche fosse davvero avanzato, partorendo uno strano ibrido tra un FPS ignorante e un survival horror sui generis. Diversi modder cercarono di ritornare alle origini con rifacimenti stretti del primo e secondo capitolo, fondati sull’id Tech 4, zeppi di mostri ma, comprensibilmente, anche bisognosi di PC super pompati per non ridurre tutto a un’ingestibile serie di slide. D’altra parte, credo sia fuori discussione la riuscita dell’atmosfera cupa e orrorifica dell’esperienza, che oggi possiamo rivivere in VR grazie a un completissimo mod per tutti i visori PC sulla piazza.

La mod Fully Possessed  presenta un pazzesco numero di opzioni dedicate per controlli, visuale e comfort

Il superlativo assoluto è giustificato dal gigantesco numero di opzioni di personalizzazione: possiamo definire i controlli con teletrasporto o movimento diretto, la possibilità di vedere tutto il nostro corpo, i riferimenti di direzione per i controlli, posizione e grandezza dell’HUD insieme a decine di altre voci, comprese quelle numerosissime per il comfort. Anzi, a dirla tutta è persino facile perdersi nella marea di impostazioni, sbagliare qualcosa e, in questo senso, si fa sentire la mancanza di un comando per riportare tutto alla condizione di default: il mio consiglio è di attivare la visuale sull’intero modello del PG, il movimento libero e i comandi cinetici per le armi e la torcia, rispettivamente in una mano e nell’altra, per poi agire cautamente sul resto delle opzioni se qualcosa non vi soddisfa. La collection modificata è comprensiva dell’espansione Resurrection of Evil e dei primi due DOOM (questi ultimi giocabili in VR Theater, cioè su uno schermo sospeso nello spazio VR), laddove il certosino lavoro dell’autore non ha trascurato nemmeno un basilare pacchetto di texture HD. Anche in questo caso è possibile trovarne di ancora più definite, spulciando il solito Reddit, benché quelle già presenti non siano affatto male. Inutile aggiungere, o forse è utilissimo, che proprio la particolare impostazione del titolo rende l’esperienza VR particolarmente affascinante, talvolta pure spaventevole, complici la perenne oscurità della base, gli effetti sonori e i nemici spesso ben nascosti, ancora più efficaci per qualche sano jump scare.

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