SE C’è UNA COSA CHE NINTENDO SA FARE BENE, è INDIRIZZARE MICIDIALI STILETTATE AL CUORE A NOI QUARANTA/CINQUANT’ENNI
SI PUÒ RICARICARE
Fortunatamente, stavolta Nintendo ci ha risparmiato la caccia alle pastiglie LR43: il sistema dispone di una batteria ricaricabile integrata a cui, quando si scarica, basta una bella passata con un normale alimentatore USB. Allo scopo, sul lato sinistro dell’unità troviamo una piccola porta di tipo C a cui collegare il cavetto in dotazione. Manca invece l’alimentatore, ma, considerando l’ubiquità di queste apparecchiature, mi sembra davvero futile lamentarsi: metterne uno, per altro, avrebbe richiesto una scatola più grossa e si sarebbe perso un amarcord importante. Il display, a differenza dei vecchi Game & Watch, è un LCD a colori retroilluminato che si spegne dopo pochi minuti di inutilizzo, anche se l’apparecchio si trova in modalità orologio.
Per riaccenderlo occorre agire sul pulsante di standby/accensione accanto alla porta USB. Sul lato destro del case, invece, troviamo una piccola fessura in prossimità dell’altoparlante. Manca, e questo un po’ sorprende, una presa per auricolari o cuffie: ormai sono talmente piccole che si possono nascondere ovunque, ma forse la scelta è stata compiuta per mantenere una maggiore fedeltà ai Game & Watch originali. Il volume va impostato premendo il tasto Pause/Set, che permette anche di cambiare l’ora e la luminosità dello schermo.
I GIOCHI INCLUSI
A parte il dimenticabile Ball, che probabilmente è stato aggiunto per rammentare a tutte le generazioni di videogiocatori il passato a 4 bit dei grandi capolavori odierni e delle console da un miliardo di colori, questo Game & Watch celebrativo include le versioni per NES di Super Mario Bros. e relativo “seguito”, in pratica un altro gioco basato sullo stesso codice con livelli più articolati e difficili, e con la possibilità di giocare con Luigi, fratello del protagonista.
Ora, sinceramente, alla fine di questa recensione non troverete un voto, ma non è che me ne sono dimenticato. È che dare un voto a questi due titoli sarebbe un atto di incommensurabile arroganza, un po’ come valutare i Promessi Sposi o asserire che sì, sarà anche bravo quell’Alighieri lì, ma io il terzo canto dell’Inferno lo avrei scritto in un’altra maniera. Posso magari azzardarmi a dire che la croce direzionale va bene pur non essendo comoda come un joypad e, forse, che i tasti A e B sono un po’ meno adatti… ma a cosa servirebbe? Non è una console che comprerete per giocare, ma un manufatto di romantica tecnologia che probabilmente riporrete nella scatola poche ore dopo averla aperta, per lasciarla lì in adorazione ed evitare che con l’uso possa rovinarsi.
NON SI COMPRA UN OGGETTO COME QUESTO PER GIOCARCI, MA PERCHé RACCHIUDE UN OCEANO DI RICORDI FATTO DI GIOCHI, COSE, PERSONE, FATTI E MISFATTI
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