Antica Libreria TGM #6 – Speciale Batman/Fortnite: Punto Zero

BATMAN/FORTNITE: PUNTO ZERO INFATTI È CHIARAMENTE UNA LETTURA PENSATA PER IL GIOCATORE DI FORTNITE, NON PER IL LETTORE DI FUMETTI

Batman si ritrova così sull’isola, bersaglio di tutti i personaggi del battle royale targato Epic, che tuttavia rappresentano una minaccia di ben poco conto per un combattente del suo calibro. Nemmeno Batman però può nulla contro il continuo reset che coinvolge l’isola, in un corto circuito tra narrazione e meccaniche videoludiche che Gage gestisce bene, forse ispirandosi all’adattamento di Demon Souls di cui avevamo parlato nello speciale Lucca Comics. Tuttavia, la realizzazione che piano piano prende corpo ogni volta che la tempesta si accinge a stringersi è che Batman non sia ospite solo sull’isola, ma anche tra le pagine del suo stesso fumetto.

Batman/Fortnite: Punto Zero infatti è chiaramente una lettura pensata per il giocatore di Fortnite, non per il lettore di fumetti. Lo si capisce da una lunga serie di elementi che partono dallo stesso racconto per immagini in cui tutto ciò che riguarda l’isola e le sue routine viene dato per assodato: in uno strano ribaltamento di ruoli il miglior detective al mondo è il solo a non sapere cosa stia succedendo e dove sia finito. Ma nel caso ci fossero ancora dubbi, ci pensano gli elementi contestuali a fugarli, a partire dagli apparati redazionali che raccontano ai neo arrivati chi siano Batman e i suoi comprimari, fino alle numerose pubblicità, ben più abbondanti del solito, che mirano chiaramente a presentare il parterre di produzioni Panini dedicate a Batman a tutti coloro che non hanno mai pensato di acquistarle.

Ogni numero ha un inserto in cui vengono proposte letture essenziali dell’universo di Batman.

A mente lucida, la direzione dell’operazione non sorprende: in questo momento Fortnite è infinitamente più celebre di Batman. Stupisce piuttosto l’invasione di campo, il fatto cioè che Fortnite abbia giocato il ruolo di padrone di casa non solo online, ospitando i personaggi DC Comics sull’isola, ma di fatto anche su carta, arrivando a farmi porre il dubbio su chi abbia proposto (o abbia avuto bisogno di) questo incontro. Al di là della netta sensazione che alla resa dei conti sia la DC Comics a guadagnarci maggiormente in termini di ritorno di immagine e popolarità da un’iniziativa di questo tipo, l’operazione realizzata da Epic serve senza dubbio a espandere il proprio marchio anche in territori in cui non era ancora arrivato. Fa il paio con l’inserimento nel gioco di personaggi come Predator e altri personaggi chiaramente selezionati per attirare l’attenzione dei 30-40, che grosso modo corrisponde alla fascia anagrafica preponderante tra i lettori dei fumetti.

L’OPERAZIONE REALIZZATA DA EPIC SERVE SENZA DUBBIO A ESPANDERE IL PROPRIO MARCHIO ANCHE IN TERRITORI IN CUI NON ERA ANCORA ARRIVATO

Qualche tempo fa, in un editoriale, mi chiedevo perché software house e producer non investissero in attività capaci di trasmettere e mantenere nel tempo la fama dei propri marchi, uscendo se necessario dai confini dell’intrattenimento interattivo. Consapevole della velocità con cui passano le mode tra i più giovani, Epic deve essersi posta questa domanda arrivando a una risposta preventiva, per evitare che il problema possa persino porsi nell’immediato futuro: questa generazione ormai è totalmente conquistata, ma è difficile pensare che la prossima possa ignorare del tutto cosa sia Fortnite.

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