TGM: Torniamo a parlare un attimo del gameplay. Company of Heroes 3 avrà una campagna dinamica, che non è del tutto una novità per la serie: c’è Ardenne’s Assault, l’espansione di Company of Heroes 2. Che cosa avete imparato da quell’esperienza?
TB: Una delle cose che sono emerse dalla nostra ricerca e nel corso dello sviluppo era che volevamo rendere la mappa della campagna un’esperienza più immersiva, farvi sentire come un generale che guarda una mappa, e immergervi nell’ambientazione italiana. Per questo abbiamo aggiunto un alto livello di fedeltà alla mappa della campagna [che in Ardenne’s Assault era molto più semplice visivamente, ndR].
DL: Sono passati anni da Ardenne’s Assault, e i giocatori oggi si aspettano di più quando giocano a uno strategico di alto livello, si aspettano di essere immersi in un mondo tridimensionale, ed è proprio questo che ci ha portato a creare la versione dell’Italia più bella mai vista in uno strategico. Per quanto riguarda il gameplay… come ben sai, Ardenne’s Assault è stato molto apprezzato, sia dai giornalisti che dai giocatori, proprio perché le esperienze singleplayer negli strategici sono molto più importanti di quanto si potrebbe pensare!
LE ESPERIENZE SINGLEPLAYER NEGLI STRATEGICI SONO PIÙ IMPORTANTI DI QUANTO SI POTREBBE PENSARE
In Company of Heroes 3, invece, abbiamo questo mondo 3D e vari livelli di strategia che in Ardenne’s Assault non c’erano – per esempio, cattura gli aeroporti per ottenere aerei, cattura i porti per avere accesso ad altre navi, taglia le linee di rifornimento… puoi paracadutarti dietro le linee nemiche e isolare le unità al fronte, tutte decisioni strategiche che oggi la gente si aspetta. E poi ovviamente ci sono i tedeschi e la loro IA, per esempio, non so se ti è capitato di vedere che mandavano un aereo a fare ricognizione e se individuavano qualcosa poi mandavano un bombardiere. E poi ci sono i vari tipi di missioni, abbiamo più mappe di quante ne abbiamo mai avute, sia per le schermaglie che per le missioni. E poi ovviamente ci sono le storie! Con Valenti [ufficiale dell’Office of Strategic Services nella campagna, ndR], che si occupa di cooperare con i partigiani, racconteremo tante storie, perché non si tratta solo di combattere, ci sono anche civili e le loro esperienze.
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