The Complex – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

I valori produttivi in campo sono buoni, a partire dalla scrittura, che coinvolge nomi noti nel settore delle serie tv

Da quel momento gli eventi prendono una piega da film sci-fi a basso budget, di quelli che escono direttamente per il mercato home video, senza che questo debba essere considerato necessariamente un difetto. I valori produttivi in campo sono buoni, a partire dalla scrittura, che coinvolge nomi noti nel settore delle serie tv, fino alla recitazione che salvo qualche sporadica caduta di tono si mantiene su buon livello. Da segnalare in particolare la prestazione di Al Weever nei panni di Rees, il cui personaggio sbruffone e sarcastico si abbina perfettamente a un viso che io ho associato dal primo momento, non senza uno strambo corto circuito mentale, a Luca Bizzarri.

The Complex - Tuta

La somiglianza con Luca Bizzarri si coglie anche attraverso la tua isolante.

OTTO MODI PER SOPRAVVIVERE

Ci si può fidare di Rees dopo il suo comportamento nel Kindar? Meglio forzare la presa d’aria con un microscopio o con un bisturi? Ma soprattutto, possono scelte come queste cambiare il corso di un’esistenza? Da un certo punto di vista sì, considerando che basta una decisione innocua nella fase iniziale per mandare Amy al creatore e ritrovarsi anzitempo di fronte ai titoli di coda, proprio come accadeva in Late Shift. Guardando la questione da un punto di vista più distante, tuttavia, no, il percorso narrativo di Amy e Rees conduce sempre verso lo stesso punto, attraverso otto finali che rappresentano otto variazioni sul tema dell’assedio in laboratorio che occupa tutta la parte centrale del gioco/film. Le differenze, allora, si misurano nei rapporti umani, soppesati attraverso percentuali di sintonia nel menù di pausa così come i comportamenti di Amy, altruisti od opportunistici che siano.

The Complex - Personaggi

I personaggi di contorno sono poco più che macchiette, stereotipi privi di reali motivazioni o sentimenti.

La sfida però sta nella decisione immediata, in quei 4 secondi di imbarazzante silenzio in scena in cui si è chiamati a scegliere chi vive o chi muore, anche se l’apposita opzione permetterebbe di mettere in pausa quei momenti per stimolare un consulto di gruppo.

The Complex prova a compensare un ritmo non sfavillante con l’abbondanza di colpi di scena e una certa dose di originalità

Senza mai prendersi eccessivamente sul serio e pienamente consapevole dei propri limiti, The Complex prova dunque a compensare un ritmo non sfavillante, colpa dei diversi minuti in cui con è richiesto di premere alcun tasto, con l’abbondanza di colpi di scena e una dose di originalità laddove se lo può concedere, come l’ampio antro immerso nel vuoto che precede l’accesso al laboratorio o l’ambientazione britannica con i suoi adorabili accenti.

In Breve: I FMV Game non hanno mai trovato una loro dimensione e non sarà The Complex a quadrare il cerchio, tuttavia senza la pomposità di un Until Dawn il gioco di Wales Interactive fa esattamente quello che si ripropone di fare. Costa come un film e ti lascia decidere il finale otto volte: il problema, a quel punto, è che non te la puoi prendere con gli sceneggiatori.

Piattaforma di Prova: XBOX ONE
Com’è, Come Gira: Sulla Xbox One liscia di prova, la grafica è pazzesca, sembra quella di un film! Qualche piccolo problemino però l’ho notato: non sempre il raccordo tra le scene fila liscio e alle volte scatticchia, come se il gioco avesse previso una scelta diversa e rimediasse in corsa.

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Pro

  • Buoni valori produttivi.
  • Alcuni spunti originali.
  • Sono nanomacchine, non COVID-19!

Contro

  • Pochi personaggi approfonditi.
  • Ritmo di gioco non certo brillante.
7

Buono

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