The Legend of Heroes: Trails to Azure – Recensione

PC PS4 Switch

Da oscuro gioco di ruolo a turni in esclusiva giapponese a pubblicazione ufficiale: è giunto il momento per gli appassionati di festeggiare l’arrivo ufficiale di The Legend of Heroes: Trails to Azure, il capitolo finale dell’arco narrativo di Crossbell, seconda grande storia appartenente alla famosa serie di videogiochi The Legend of Heroes.

Sviluppatore / Publisher: Nihon Falcom / NIS America Prezzo: 59,99 € Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG), PS4, Switch Data di Lancio: 17 marzo

Molti di voi potrebbero già conoscere questa serie grazie al gioco per PSP intitolato “The Legend of Heroes: Trails in the Sky”, apprezzato all’epoca per la sua sceneggiatura ben curata. Tuttavia, a causa di problemi di localizzazione, i capitoli di Trails of Cold Steel, i quali formano il terzo arco narrativo, furono distribuiti in Europa prima degli eventi raccontati in questo videogioco, causando una certa confusione tra i fan della serie.

Per fortuna, l’etichetta distributrice NIS America ha deciso di rimediare a questa situazione e, approfittando dell’esistenza di una patch di traduzione creata dai fan, ha ufficializzato l’arrivo del “tassello mancante” nel grande affresco composto dai capitoli di The Legend of Heroes anche in Occidente. Ne varrà la pena?

DAL 2011 CON FURORE

Trails to Azure comincia senza troppi preamboli, calando i giocatori ancora una volta nei panni di Lloyd Bannings, membro della squadra di investigazione SSS, una divisione che si occupa di portare a termine gli incarichi più difficili nella regione di Crossbell. Come sempre, la storia vissuta dai protagonisti della saga The Legend of Heroes s’intreccia a risvolti fantapolitici ben dettagliati e resi appassionanti da intricate lotte per il potere tra organizzazioni segrete e veri e propri gruppi terroristici; il merito va a una sceneggiatura ben scritta e mai banale, dove a personaggi tutto sommato ascrivibili a tropi e cliché dell’animazione giapponese si affiancano situazioni politiche complesse, sebbene sullo sfondo si riconosca un impianto fantasy che esplode solamente nella parte conclusiva.

La storia vissuta dai protagonisti della saga The Legend of Heroes s’intreccia a risvolti fantapolitici ben dettagliati e resi appassionanti da intricate lotte per il potere

Senza anticipare nulla degli eventi raccontati, in Trails to Azure l’apparente pace della regione viene sconvolta da un’invasione proveniente dalle regioni confinanti e da una lotta senza quartiere contro gli adepti del culto di Zephyr; chi avesse già avuto modo di apprezzare i giochi dell’arco “Erebonia” (mi riferisco a tutti i videogiochi della saga Trails of Cold Steel) non potrà che apprezzare i punti di contatto tra i fatti descritti in questo episodio e quelli dei successivi capitoli. Non a caso gli appassionati chiedevano la localizzazione di questo JRPG a turni da anni, e finalmente le loro richieste sono state ascoltate.

The Legend of Heroes: Trails to Azure

Il cast di protagonisti si arricchisce di new entries, e chi ha avuto il piacere di giocare Trails of the Cold Steel potrà apprezzare l’inclusione di alcuni volti familiari.

Detto ciò, grande parte del fascino di The Legend of Heroes: Trails to Azura nasce dal cast di eroi, in gran parte membri dell’organizzazione governativa di cui è membro il protagonista. Oltre ai graditi ritorni dal capitolo precedente, Noel Seeker e Wazy Hemisphere si confermano due gradite aggiunte, anche se l’eccentricità di Tio Plato rimane forse il punto più alto della serie. Ritorna da Trails from Zero un sistema di relazioni che premia il giocatore a seconda delle affinità sviluppate con i suoi compagni, attraverso scelte di dialogo corrette, la visione di eventi opzionali o il completamento di missioni secondarie e minigiochi. Questa meccanica, dopotutto, è stata riproposta anche nei successivi capitoli della serie Trails of Cold Steel, ed è sicuramente interessante poter finalmente scoprire l’evoluzione della serie partendo dalle iterazioni fino ad oggi appannaggio del solo pubblico giapponese.

THE LEGEND OF HEROES: TRAILS TO AZURE E L’IMPORTANZA DELL’AMICIZIA

Grande spazio è lasciato ancora una volta al sistema di combattimento che, esattamente come nel predecessore, prende vita in scontri a turni all’interno di una griglia. Il posizionamento dei personaggi è vitale per la buona riuscita degli attacchi e delle abilità speciali, inoltre approfondire i loro rapporti non fa altro che potenziare la loro resa sul campo di battaglia; il complesso combat system, già apprezzato nei precedenti capitoli di Trails con visuale dall’alto, qui si impreziosisce di meccaniche come la Burst Gauge, una sorta di indicatore che si riempie ad ogni colpo ben assestato e che regala bonus curativi, oltre a giovarsi dell’introduzione dei Master Quarts, pietre capaci di definirne le abilità in battaglia e di influenzare le statistiche di chi le utilizza.

I Master Quartz permettono di sbizzarrirsi nella creazione di party, lasciando al contempo la libertà di scambiarli in qualsiasi momento

Proprio questo sistema di evoluzione dei quarzi – anche questo ripreso dai capitoli successivi – permette di sbizzarrirsi nella creazione di party dalle capacità differenti, lasciandoci al contempo la libertà di scambiarli in qualsiasi momento, e ridefinire gli equilibri delle battaglie durante le fasi più salienti. In retrospettiva, questa aggiunta connette in modo indissolubile il futuro della serie con il suo passato, a cavallo tra grafica bidimensionale e 3D isometrico.

The Legend of Heroes: Trails to Azure

Trails to Azure è l’ultimo videogioco della serie The Legend of Heroes a proporre il mix di 2D e 3D che caratterizzò le iterazioni su PSP.

Naturalmente è impossibile non parlarne dopo aver dato un’occhiata alle immagini a corredo dell’articolo: The Legend of Heroes: Trails to Azure non fa alcun mistero della sua origine per console portatili fin dal primo istante. La resa grafica rimane comunque piacevole, anche grazie al buon lavoro svolto in sede di direzione artistica. Certo, la possibilità di importare i salvataggi dal capitolo precedente per sbloccare scene esclusive, e il lavoro svolto per svecchiare l’esperienza di gioco rimangono comunque apprezzabili: un’opzione per velocizzare le animazioni rende i combattimenti decisamente più approcciabili che in passato, mentre texture ripulite e asset bidimensionali in alta risoluzione permettono di apprezzare il tentativo di portare sul piatto dell’offerta un prodotto il più rifinito possibile.

The Legend of Heroes: Trails to Azure non fa alcun mistero della sua origine per console portatili, tuttavia la versione PlayStation 4 ci è sembrata godibile col suo fascino retrò

Non ci è stato dato modo di valutare se, come accaduto per il predecessore, la versione PC di The Legend of Heroes: Trails to Azure offra una veste grafica maggiormente rifinita, ma la versione PlayStation 4 ci è sembrata tutto sommato godibile nel suo innegabile fascino retrò. Chiaramente ora l’appuntamento è fissato per il futuro arrivo di The Legend of Heroes: Trails into Reverie in Occidente: tenetevi ben stretti quei salvataggi, poiché NIS America ha già preannunciato la compatibilità con questa pubblicazione futura.

In Breve: The Legend of Heroes: Trails to Azure è un gioco di ruolo ben scritto e ricco di contenuti che paga lo sconto di un profilo tecnico tutt’altro che al passo coi tempi, ma comunque apprezzabile grazie al buon lavoro svolto in sede di character design e direzione artistica. Un appuntamento imperdibile per gli appassionati, ma forse ai neofiti dovremmo consigliare di iniziare dal capitolo precedente, The Legend of Heroes: Trails from Zero.

Piattaforma di Prova: PlayStation 4
Com’e, Come Gira: Liscio come l’olio anche nelle situazioni più concitate, nessun problema tecnico da segnalare.

 

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Pro

  • Avvincente mix di fantapolitica ed esoterismo / Finalmente localizzato / Sistema di crescita dei personaggi profondo quanto basta

Contro

  • Profilo tecnico vetusto / Necessita del predecessore per essere apprezzato appieno / Lunghezza a tratti esasperante
7.8

Buono

C'è chi dice che nella sua stanzetta, dietro una mole spaventosa di fumetti d'epoca giapponesi, si celino misteri infiniti. Da sempre appassionato di videogame made in Japan e delle opere animate di Kunihiko Ikuhara, dategli un qualsiasi J-RPG e lo renderete un orsetto felice.

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