Monster Hunter Stories 1+2 – Recensione

PC PS4 PS5 Switch

Le incredibili avventure dei Raider più esagerati del mondo videoludiche si ravvivano d’immenso con Monster Hunter Stories 1+2, la collection inedita tirata a lucido da Capcom per gli spin-off del franchise.

Sviluppatore / Publisher: Capcom / Capcom Prezzo: 59,99 euro Localizzazione: Sottotitoli Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 4, PlayStation 5 e Nintendo Switch Data d’uscita: 14 giugno 2024

Esistono avventure caratterizzate dalla semplicità. In un mercato che ha la costante necessità di essere al passo con i tempi e di mostrare quanto può essere profondo e coinvolgente, le produzioni di spessore a volte sono nascoste, da ricercare a dovere e da condividere successivamente. Non è il caso di Monster Hunter, un franchise storico che, da qualche giorno a questa parte, è scontato su PC (Steam) e si appropinqua ad accogliere un nuovo capitolo, mostrato alla recente Summer Game Fest. Esistono remastered, nel mercato videoludico, realizzate talvolta in maniera risicata e poco convincente, più concentrati a esaltare la nostalgia che cosa potrebbero offrire ai giocatori. Alcuni di essi pendono nel nulla, fagocitando l’hype per un qualsiasi annuncio che l’utenza spera imminente, mentre tanti altri si accontentano, pensando non si possa fare di meglio.

Monster Hunter Stories 1+2, ma non è una sorpresa, è un tentativo che riesce a confermare in modo unico due racconti che ora giungono dappertutto, sia su console che su PC, dimostrando che non è mai tardi per mostrare la propria forza anche a distanza di così tanti anni. Capcom è uno studio di sviluppo che, da qualche anno a questa parte, non sta sbagliando un colpo. È un team ricco di alternative e produzioni in grado di essere addirittura dei metri di paragone, com’è capitato con Dragon’s Dogma II, l’ultima avventura dell’Arisen in un mondo pieno zeppo di brutalità e sangue.

Monster Hunter Stories 1+2, ma non è una sorpresa, è un tentativo che riesce a confermare in modo unico due racconti che ora giungono dappertutto

Ammetto che recensire delle collection non è molto semplice, specie quando le recensioni di entrambe le iterazioni sono disponibili sul nostro bel sito. Infatti, quanto leggerete sono solo delle conferme rispetto alle valutazioni già date ormai un bel po’ di tempo fa. Le avventure partono sempre da un villaggio, da tre amici e, a volte, da un cucciolo di Rathalos che si ritrova, suo malgrado, disperso chissà dove, nonostante un primo incontro speciale. Era quello di Monster Hunter Stories, il primo capitolo di questa avventura spin-off, ora più che mai su PC, la nostra piattaforma di prova, esattamente come la seconda iterazione.

DUE STORIE CREDIBILI E AVVINCENTI IN UN MINUSCOLO SPAZIO VITALE

Monster Hunter Stories aveva una trama semplice e non particolarmente ricca di colpi di scena. Ciò che sicuramente restava al giocatore era l’ottimo worlbuilding costruito per l’occasione, che nella collection è rimasto pressoché inalterato. Un giovane, in questo caso il mio Rowan, è un Raider, una persona che ha il grande potere di poter creare un legame profondo con i Monstie, denominati in questo modo per identificarli. Il primo capitolo apre a innumerevoli avventure, che si dilungano per circa settanta ore di gioco, piene zeppe di missioni secondarie e di tante altre situazioni.

Ratha, te l’hanno mai detto che sei un gran bel vedere?

Rowan, in questo caso, scopre il mondo fuori dal villaggio in cui è sempre cresciuto, entrando in contatto con nuove persone. Apprende le nozioni principali della caccia e, soprattutto, approfondisce il potere della Pietra del Legame, che gli permette di addomesticarle e usare in battaglia. Al tempo fu una rivoluzione, specie perché Monster Hunter, pensato unicamente per la caccia ai mostri proposti dall’immenso mondo di gioco, cambiava le carte in tavola. Fu una scelta coraggiosa e che, ancora oggi, dimostra il talento di Capcom nel mutare la concezione dei propri videogiochi di punta.

Ancora oggi, sebbene sia passato molto tempo dall’ultima volta, gli spin-off dell’opera di Capcom dimostrano di poter garantire un ottimo coinvolgimento soprattutto dal punto di vista di mondo aperto e di aree da esplorare

Lo fece anche con il secondo capitolo, che in questo caso ripercorre il classico modus operandi del primo, mettendo sempre come protagonisti un giovane e un uovo di Rathalos. Entrambe le produzioni, di grande impatto, sono ancora oggi piacevoli da giocare e vivere, soprattutto il primo capitolo, coinvolgente e anche rivoluzionario per il tempo considerando come mutava il suo contesto. Ancora oggi, sebbene sia passato molto tempo dall’ultima volta, gli spin-off dell’opera di Capcom dimostrano di poter garantire un ottimo coinvolgimento soprattutto dal punto di vista di mondo aperto e di aree da esplorare.

LE AVVENTURE DI MONSTER HUNTER STORIES AL LORO MEGLIO

Entrambe le pubblicazioni fanno parte della lunga schiera di JRPG che arrivano dal Paese del Sol Levante, e tutt’e due miscelano le tipiche strutture ludiche dei recenti Monster Hunter. A fare da cornice a questo mondo, in tal senso, è proprio il worldbuilding dedicato, oltre alle classiche meccaniche di gioco che, tuttavia, accolgono dei sistemi a turni essenziali e stratificati. In tal senso, la struttura a turni coinvolge degli stilemi tattici interessanti, in cui è necessario studiare il comportamento del mostro e dell’avversario per poi affrontare senza timori chi cerca di fermare l’avanzata di Rowan.

Il sistema a turni di Monster Hunter Stories diventa sempre più profondo man mano che si avanza

Abbiamo approfondito meglio, infatti, il primo capitolo del franchise che, al contrario del secondo, non è mai uscito su PC. Le macroaree proposte per l’occasione consentono di interfacciarsi con un mondo di gioco vivo e pulsante, con mostri di varia natura che è possibile acquisire in un secondo momento, successivamente dopo aver affrontato un avversario temibile. Servirà un gran lavoro di ricerca, soprattutto all’interno caverne, dei luoghi fondamentali per raccogliere risorse e, volendo, anche qualche uovo, da far schiudere con la semplice pressione di un tasto. Progredire nelle missioni secondarie per migliorare il proprio equipaggiamento e potenziarlo, inoltre, permette anche di sbloccare ulteriori aggiunte. È fondamentale fare propri tutti gli strumenti necessari per l’occasione, così da affrontare le schiere di mostri e di avversari con tutta la preparazione necessaria.

Potrete accarezzare gli animali. Pure i maiali, sì.

Il sistema a turni di Monster Hunter Stories diventa sempre più profondo man mano che si avanza. La Pietra Legame ha un valore importante nel game design della produzione, specie quando si tratta di combinare gli attacchi con le creature equipaggiate, che è possibile alternare come meglio si predilige nel corso dell’esperienza. Dal punto di vista ludico, quindi, Monster Hunter Stories resta ancora oggi piacevole da giocare e da vivere, soprattutto su PC.

GIOCARLO AL MEGLIO

Le pubblicazioni dedicate a Monster Hunter Stories sanno ancora regalare emozioni e offrire due esperienze tirate a lucido su PC, PlayStation, Xbox e Nintendo Switch. Il primo capitolo splende di luce propria sulla mia configurazione, con colori più definiti e cromatismi accentuati, delineati a loro volta da un’ottima resa estetica. Per quanto semplice e un po’ datata, riesce in ogni caso a incantare, trasportando nei panorami di Monster Hunter.

Il lavoro estetico è semplicemente di primo livello.

C’è da dire, inoltre, che questa collection è infoltita di vari contenuti aggiuntivi meramente estetici. Qualcosa dal punto di vista era impossibile realizzarla, anche se il tentativo di offrire lavoro più denso e caratterizzato, poteva essere una scelta intelligente. Rimane tuttavia incantevole l’impatto grafico, che è la reale novità del titolo, ora più pulito e ordinato. Due opere che, comunque, vanno assolutamente recuperate per comprendere al meglio l’evoluzione di un franchise di grande caratura.

In Breve: Monster Hunter Stories 1+2 è una confezione graditissima per gli amanti del franchise dedicato a Monster Hunter. Ora più curata, aggiustata e graficamente ripulita, fa la sua sporca figura soprattutto su PC, dove i sessanta fotogrammi al secondo riempiono lo schermo e lo colorano. Due videogiochi che arrivano nel momento più caldo per Capcom e l’intero franchise.

Piattaforma di Gioco: PC
Configurazione di Prova: i5-124004F, 16 GB di RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, come gira: Ottimamente, nessuna sbavatura di sorta.

 

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Pro

  • Due remastered ottime / Struttura di gioco solida / Due JRPG che potrebbero portarvi via molte ore

Contro

  • Qualche aggiunta in più avrebbe giovato / Al netto della pulizia, Monster Hunter Stories fa sentire il peso degli anni
8.5

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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