NON CI SI ANNOIA MAI PERCHÉ C’È SEMPRE QUALCOSA DA FARE, TRA MACCHINARI CHE RISCHIANO DI ESPLODERE, CODE DI PAZIENTI DA SMALTIRE ED EMERGENZE
Senza contare che ogni tanto è piacevole anche tornare agli ospedali iniziali per munirli di qualche nuova scoperta e portarli a vette d’eccellenza: è un po’ come riguardare qualche vecchio episodio di Scrubs. L’importante è assicurarsi che i morti non dilaghino: nessuno vuole curarsi in un ospedale popolato dai fantasmi dei pazienti delle epidemie passate.
NON MI TOCCHI!
La crescita nell’impegno e nell’attenzione richiesta è costante e da un certo punto in poi esponenziale, ma non è un trauma: certo sembra di vivere uno di quegli episodi di ER in cui succede qualche tragedia e il pronto soccorso viene preso d’assalto. Ma è una frenesia piacevole dopo le prime ore, in cui non ci si trova mai davvero spalle al muro a gestire situazioni complesse, nonché benvenuta vista la mole di statistiche a cui è possibile accedere e che risultano sostanzialmente inutili finché la linea del mercurio sul termometro non sale.
Switch tiene botta più che bene alle caratteristiche di Two Point Hospital, anche a livello di controlli, ma i tempi di caricamento sono più lunghi
In breve: Two Point Hospital è l’ideale per chi risulta affetto da sindrome da nostalgia per i gestionali di Bullfrog, ma risulta adatto anche ai portatori sani di ironia e a tutti coloro che non temono di farsi contagiare dalla sua divertente frenesia.
Piattaforma di prova: Switch
Com’è, come gira: L’adattamento dei controlli su console è sorprendente per naturalezza. Non si ha la precisione del mouse, ma è inevitabile. Su Switch ogni tanto rallenta un poco e i caricamenti si allungano (problemi non rilevati invece su One).
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