Dredge – Recensione

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Un pescatore, una barca e il mare fanno pensare al relax cullati dalle onde, alle levatacce e a quel balsamo per l’anima noto come solitudine. Più che legittimo, peccato che in Dredge ci sia lo zampino di Lovecraft sicché, al calar delle tenebre, le cose tendano a complicarsi con folle facilità.

Sviluppatore / Publisher: Black Salt Games / Team17 Prezzo: € 24,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam, GOG), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data di uscita: 30 marzo

Nell’avventura edita da Team17 ormai prossima all’uscita, infatti, il vero problema è rimanere mentalmente lucidi durante una battuta di caccia notturna nelle acque agitate dal mistero, mentre un oceano di minacciosi occhi ti scruta ossessivamente tra i flutti e, all’improvviso, uno scoglio mai visto prima si materializza a un soffio dalla tua prua.

L’oscuro fascino di Dredge è tutto racchiuso qui, tra le righe di un’introduzione che precede il racconto del piccolo grande debutto dei neozelandesi di Black Salt Games, un adventure game marittimo realizzato con una passione grande e profonda quanto uno dei veri protagonisti del gioco: il mare.

FRA LOVECRAFT E HODGSON C’È DREDGE

Chi ha letto il Solitario di Providence molto probabilmente saprà già che W.H. Hodgson figura tra le fonti d’ispirazione del padre di Cthulhu. In numerosi degli scritti del britannico, il terrore per l’ignoto spesso viene alimentato dall’oceano, un elemento naturale estremamente caro al fu uomo di mare, trattato alla stregua di un grembo materno da cui, come un mago suole fare col cilindro, egli era solito estrarre con inaudita potenza creativa orrori d’ogni sorta. L’autore inglese morì agli inizi del ‘900 (nel 1918 ndr), guarda caso nello stesso periodo in cui il protagonista di Dredge naufraga rovinosamente a Midolla Maggiore, nell’Arcipelago di Midolla.

Dopo aver gettato le basi introduttive prende il largo un’avventura che, in qualità di nuovo pescatore locale ufficiale, poco alla volta ci spinge sempre più lontano dalla costa

Dopo aver parlato con il sindaco della città e aver accettato di ripagare con la pesca il debito contratto per l’acquisto di una nuova barca, prende il largo un’avventura che, in qualità di nuovo pescatore locale ufficiale giacché quello precedente una notte uscì in mare senza fare ritorno, poco alla volta ci spinge sempre più lontano mentre, rigorosamente a bordo della nostra imbarcazione, esploriamo ogni anfratto dell’ampia mappa di gioco.

Dredge

Ecco uno dei minigiochi con cui velocizzare la pesca e l’inventario in stile Tetris.

Le prime missioni spiegano le basi del gioco e del gameplay, dalla navigazione – niente di complicato – alla gestione dell’inventario à la Tetris, passando per la pesca e per il sistema di progressione della barca. I 128 pesci sono divisi in sette categorie (Costiero, Oceanico e Abissale, ad esempio) e per poterli cogliere all’amo è necessaria l’attrezzatura adatta. Questa comprende in primis le canne da pesca, ma tra lo scafo da ampliare per avere più spazio e una maggiore resistenza, le luci da potenziare per vedere meglio nell’oscurità, le reti a strascico e infine il motore, gli elementi da migliorare sono diversi. Ciascuna di queste migliorie è acquistabile dalla Maestra d’Ascia o dagli altri NPC disseminati per le varie isole e, attraverso un sistema di Ricerca basilare, è anche possibile aumentare la qualità degli oggetti in vendita presso i negozi.

DI GIORNO LEONI, DI NOTTE…

Tutto ciò ha un prezzo, chiaramente. Il denaro può essere racimolato rivendendo ciò che si pesca, un’attività che può essere velocizzata superando un minigioco d’abilità che cambia a seconda di quel che si vuole mettere nella stiva. Anche completare le missioni secondarie fornisce pecunia oltre ad altri oggetti utili così come fanno quelle principali, le quali permettono anche di progredire in un racconto che, tra NPC ben caratterizzati, indizi sui misteri che infestano le zone e rivelazioni assortite, si dimostra del giusto spessore nonché una gradevole compagnia fino al sopraggiungere dei titoli di coda, all’incirca dopo una decina di ore.

completare le missioni secondarie fornisce pecunia e oggetti così come fanno quelle principali, le quali permettono anche di progredire nella storia dal giusto spessore

Manca ancora qualcosa per spiegare Dredge. Ogni volta che ci si muove con l’imbarcazione, si pesca o si compiono azioni specifiche, il tempo scorre; fra una trappola per granchi da piazzare nel punto migliore, un particolare pesce da trovare su commissione e il dragaggio delle profondità marine per recuperare dei cimeli da consegnare al misterioso Collezionista (il quale ci ricompenserà con delle abilità speciali, come un sprint utile a tagliare la corda rapidamente), quando si esce in mare è imperativo prestare attenzione all’alternarsi del giorno e della notte: se navigare col sole è rilassante e viene voglia di avventurarsi sempre più lontano, dopo il tramonto una strana nebbia oscura il paesaggio e la solfa cambia perché emerge l’anima nera del gioco. Quando calano le tenebre il pescatore comincia a cedere alla tensione, un po’ per la stanchezza (monitorare l’indicatore di panico è fondamentale, dormire o trovare una fonte di luce aiuta a calmarsi) e un po’ perché effettivamente qualcosa di minaccioso e capace di fare a pezzi la nostra nave c’è in queste inquietanti acque che… ehi, cos’era quel rumore? Qualcosa sta strisciando nella stiva?

Dredge

Tra orrori, panico e pericoli d’ogni genere, navigare di notte è un incubo a occhi aperti: ogni urto può farvi perdere il carico e la vita.

L’intrigante debutto di Black Salt Games si fa apprezzare non tanto per lo stile artistico delizioso o per il semplice ma efficace gameplay loop in cui è fin troppo facile annegare senza accorgersene (un’avvertenza: dopo le prime ore di gioco, chi ama l’azione frenetica potrebbe trovarlo ripetitivo), quanto per l’equilibrata mescolanza di esperienze e ritmi. Alcuni pesci si trovano solo a tarda ora o in determinati punti, che fare quindi? Quanto in là posso rischiare di avventurarmi nelle mie condizioni? Meglio riposare per tornare in mare all’alba oppure affrontare di petto orrori – veri o presunti – e stanchezza, restando vicino alle fonti di luce mentre cerco di pescare un’Aberrazione preziosa?

Dredge si fa apprezzare non tanto per lo stile artistico delizioso o per il semplice ma efficace gameplay loop in cui è fin troppo facile annegare senza accorgersene, quanto per l’equilibrata mescolanza di esperienze e ritmi

Una risposta giusta non c’è ed è qui che si cela la grande bellezza di un’avventura marittima a tratti inquietante ma costantemente capace di giocare con la nostra paura per l’ignoto; l’opera di Black Salt Games stuzzica con grande abilità il Gordon Pym che è in noi grazie all’irresistibile promessa d’essere libero di vivere il fascino del mare seguendo nient’altro che il proprio vento mentre, potenziando pezzo dopo pezzo la sua imbarcazione, egli permette alla fidata compagna di mille battaglie contro la follia di accompagnarlo, ogniqualvolta gli ormeggi vengono mollati, un po’ più distante dalla terra ferma rispetto a ieri e un po’ più vicino alla soluzione del mistero di Dredge.

In Breve: Per quanto la pesca sia un’attività intrinsecamente ripetitiva, Dredge è proporzionato talmente bene da riuscire a darti ogni giorno un motivo per prendere il largo e spingere i tuoi limiti un pelo più in là rispetto a ieri, lottando contro tutto e tutti ma soprattutto contro te stesso. La rilassante pesca diurna controbilancia egregiamente la tesa navigazione nella follia notturna mentre, da bravo pescatore, sei indaffarato a ottimizzare lo spazio nella stiva, a decidere quali missioni completare, a gestire l’imbarcazione e a svelare i misteri di un passato che forse sarebbe saggio non disturbare.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i7 11370H (3.30GHz), Nvidia 3070 Laptop 8 GB, 16 GB di RAM, SSD.
Com’è, Come Gira: Nessun problema di fluidità o resa grafica in 4K con l’hardware di prova. L’art style low poly abbraccia i disegni dal tratto marcato con presa salda, alcuni scorci sanno emozionare nella loro essenzialità. Un sentito plauso alla traduzione e alle scelte cromatiche.

 

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Pro

  • Ottimo equilibrio tra fasi rilassanti e fasi angoscianti / Artisticamente delizioso / La narrativa trae forza dal gameplay e viceversa / Un debutto promettente!

Contro

  • Può risultare ripetitivo dopo qualche ora
8.5

Più che buono

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