La saga di Valkyria Chronicles (in originale, Senjo no Varukyuria) potrebbe non essere nota a parte del pubblico occidentale tanto quanto le più blasonate serie nipponiche, ma ha sempre goduto di ottima fama tra i cultori del lontano oriente. Il capostipite nasce su PS3 nel 2008 e raccoglie buon successo di critica e pubblico, ma il seguito viene pubblicato solo sulla console portatile di casa Sony, e l’assenza di una traduzione dal giapponese del terzo capitolo ne preclude l’utilizzo a larga parte dei fan al di fuori dell’isola del Sol Levante.
Nel 2014 Steam porta su PC il primo episodio con buoni risultati commerciali, e un paio d’anni dopo SEGA, che produce la saga, ripropone una remaster su PS4. Il nuovo episodio esce in Europa su console in contemporanea alla versione per master race, il 25 settembre, qualche mese dopo il rilascio di marzo in Giappone.
CORSI E RICORSI STORICI
La saga si distingue per alcuni tratti inconfondibili: innanzitutto il motore grafico CANVAS, con il suo stile da dipinti a toni pastello. Si tratta di una peculiarità di grande carisma che non ha avuto bisogno di sfruttare la rinnovata potenza di calcolo della nuova generazione di console.
Valkyria Chronicles torna torna finalmente sulle console di grosso calibro e PC, e lo fa alla grande.
In Valkyria Chronicles 4 seguiamo il ruolo di una squadra speciale di ranger durante un’operazione militare fondamentale per ribaltare le sorti del conflitto a favore dell’Alleanza, puntando verso il cuore dell’Impero nemico. Le proporzioni dello scontro in atto trasmettono una vibrazione epica alle battaglie, le più importanti delle quali vengono introdotte da scene cinematiche che amplificano tale sensazione.
ALTA SCUOLA MILITARE
E così giungiamo alla vera star del gioco: le battaglie. Le missioni sono fantastiche, una vera emozione. Soprattutto, eccellono per varietà: situazioni, obiettivi e scenari cambiano di continuo e richiedono approcci tattici molto diversi tra loro: sta a noi fare attenzione in fase di briefing per intuire quale sia la combinazione di classi di soldati adeguata per la vittoria. Al tempo stesso bisogna mantenere una certa flessibilità visto che gli obiettivi possono cambiare in corso d’opera.
La storia ci presenta i classici cliché di un teen drama giapponese, raccontati con dialoghi che delizieranno gli appassionati del genere.
Nel corso delle missioni, quando i nostri soldati vengono abbattuti, devono essere recuperati da un compagno entro pochi turni, pena la loro morte definitiva. E’ una forma molto leggera di permadeath, attenuata dal sistema di progressione delle classi; di certo non è paragonabile a titoli come Darkest Dungeon, per citarne uno, dove il trapasso di un eroe significa perdere molte risorse (e speranze per un futuro più radioso) investite unicamente su di lei/lui. Trovo che questi meccanismi di sicurezza si sarebbero ben sposati con un sistema di salvataggio automatico o almeno a checkpoint; invece è consentito salvare anche nel mezzo di una battaglia, riducendo il senso di responsabilità in caso di mosse azzardate.
QUALITA’ E QUANTITA’
La composizione dei soldati imperiali e il loro posizionamento sul terreno sono impeccabili e ci obbligano a ponderare con attenzione le nostre mosse, il che tiene alta la tensione fino alle fasi finali degli scontri. Dove invece va segnalato un difetto è il comportamento in fase offensiva della IA, che spesso si getta noncurante sotto il fuoco letale dell’overwatch dei nostri soldati, o non riesce a compiere semplici manovre per uscire da situazioni di impasse.
Le missioni sono fantastiche e eccellono per varietà di situazioni, obiettivi e scenari.
Merita una menzione speciale il sitema di “preferenze” dei personaggi, che invoglia a mettere in squadra soldati che si piacciono tra loro per ottenere bonus: per esempio, tutte le volte che uno dei nostri fa fuoco, ogni suo amico nelle immediate vicinanze farà lo stesso, moltiplicando i danni apportati.
Valkyria Chronicles torna finalmente sulle console di grosso calibro e su PC, e lo fa alla grande. Il titolo SEGA porta sui nostri schermi una quantità di contenuti eccezionale, la cui qualità si attiene a standard molto alti. La gestione tattica e strategica dentro e fuori il campo di battaglia risente di qualche sbavatura ma nel complesso offre un’ottima esperienza e un gameplay che unisce turni e tempo reale in maniera molto peculiare, come il suo stile grafico. La narrazione è un classico esempio di racconto epico made in Japan; a seconda di quanto vi aggrada aggiungete o togliete mezzo punto.